QUESTO COME LO SCORSO È MOLTO DELICATO,lo consiglio ad un pubblico consapevole⚠️⚠️
OLIVIA
Mi sveglio di soprassalto, il cuore che batte frenetico, martellandomi nel petto come se volesse fuggire. La stanza è immersa in un silenzio profondo, rotto solo dal respiro regolare di Nancy, che dorme nel letto accanto. Per un istante, mi illudo che la tranquillità della notte possa proteggermi, che l'oscurità possa nascondere i ricordi. Ma so che non durerà. È sempre così: il buio porta con sé i miei demoni, quegli stessi demoni che non riesco a tenere lontani, nemmeno ora.
In questi due giorni è stato diverso, almeno per un po'. Il picnic con Nancy è stato come una boccata d'aria fresca dopo mesi di apnea. Ci siamo sedute sull'erba, abbiamo riso, mangiato cibo semplice ma delizioso, e per qualche ora sono riuscita a dimenticare tutto. Ho finto che fosse un giorno normale, che io fossi una persona normale. Abbiamo parlato di cose leggere, del tempo, di film, senza mai toccare quello che davvero mi tormenta. Nancy non ha fatto domande, e io non ho offerto risposte. In quel momento, era tutto ciò di cui avevo bisogno. Il calore del sole sul viso, il suono della sua risata... per qualche ora, sono riuscita a sentirmi libera.
Quando siamo tornate a casa, mi sono sentita abbastanza al sicuro da lasciarmi andare al sonno. Un sonno leggero, precario, ma comunque un sollievo. Eppure, ora che la notte è calata, la stessa oscurità che mi aveva cullata, riporta a galla i ricordi, implacabili come sempre.
Flashback
⚠️⚠️⚠️
Rivedo quella sera, come se stessi guardando una scena di un film, ma sento tutto sulla pelle, come se stesse accadendo adesso. Alex e io abbiamo appena finito di discutere. Di nuovo. Non ricordo nemmeno per cosa abbiamo iniziato a litigare questa volta; le nostre discussioni sembravano sempre emergere dal nulla, un fuoco che si accendeva senza preavviso, senza ragione. Le parole taglienti, i rimproveri, tutto era diventato un copione stanco, ripetuto mille volte. Ma quella sera c'era qualcosa di diverso nel suo sguardo, qualcosa di più oscuro, di più freddo.
Stiamo cenando. O almeno, io sto cercando di farlo. Mi sforzo di mangiare qualcosa, ma ogni boccone mi si blocca in gola. Alex, dall'altra parte del tavolo, non tocca cibo. Si limita a fissarmi, gli occhi scuri, inespressivi, come se stesse osservando un insetto intrappolato in un barattolo. Il suo silenzio è più inquietante di qualsiasi parola. Sento un brivido corrermi lungo la schiena, ma cerco di ignorarlo, di concentrarmi su qualsiasi cosa tranne che su di lui.
Ma ad un certo punto, inizio a sentirmi strana. La testa mi gira leggermente, e la vista si appanna per un momento. Le mani mi tremano mentre stringo la forchetta, ma la paura inizia a crescere dentro di me, e non riesco a fermarla. Lo sguardo di Alex è ancora fisso su di me, più freddo che mai. Gli chiedo, con voce incerta, se ha messo qualcosa nel mio piatto. È una domanda che non avrei mai dovuto fare. Lui sorride, ma è un sorriso che non ha nulla di umano. Si alza lentamente dal tavolo, ogni suo movimento è carico di minaccia.
"Non devi mai più mancarmi di rispetto," dice, le parole che mi trafiggono come lame.
Cerco di rispondere, di dire qualcosa, qualsiasi cosa che possa placarlo, ma la mia voce è un sussurro debole, intrappolato nella mia gola. Non faccio in tempo a parlare che il suo schiaffo arriva, improvviso e violento. La mia testa scatta di lato per l'impatto, la guancia brucia. Sono troppo sorpresa per reagire subito, ma poi arriva il secondo schiaffo, e poi il terzo, e il quarto. Il dolore è acuto, ogni colpo mi fa sobbalzare, ma ciò che mi ferisce di più è l'umiliazione, la consapevolezza di essere completamente in sua balia.
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sotto il cielo di NYC
Roman d'amourDue ragazze all'apparenza tranquille,innocenti e spensierate finche non decidono di partire per New York e insegiure i loro sogni cercando di lasciarsi il passato alle spalle. Due ragazzi irrequieti,colpevoli e pieni di sensi di colpa provenienti d...