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OLIVIA
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Il sole di tarda mattinata illuminava Central Park con una luce calda e dorata, mentre io e Nancy ci addentravamo tra i sentieri ombreggiati da alberi maestosi. I rumori della città, così familiari e costanti, sembravano attenuarsi mentre ci inoltravamo nel cuore del parco, come se volessero concederci un po' di tregua. Con un sorriso complice, ci fermammo in uno spiazzo tranquillo, perfetto per il nostro picnic.
Nancy, con la sua solita energia contagiosa, tirò fuori la coperta a quadri rossi e bianchi dallo zaino e la stese sull'erba morbida con un gesto teatrale. Mi accoccolai accanto a lei, aiutandola a sistemare i vari contenitori pieni di prelibatezze che avevamo preparato insieme la sera prima. Era uno di quei giorni in cui tutto sembrava perfetto, come se ogni cosa fosse esattamente al suo posto.
Mentre Nancy sistemava le ultime cose, mi persi per un attimo nei miei pensieri, osservando il modo in cui i suoi capelli biondi catturavano la luce del sole, quasi come se ogni filo d'oro volesse raccontare una storia. Mi sorprese quanto fosse facile essere felice in quel momento, lì, semplicemente sedute sul prato, senza bisogno di altro. Era la magia dell'amicizia, pensai, quel legame invisibile ma incredibilmente forte che ci aveva unite negli anni.
La nostra amicizia, però, non era stata sempre così serena. Sapevo che la nostra amicizia era stata forgiata nel fuoco delle difficoltà, e proprio per questo era diventata così forte e indistruttibile. Non era una di quelle relazioni superficiali che si sgretolano al primo segno di tempesta. No, la nostra era una connessione profonda, nata da esperienze condivise che ci avevano messe alla prova, modellandoci e rafforzandoci come l'acciaio temprato dal calore. Ogni sfida che avevamo affrontato, ogni difficoltà superata insieme, ci aveva rese più vicine, creando tra di noi un legame che sentivo avrebbe potuto resistere a qualsiasi cosa la vita ci avesse messo davanti.
Ricordo ancora quando tutto sembrava crollare attorno a noi, quando le nostre vite erano così complicate e piene di dolore che ci sembrava impossibile trovare una via d'uscita. Nancy, con il suo sorriso sempre pronto, nascondeva dietro quella maschera una sofferenza che pochi avrebbero potuto immaginare. I suoi disturbi alimentari non erano solo un problema fisico, ma una battaglia interna che combatteva quotidianamente, una lotta per sentirsi all'altezza, per sentirsi abbastanza. Mi ricordo le notti passate con lei, tenendole la mano mentre piangeva, sentendo il peso della sua insicurezza e della sua lotta contro un'immagine distorta di se stessa. Le avevo detto più volte che era perfetta così com'era, che non doveva cambiare nulla per essere amata o accettata, ma sapevo che le mie parole potevano solo fare tanto. Era una battaglia che doveva affrontare da sola, ma io ero determinata a non lasciarla mai sola in quel percorso.
Anche la mia vita non era stata facile. La mia relazione con quell'uomo era stata un incubo, un vortice di violenza e manipolazione che mi aveva lasciato profondamente segnata. Era difficile ammettere a me stessa, e ancora di più agli altri, quanto fossi caduta in basso. Per molto tempo avevo tenuto tutto dentro, vergognandomi di non essere riuscita a liberarmi da quella prigione emotiva e fisica. Ma Nancy, con la sua empatia silenziosa, aveva capito che qualcosa non andava. Non mi aveva pressato per parlare, aveva solo aspettato, pazientemente, fino a quando non ero stata pronta a raccontarle tutto. Il giorno in cui finalmente le confessai quello che stavo vivendo, la sua reazione fu immediata e senza esitazioni: mi abbracciò, forte, come se volesse trasferire tutta la sua forza a me. Non disse nulla di superfluo, ma il suo sguardo mi fece capire che da quel momento non sarei stata più sola. E così fu. Mi aiutò a vedere un futuro lontano da quell'ombra, un futuro in cui potevo riprendere in mano la mia vita e ricominciare da capo.
Questi momenti avevano definito la nostra amicizia, trasformandola in qualcosa di indistruttibile. C'era una fiducia cieca tra di noi, una certezza che indipendentemente da ciò che la vita ci avesse riservato, ci saremmo sempre sostenute a vicenda. E non si trattava solo di essere presenti nei momenti difficili; erano anche i piccoli gesti, le risate condivise, i consigli dati al momento giusto. Ogni volta che ero con Nancy, sentivo di essere al sicuro, protetta da quella bolla di affetto e comprensione che solo una vera amica può offrire.
