‖ 𝐃𝐫𝐨𝐠𝐞𝐝 𝐌𝐨𝐫𝐚𝐥𝐢𝐭𝐲 💊‖ ‖ 𝐇𝐢𝐝𝐝𝐞𝐧 𝐒𝐢𝐝𝐞 🎭‖ ‖ 𝐃𝐞𝐞𝐩 𝐌𝐞𝐦𝐨𝐫𝐢𝐞𝐬 🕰️ ‖
‖ 𝐓𝐡𝐞 𝐔𝐧𝐬𝐞𝐞𝐧 👁️‖____________________________________________________________
⚠️ 𝐖𝐀𝐑𝐍𝐈𝐍𝐆 : Tengo a specificare che questo capitolo, nonostante l'importante trama, potrebbe risultare pesante, cruleo e poco etico. Sconsiglio la lettura ai più suscettibili ed impazienti e li esorto a continuare con il capitolo Ⅶ di "Chasing the Sunset".
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«𝒩𝒾𝒽𝒾𝓁 𝑒𝓈𝓉 𝒾𝓃 𝓂𝑒𝓂𝑜𝓇𝒾𝒶, 𝓆𝓊𝑜𝒹 𝓃𝑜𝓃 𝓅𝓇𝒾𝓊𝓈 𝒻𝓊𝑒𝓇𝒾𝓉 𝒾𝓃 𝓈𝑒𝓃𝓈𝓊»
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L'Orfanotrofio al crepuscolo si tingeva dei toni più caldi. Grazie alle finestre dai vetri giallastri, le mura incurvate e le piante dalle foglie secche, l'atmosfera e la luce che avvolgeva il giardino prima di sera diveniva un mosaico dorato e pervaso dalla quiete.
D'autunno, i rami si spogliavano e coprivano la terra brulla di un arioso tappeto, dal quale spuntavano cespugli di clematidi bianche e qualche crisantemo selvatico.
Oltre al muricciolo di pietra che circondava il perimetro, tuttavia, ritornava a dominare il grigio, con le macchie scure dei marciapiedi, dei lampioni spenti, dei palazzi fatiscenti; lo stesso grigio che riempiva le stanze e ciò che abitava all'interno dell'Orfanotrofio.
Il bambino non conosceva nulla all'infuori di quello stretto giardino colorato. Non credeva esistessero altre persone al mondo. Così, quando arrivò il Dottore, si stupì che una persona potesse sorridere con la bocca mentre i suoi occhi rimanevano freddi e piatti come la stanza delle punizioni.
Quella sera, quando bussarono alla porta, il bambino era seduto sulla sedia con la testa tra le braccia. A prenderlo era venuta una delle signore che si occupavano dei bambini più agitati.
«Alzati» comandò questa, con un vociare squillante e severo. «È arrivato il Dottore. Guardami bene negli occhi e giura che farai il bravo. Non possiamo perdere troppo tempo con i bambini cattivi. Stai zitto, ascolta quello che dice il Dottore e rispondi a modo».
Il bambino annuì e afferrò la grande mano callosa della signora, che lo trascinò attraverso i corridoi e le numerose piccole stanze.
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«Sai, una volta ho parlato con Dio. Quello che siede al cielo e guarda tutti da lassù, hai presente?».
Il Dottore lo aspettava seduto sull'unica panchina del giardino. Aveva una sigaretta in bocca e degli occhiali. A causa del riflesso, il bambino non riusciva a vedere i suoi occhi. Parlava lentamente, frammentando ogni frase.
«Dio mi ha detto che è felice perché ognuno si comporta come vuole. L'altro ieri, ho annaffiato la mia tiepida pianta di basilico e ho visto il cielo scurirsi. Stava per piovere. Allora ho continuato ad aggiungere acqua, aspettando che la prima goccia cadesse sulla terra. Non ha piovuto fino a mezzanotte. Tutti i passanti avevano l'ombrello e procedevano spediti, a testa bassa, spaventati da quei grandi ammassi grigi sopra ogni pensiero. Capisci? Ascolta, è questa la solitudine di Dio. Ognuno fa quello che vuole ed è felice. Così tante persone da guardare, da capire, da perdonare. Chi non si sentirebbe triste? Io no, di sicuro. Ho la mia pianta di basilico, i miei ragionamenti, la mia vita. Tu sei felice o triste? Non puoi essere triste, questo è certo perché non sei Dio, ma lo chiedo comunque. Ah, piove. Rientriamo».
