«Sta così da troppo tempo, bisogna trovare una soluzione», la voce di Maya proviene dalla stanza accanto ma Andrea la percepisce lontana come un' eco.
«Soluzione?» risponde Alessandro con un sorriso amaro. «Non esiste una soluzione, Maya. Ha il cuore spezzato. E quando si ha il cuore spezzato non se ne esce. Ha bisogno di tempo.»
Tempo? In questo momento, Andrea Fiore è convinta che nemmeno la De Lorean di Ritorno al Futuro potrebbe portarla o riportarla ad un momento della sua vita in cui non ha il cuore spezzato.
Quale cuore, poi? Andrea si sente come se glielo avessero strappato dal petto e al suo posto non ci sia più niente.
Le pareti sono così grige... ogni profumo sa di Lorenzo, il suo viso è in tutte le persone che incontra, la sua risata risuona nella radio e le sue mani sono addosso a lei quando chiude gli occhi...
«Il suo stare così mi mette a... disagio», improvvisa Maya. «Non posso nemmeno fare qui le mie riunioni del Club del Libro! Le mie amiche hanno detto che sembra un fantasma.»
«Sposterai il tuo salottino da un'altra parte», incalza Ale, che Maya non l'ha mai sopportata. «E dì alle tue amiche di andare a cagare da parte mia.»
«Questa è anche casa mia.»
Uno pugno chiuso si schianta sul tavolo e Andrea sobbalza nel suo letto.
«Che cosa vuoi che ti dica, Maya? Sul serio! Che cosa vuoi che ti dica? Che vada da quel coglione di Lorenzo e lo prenda a pugni? Pensi che cambierebbe le cose? O che dica ad Andre di tirarsi su e fare finta di niente?»
La voce di Ale, come sempre quando c'è di mezzo Andrea, s'infiamma un poco.
Andrea tira più su le coperte, nasconde il naso bagnato di lacrime nel cuscino, ingoia un singhiozzo e la gola le brucia.
«Maya? Lasciala stare!»
«Andrea.»
Andrea cerca di darsi – inutilmente – una parvenza di essere umano: si asciuga le lacrime e si tira su a sedere.
Maya irrompe nella sua stanza e i suoi buoni propositi si spengono piano piano sul suo viso abbronzato: vorrebbe dirle un mare di cose e non riesce a dirle niente.
Maya prende un respiro profondo, si ravviva i fittissimi ricci sulle spalle e sparisce di nuovo. Rientra poco dopo con un batuffolo di cotone, dello struccante e un mollettone per i capelli. Si siede accanto ad Andrea e con calma, cerca di darle una ripulita.
«Adesso va un po' meglio... che dici?»
Alessandro ha seguito Maya e si è appoggiato contro lo stipite della porta.
«Potete... potete farlo smettere?» chiede, con un filo di voce.
«Cosa, Andre?» domanda Ale, avvicinandosi verso il letto.
«Fa così male.»
Maya ed Ale si scambiano un'occhiata, senza sapere esattamente cosa fare. Alla fine, ad Ale viene un'idea: entra nella camera di Andrea e apre i cassetti della scrivania.
Prende un vecchio quaderno di Letteratura Inglese della Pigna. È a quadretti, uno di quelli fatti con la carta riciclata, più scura e ruvida delle altre. Prende poi una penna bic blu e lancia entrambe gli oggetti sul letto di Andrea.
«Scrivi.»
Andrea è confusa, i suoi occhi color nocciola si inchiodano a quelli blu di Alessandro.
«Hai bisogno di elaborare la cosa», continua. «Forse scrivere quello che provi ti può aiutare.»
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Scriverò di t͟e͟
Romance"Scrivere. Chi ha mai scritto? Io, da piccola. In uno di quei momenti in cui in un giornaletto in edicola trovai in regalo un diario col lucchetto di Barbie e decisi che da quel momento in poi avrei raccontato la storia della mia vita su quelle pagi...