𝐂𝐇𝐀𝐒𝐈𝐍𝐆 𝘵𝘩𝘦 𝐒𝐔𝐍𝐒𝐄𝐓

Ⅴ

‖ 𝐑𝐞𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞 🗡️ ‖ ‖ 𝐁𝐫𝐮𝐭𝐚𝐥 🩸‖ ‖ 𝐓𝐮𝐫𝐧𝐢𝐧𝐠 𝐩𝐨𝐢𝐧𝐭 💫 ‖ 
‖ 𝐂𝐡𝐚𝐨𝐭𝐢𝐜 𝐖𝐢𝐧𝐝𝐬 🌪️‖ ‖ 𝐀𝐥𝐥𝐢𝐚𝐧𝐜𝐞𝐬 🤝 ‖ ‖ 𝐇𝐢𝐝𝐝𝐞𝐧 𝐒𝐢𝐝𝐞 🎭‖

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«𝒬𝓊𝑜𝒹 𝒹𝒾𝒻𝒻𝑒𝓇𝓉𝓊𝓇 𝓃𝑜𝓃 𝒶𝓊𝒻𝑒𝓇𝓉𝓊𝓇»

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Ⅰ

Cocò era uscita dalla stanza con un lieve fruscio. Theos liberò José e si allontanò in uno scatto.

«Lo sapevo che eri anche tu uno di quei bastardi!» fu l'urlo. Agli angoli della bocca, dove il tessuto stretto dello straccio gli aveva impedito di respirare, si era seccata della saliva. «¡Maldición! Come posso fidarmi di quelli che...».

«José!» esclamò Theos. «Non abbiamo tempo per questo. Devi dirmi cosa è successo».

Ansimando, José si accorse delle dita di Theos, dei grumi scuri di sangue che gli colavano da sotto le unghie e del suo viso sfinito. Dapprima a rilento e poi con sempre più foga, raccontò del panno intriso di sonnifero e di come la sorella di Cedric aveva interrogato anche lui. Ripeté a Theos i discorsi che aveva sentito nel dormiveglia e delle poche parole che avevano prodotto in Phoebe una strana reazione.

«Hai detto poco, credimi. Le tue labbra hanno biascicato solo qualche sillaba» bisbigliò fatale José. «Eppure non ho mai visto quella lì più soddisfatta di come lo era poco fa, appena uscita dalla stanza» il ragazzo spagnolo chinò il capo e socchiuse gli occhi. «Sembrava avesse capito ogni cosa di te, di ciò che nascondi, di quello che farai d'ora in poi».

Theos si perse con lo sguardo nella finestra che dava sull'oceano. 

«Perché lo fa?» riprese José, sedutosi sul letto in un sospiro di frustrazione. I suoi occhi erano circondati da violastre occhiaie. «I miei genitori hanno lasciato una discreta eredità, i soldi non ci mancano. Non capisco qual è lo scopo di questa sua vita. Non capisce che a me fa male?».

La stanza era avvolta nella penombra e levigata dal profumo di Cocò. 

«E tu, Theos, sei uno di quelli che la supporta e che gioca con il suo corpo. Sto parlando con uno di quei bastardi» continuò José abbassando il tono di voce fino ad un bisbiglio. «Cosa c'è di bello nell'amare una puta?» chiese. «Sporca, di tutti e di nessuno, infedele...».

Theos non rispose. Mancava poco all'alba.

 Ⅱ

Quando il dito medio sbatté sullo spigolo del tavolo, Theos emise un mugolio di dolore. La ferita causata dalla tortura di Phoebe lo risvegliò dal torpore in cui era caduto, e una goccia di sangue fresco macchiò le pagine del libro che aveva davanti.

Il primo pensiero che emerse dalla nebbia della stanchezza fu il suo viso minuto, i suoi occhi grigi, l'incontro improvviso nel Tempio, alla Ceremony. Ricordò il suo corpo, il fremito di euforia causato dalla sua presenza e che gli aveva impedito di ragionare con lucidità. 

