Two Face Capitolo 17 (⚠️violenza⚠️)

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Pov Alastor
Scesi dalla macchina con le pistole già in mano.

"Cherri, se non ti dispiace", feci cenno al demone di guidarlo all'interno dell'edificio.

Mi rivolse un sorriso smagliante stringendo tra le mani alcune bombe fumogene.

All'interno dell'edificio fatiscente, trovarono il solito contenuto di un negozio abbandonato. Vecchi scaffali, scatole impolverate e un sacco di graffiti. Dietro il vecchio bancone anteriore c'era una porta che dava sul retro. Rotta e appesa a un singolo cardine. Passarono uno alla volta, fermandosi davanti a un portello a terra. Doveva essere l'ingresso del seminterrato.

"Facciamolo!" urlò Cherri, spalancando il portello e saltando giù sul pavimento. Tutti gli altri seguirono l'esempio, incerti su cosa li avrebbe aspettati lì sotto.

Atterrai sul pavimento di cemento e ci misi un momento a riprendere l'equilibrio. Quando alzai lo sguardo, Cherri Bomb aveva già lanciato due fumogeni nei tunnel piatti che eccitavano entrambi i lati della grande stanza.

Il seminterrato era largo il doppio dell'edificio stesso, senza altre stanze separate. Invece di muri, gli alligatori e i loro gruppi sembravano usare mensole di ferro nero come mezzo per creare stanze diverse.

Vox e Husker avevano già buttato giù uno degli scaffali per dare la caccia a un paio di demonietti.

Cherri Bomb si teneva ben stretta contro i muri, senza dubbio per assicurarsi di bloccare ogni possibile via di fuga.

Angel aveva esteso i suoi arti supplementari, ora ognuno dei quali impugnava un mitragliatore, e stava scaricando il suo colpo su chiunque gli capitasse a tiro.

guardai attraverso la stanza, guardando attraverso gli spazi vuoti negli scaffali di ferro. Incrociai lo sguardo con il più grande dei due alligatori. Lo riconobbe come il demone che aveva staccato la gamba di Niffty e le aveva tagliato la gola con il coltello. Era lui quello che voleva.

I miei occhi si oscurarono, le pupille si trasformarono in quadranti. Le corna si ramificarono verso l'esterno, le cicatrici dei punti che un tempo gli avevano gravato il viso divennero visibili, così come la X rossa che simboleggiava la ferita da proiettile sulla fronte.

L'alligatore sapeva che lo stavo guardando. Si voltò e si lanciò nella direzione opposta, saltando sui detriti e sui corpi dei suoi compagni caduti. Patetico. Io non lo inseguì nemmeno. Non ne avevo bisogno. Le ombre mi trasportarono attraverso la stanza, materializzandomi a pochi centimetri dal muso dell'alligatore.

Il demone urlò cercando di girarsi. Il rumore dei loro lunghi artigli sul cemento era nauseante. Come poteva qualcuno che aveva assassinato con tanta coraggio la piccola e innocente Niffty scappare per salvarsi la vita in modo così codardo? Niffty non se lo meritava.

Per il puro brivido della caccia e per prolungare un po' di più il tormento della sua preda, lasciai correre per un po' il demone alligatore.

Tentò di scappare strisciando attraverso un sottile buco nel muro, apparentemente conducendo a uno dei loro numerosi tunnel, ma si fermò. Il fumo della bomba di Cherri indugiava ancora nello spazio ristretto, facendo venire un colpo di tosse al rettile.

colsi l'occasione e afferrai l'alligatore per il suo spesso collo squamoso, conficcando facilmente le sue unghie affilate nella corazza.

"H-hey, calmati, amico!" strillò il demone, dimenandosi.

"Hai fatto piano quando hai tagliato il collo della mia amica con un coltello?" ringhiai. La mia bocca non si mosse nemmeno. I miei denti brillavano come una radio a tempo con le sue parole piene di elettricità statica.

Two Face🎭Where stories live. Discover now