Capitolo 2 - parte 3: Gold

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<< Abc >> = Dialogo.

"Abc" = Pensiero.

* Abc * = Dialogo telepatico.

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La voce di Gold non si fece attendere e si fece sentire subito dall'altro lato della linea, allegra e giocosa come sempre.

<< Adam! Amico mio è bello sentirti! Come te la passi? >>

Fece quella domanda con allegria, sentendosi sollevato da una piccola distrazione in una giornata di impegni più che noiosi. La parte burocratica della lega pokémon poteva essere estenuante anche per i veri veterani del mestiere.

Il trentaquattrenne che manteneva ancora il titolo di campione della lega di Johto sorrise, guardando il telefono con aria beffarda.

<< Adam? Riesci a sentirmi? Cos'è, lo skitty ti ha mangiato la lingua? >>

Ci furono tre secondi di pausa, prima che la voce profonda di Adam gli penetrasse l'orecchie in modo leggero.

<< Gold, c'è qualcuno lì con te? >>, chiese poi dall'altro capo del telefono. La voce era distorta dagli altoparlanti dello smartphone.

L'uomo di Johto si rilassò sulla poltroncina del suo ufficio e alzò un sopracciglio.

<< Purtroppo sì, in un certo senso. Perché me lo chiedi? >>

La voce rauca dell'altro tornò a farsi sentire.

<< Perché devo essere sicuro che nessuno intercetti questa chiamata. È importante... >>

Gold sospirò facendo roteare una penna tra le dita.

<< Fortuna vuole che questo non è il numero ufficiale dell'ufficio del campione, o questa chiamata verrebbe registrata e archiviata. Niente di tutto questo avviene però col mio telefono: parla liberamente vecchio mio. Che succede? >>, rispose con aria apprensiva.

<< Gold, Brendan ha scoperto cosa abbiamo fatto undici anni fa, sia dietro al casinò di Ciclamipoli che al covo del maestro. Domattina tutti i notiziari di Hoenn porteranno una versione distorta della storia e tutti noi verremo accusati di tentato omicidio e di manipolazione della memoria, oltre che di aver fatto crollare delle macerie su un gruppo di persone e spappolandone alcune >>

Il campione di Johto lascio cadere la penna.

Non era più sollevato di sentire il suo migliore amico.

<< Che stai dicendo? >>

<< Gold, devi ascoltarmi attentamente. Tu sai benissimo di cosa era capace Brendan quando eravamo solo dei ragazzi. Una notizia del genere che viene sparata su tutti i media di Hoenn non può far altro che sforare nei territori delle altre regioni. Nessuno crederà alla nostra versione e tu verrai sommerso di merda a causa dei processi o degli scandali che ne deriveranno. Eravamo tutti complici e non si risparmieranno neanche con te, ma fortuna vuole che tu non sia ad Hoenn, cosa che ti tiene lontano dalla giurisdizione di Brendan e della polizia regionale. Ma sappiamo entrambi che il bastardo ha anche... altri mezzi per arrivare alle persone, quindi vedi di stare attento >>, spiegò frettolosamente Adam con la paura che gli serrava la gola.

A gold venne in mente la prima volta in cui Adam gli portò una notizia sconvolgente: entrambi in piedi nella cucina dell'allora ragazzo zoppo, attorno a un tavolo ad ascoltare le parole impresse sulla carta dalla madre di Red.

Scosse dalla testa quei pensieri, tornando a concentrarsi sul presente.

<< Cosa vorrebbe mai dire "vedi di stare attento"? Io non ti lascio da solo in questa storia >>, replicò fermamente.

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