Capitolo 10

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Settembre

Katsuki era stanco ma soddisfatto della ricca giornata appena trascorsa, aveva catturato una banda di criminali che aveva come intento di far saltare in aria il porto di Tokyo.
Per settimane aveva passato ore a studiare un piano per contrastarli e il duro lavoro aveva dato i suoi frutti.
Si alzò la maschera ormai rotta dal viso e si asciugò il sudore con il braccio, le temperature erano ancora elevate e ciò gli permise ancora di usare il suo potere al meglio senza rischiare di farsi eccessivamente male.

Consegnò ai poliziotti i banditi e dopo aver salutato i suoi colleghi raggiunse la dimora di Izumi dove era sicuro la stesse aspettando per passare la serata insieme.
Raggiunse la sua terrazza con una piccola esplosione e sorrise nel vederla stesa sul letto con le cuffie.
Con le nocche bussò sul vetro della vetrata e con uno scatto la verdina si alzò correndo nella sua direzione.
<<Kacchan!>> Senza dargli il tempo di entrare gli saltò addosso circondandogli il bacino con le gambe per poi riempirlo di baci su tutta la faccia. <<Izumi, aspetta! Sono sporco di fuliggine>>. Rise sulle sue labbra ma questo non le impedì di staccarsi.
<<Stai bene?>> Disse facendogli i grattini alla base del collo guardandolo dritto negli occhi.
<<Mi fanno male un po' le braccia, ho esagerato con le esplosioni>> Entrò nella stanza con ancora la piccola koala avvinghiata a sè e si sedette sul letto portandosela a cavalcioni. <<Però ho vinto, cazzo! Dovevi vedere le loro facce quando mi hanno visto irrompere nella loro base>>. Disse fiero e soddisfatto strusciando il naso sulle guancia di lei, immediatamente il dolce profumo di bagnoschiuma lo avvolse e sospirò di piacere.

<<Non avevo dubbi, ora però fammi vedere le braccia>>. Si sporse un po' all'indietro e lo aiutò a togliersi la parte superiore del costume mettendo così in mostra il suo fisico marmoreo. Izumi cercò di tenere a freno la fantasia ma era parecchio difficile visto che era seduta sulle sua gambe con gli occhi che puntavano dritto al busto. <<È tutto per te, non fare complimenti>>. Ammiccò il biondo mordendole una guancia con delicatezza facendola arrossire all'istante. <<Ma stai zitto, pervertito>>. Scosse il capo e si alzò per prendere una pomata dal bagno, non si rese nemmeno conto di star indossando un pantaloncino piuttosto corto che lasciava in bella vista le natiche sode e perfette, a quella vista Katsuki si morse il labbro e in silenzio si alzò fino a raggiungerla.

Chiuse la porta del bagno e ingabbiò Izumi tra il lavandino e il suo corpo impedendole di uscire.
Come in un gesto automatico le braccia le avvolsero la vita, stringendola. <<Trovato la pomata?>> Sussurrò al suo orecchio scendendo poi con le labbra sul collo lasciandovi baci e deboli morsi.
Izumi si sentiva in trappola, ma sarebbe rimasta così per un tempo indefinito. Si sentiva protetta e al sicuro tra quelle forti braccia. Un brivido le percorse la schiena quando sentì i denti di Katsuki mordere e leccare la pelle del suo collo.
<<Mi fai uscire di testa, Izu>>. Massaggiò il suo ventre con delicatezza e le lasciò un bacio sulla testa. <<Dunque, dove eravamo rimasti?>>.
Si staccò da lei e si sedette sul bordo nella vasca, così da farsi mettere la pomata.

Izumi si riscosse e prese un profondo respiro, si avvicinò a lui iniziando a strofinargli la pomata sulle braccia, facendogli trattenere diversi gemiti di dolore.
<<Cazzo>>. Ritrasse il braccio e la guardò rabbioso, ma di certo non si sarebbe spaventata. <<Non fare il difficile, hai sopportato di peggio>> Fece per prendere il braccio ma Katsuki continuò a dimenarsi, rischiando di farsi ulteriore male cadendo nella vasca.
<<Sta' fermo, diamine! Sei peggio di un bambino>>. Lo afferrò per una spalla e lo avvicinò a sè, finendo di cospargere la pomata. <<È per il tuo bene. Di certo non mi diverto a vederti così sofferente>>.
Katsuki rimase fermo o almeno ci provò per non creare ulteriori disagi a Izumi.

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