Theos tentò di calmarsi.

L'aria della biblioteca del College era satura del profumo della carta e dell'inchiostro. I tavoli di quercia e gli scaffali colmi di tomi separavano gli spazi di studio, permettendo a Theos di restare da solo. A mezzogiorno, la biblioteca era permeata da un'innaturale silenzio.

José arrivò all'improvviso. Si fermò davanti a Theos e lo guardò male, quindi si sedette qualche posto lontano. Si chinò per tirare un libro fuori dalla saccoccia di cuoio, ma alla fine sbuffò e batté una mano sul tavolo.

«Theos» disse, «non possiamo continuare ad essere compagni di stanza».

Theos nascose la mano sporca di sangue e cercò di rispondere. Deglutì, ma José lo precedette con furore.

«¡Maldición! No, tu non capisci. Come posso sopportare uno come te? Ogni volta che ti penso non riesco a togliermi dalla mente l'immagine di mia sorella, nuda e tra le tue braccia» con disprezzo, si alzò di scatto. «Lo sai dov'è andata dopo, ieri notte? No, non lo sai. A te non interessa. A voi non interessa nulla della stirpe, dell'orgoglio, della lealtà. Quelli come te sono dei semplici bastardi che vogliono solo la carne. E io? Io sono il fratello della puta, quello che soffre dell'ira e delle torture degli sfortunati».

José saltò sul tavolo e cercò di afferrare Theos sul collo. Theos si immobilizzò e con freddezza si lasciò picchiare sull'occhio una, due volte, quindi prese l'orlo dell'uniforme del compagno e fulmineo lo spinse per terra. Con lui, caddero diversi libri e fogli.

Theos si stagliò sopra José e con la vista offuscata dal colpo gli mostrò la ferita che aveva incassato sull'occhio. «Ecco la tua vendetta, codardo» sibilò, e gli tese la mano per alzarsi.

José si girò di fianco e sputò. «Sigues siendo un bastardo» disse, levandosi in piedi da solo.

Theos aspettò qualche secondo in silenzio, quindi sorrise e digrignò i denti. «José, ti sbagli. Anch'io vivo con mille ferite aperte. Ma ho imparato a conviverci, e l'unica persona che deve soffrire a causa di queste sono io». Socchiuse l'occhio che aveva cominciato a lacrimare e si avvicinò a José. «Phoebe non si riterrà soddisfatta finché non avrà scoperto tutta la verità. Combattere tra di noi ci renderebbe deboli e facili da catturare, José. Abbiamo entrambi bisogno dell'aiuto dell'altro».

Theos prese i fogli e i libri da terra e li posò sul tavolo. Raddrizzò l'Inkwell¹ che si era rovesciato. L'inchiostro colava ancora tra le fessure, ramificandosi in dense linee che seguivano il bordo del tavolo. Si avvicinò infine all'orecchio di José e gli strinse con durezza la spalla.

«Cocò» disse, «è uno dei pochi cerotti che mi restano. Lasciala. Non posso vivere senza di lei, come tu non puoi vivere senza la convinzione di poter avere un giorno la giusta vendetta». 

José si irrigidì.

«Cocò è mia, e di nessun altro» ripeté Theos nell'immobilità della biblioteca. La sua voce era diventata un mormorio greve e cruleo. «E se tieni davvero all'orgoglio, smettila di ostacolarmi. Senza di me, quella troia sarebbe già morta da un pezzo».

Celeste. Theos si morse le labbra con violenza. Cadde del sangue per terra. Il pavimento si macchiò. Celeste. Ho bisogno del tuo corpo.

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¹Inkwell : piccolo calamaio incassato nei tavoli di legno massiccio delle biblioteche dei College inglesi. È un elemento tradizionale per l'uso dell'inchiostro. Spesso costruito in vetro o in ceramica, possiede un coperchio metallico per preservare il contenuto da cadute e colpi.

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