Mentre mi perdo in questi pensieri, Nancy mi porge un bicchiere di limonata, interrompendo gentilmente il mio flusso di riflessioni. Sorrisi mentre i nostri sguardi si incrociavano, e in quell'istante capii che non c'era bisogno di dire nulla. Avevamo già detto tutto, in un modo che solo due amiche come noi potevano comprendere. Era come se ci fosse un linguaggio segreto tra noi, fatto di sguardi, di silenzi condivisi, di piccoli gesti che parlavano più di mille parole.
Il resto della giornata si distese davanti a noi come un sentiero tranquillo, pieno di chiacchiere leggere e risate sincere. Ogni risata era una celebrazione della vita, di tutto ciò che avevamo superato, e di quanto fossimo cresciute insieme. Mi resi conto di quanto fossi cambiata da quando avevo lasciato la mia relazione violenta. Nancy mi aveva insegnato a sorridere di nuovo, a trovare la bellezza nelle piccole cose, nei momenti come questo, sedute su una coperta a Central Park, godendo della semplicità di un picnic. Non c'era più quella nube oscura che mi seguiva ovunque, quel peso sul petto che mi impediva di respirare. Sentivo una serenità profonda, un senso di pace che raramente provavo, come se in quel momento tutto fosse esattamente come doveva essere.
Anche Nancy sembrava più luminosa, più libera. Il suo rapporto con il cibo non era più un'ossessione, ma una parte normale della sua vita, una cosa che ora gestiva con serenità e consapevolezza. Era come se entrambe fossimo emerse da una lunga notte, trovandoci insieme in un nuovo giorno, pronte a vivere la nostra vita con una forza che non sapevamo di avere. Ogni morso del cibo che avevamo preparato insieme era un piccolo trionfo, una celebrazione di quella normalità che per tanto tempo ci era sembrata irraggiungibile.
Sapevo che ci sarebbero stati altri ostacoli lungo la strada. La vita non è mai semplice, e ognuna di noi avrebbe continuato a combattere le proprie battaglie. Ma la nostra amicizia era la nostra armatura, il nostro scudo contro le tempeste. Sapevo che con Nancy al mio fianco, nulla mi sembrava davvero insormontabile. Avevamo già superato tanto insieme, e nulla poteva spezzare quello che avevamo costruito. C'erano delle ferite che forse non si sarebbero mai del tutto rimarginate, ma insieme avevamo imparato a convivere con quelle cicatrici, a trasformarle in simboli di forza piuttosto che di debolezza.
Il nostro picnic a Central Park non era solo una giornata di sole e cibo delizioso, ma una celebrazione silenziosa della nostra amicizia, della nostra forza e della bellezza che può nascere dalle difficoltà. Ogni minuto trascorso insieme era un dono, un promemoria che, nonostante tutto, eravamo ancora qui, più forti e più unite di prima. E mentre il sole calava dolcemente sull'orizzonte, tingendo il cielo di sfumature dorate, sapevo che quel momento sarebbe rimasto scolpito nei miei ricordi, un simbolo di tutto ciò che avevamo superato e di tutto ciò che ancora ci attendeva. Ero grata per ogni singolo istante, per ogni sorriso condiviso, per ogni parola non detta che racchiudeva un intero mondo di significati.
Sotto il cielo di Central Park, mi sentivo finalmente a casa, non perché fosse un luogo fisico, ma perché ero con Nancy, la mia roccia, la mia migliore amica, e insieme eravamo invincibili.
💓💓💓
SPAZIO AUTRICE 🙌🏻✍🏻💞
Sono andata di nuovo col pov di olivia per mettere anche un attimo di tranquillità e approfondire meglio la
loro amicizia.
Spero vi sia piaciuto,ricordate di lasciare una stellina e/o un commento se vi va💓🫶🏻
Dal prossimo capitolo le cose ricominceranno ad andare.🤭🤭
Ci vediamo presto🤞🏻🤞🏻
L.❤️🩹
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sotto il cielo di NYC
RomanceDue ragazze all'apparenza tranquille,innocenti e spensierate finche non decidono di partire per New York e insegiure i loro sogni cercando di lasciarsi il passato alle spalle. Due ragazzi irrequieti,colpevoli e pieni di sensi di colpa provenienti d...