Solitamente, appena finito il discorso, il Dottore sospirava e poi sorrideva al cielo.
Chiudeva anche gli occhi, ma non sempre. Questo però il bambino non poteva vederlo.
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Anche la bambina incontrava il Dottore. Si ritiravano nella stanza delle punizioni e parlavano per molto tempo. Talvolta, entrava anche la Mamma. Quando uscivano, erano simili a statue di pietra. L'unica cosa che si muoveva era il fumo della sigaretta del Dottore. I loro occhi, spenti, fissavano le pareti grigie per un po', quindi la Mamma ritornava a lavorare con le altre signore e la bambina la seguiva.
Il Dottore fumava.
Il bambino lo guardava fumare da lontano e non si capacitava di come potesse respirare al contempo, poi si immaginava la tiepida pianta di basilico.
Dio non riusciva a immaginarlo.
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«Tu capisci quello che dice il Dottore?»
L'esile voce lo svegliò di soprassalto. Il bambino si alzò dalla sedia con uno scatto e socchiuse gli occhi, disorientato dalla visione.
La bambina era lì davanti a lui, e storceva le dita nervosa. Aveva sulle braccia i cerotti della Mamma.
Con violenza, le signore arrivarono e strapparono dalla sedia il bambino, allontanandolo dalla bambina con urla e imprecazioni. La Mamma arrivò trafelata e abbracciò il suo piccolo volto, che aveva iniziato a lacrimare in silenzio.
Il bambino annuì. La bambina lo vide e abbracciò di più la Mamma.
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«Sarò sincero, con te. Mi hanno chiamato per curarti. Sì, pensano che tu sia malato» il Dottore spirò del fumo dalle labbra e si sistemò sulla panchina. «Io non posso fare molto, a riguardo. Non appena l'embrione formato esce dall'utero, ogni dettaglio della sua esistenza è stabilito. Si può cercare di sviare un po' dalla strada principale, ma la triste destinazione è la medesima. Prendi per esempio quell'uccello sull'albero. Lo vedi? È un animale stupido, di certo non pensa cosa dovrà mangiare domani o che piume si dovrà beccare via, eppure sentilo la sera, cinguettare con i suoi simili. Oh, quanto è felice! Non sa nulla, non conosce alcun particolare della sua esistenza, è ignaro di quando si decomporrà a terra, eppure è felice».
«Cioè, loro pensano che tu sia malato» aveva ripetuto il Dottore in un sospiro.
«Non capiscono che io non posso fare nulla, che il tuo piccolo corpicino è ancora destinato a soffrire, che un giorno anche lui si decomporrà sotto terra. Posso parlarti quanto vuoi della mia pianticella di basilico, ma non la vedrai mai di persona, perché non puoi vederla: sei malato, e io non posso farci nulla. L'unica soluzione è estirpare il problema alla radice. Magari i vostri residui organici si incontreranno e daranno luce -una volta decomposti- ad una nuova esistenza. Lì in effetti non avrai nulla da pensare, perché non sarai più triste».
Quella volta, il Dottore aveva alzato la testa al cielo e aveva sospirato.
Il bambino credeva che avesse anche chiuso gli occhi, ma non era sicuro.
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𝐂𝐇𝐀𝐒𝐈𝐍𝐆 𝘵𝘩𝘦 𝐒𝐔𝐍𝐒𝐄𝐓
RomanceNel st. Ethelbert High College, sono in molti a nascondere il proprio passato. Nelle biblioteche si sussurrano segreti, la pioggia autunnale cela tradimenti. Si mente per amore. Theos ripudia tutto ciò. Odia il falso e l'egoismo dei romantici, la lo...