5/2. Nella notte

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Si dà un'ultima occhiata allo specchio accanto alla porta d'ingresso e, dopo essersi tirato all'indietro un ciuffetto di capelli sfuggito al suo controllo, chiude la porta di casa ed esce.

Quanto può essere bastarda la vita e quanto possono incidere le proprie scelte? Troppo. Se potesse non darebbe mai più un giudizio o una opinione, non prenderebbe più alcuna decisione pur di evitare di logorarsi attraverso la tensione che ormai lo attanaglia.

Con questa filosofia, fedele all'indifferenza, continua a vagare per il paese. L'aria umida e salmastra lo mantiene frizzante. A mano a mano che gira per le strade, e ne cattura i movimenti della gente che riprende le sue occupazioni, perde quel sonno che lo ha accompagnato in questo tragitto. Fino a che si accorge di essere sotto casa di Andrea. Perché sente un fremito buttando un occhio alla sua finestra? Non è in grado di sapere cosa lo spinge a fare un giro dell'isolato che lo riporta nello stesso punto, a velocità ridotta. Stavolta l'occhiata può definirsi... profonda? Persistente? Magnetica, sì. Non riesce a staccare gli occhi dalla tenda che svolazza, che gioca a dargli la speranza di vederla. L'idillio si spezza l'attimo in cui il portone si apre e lui riconosce la figura di Maya che agita le mani mentre parla. Quella ragazza non riuscirà mai a mantenere la delicatezza e l'eleganza di Andrea: ne sembra totalmente sprovvista!

Schiaccia il piede sull'acceleratore, ha bisogno di allontanarsi per non essere beccato in flagranza di reato. Ma poi, perché dovrebbe scappare? Era lì per caso, perché fuggire? La sua enorme coda di paglia occupa uno spazio immenso in questa macchina, ma Lorenzo fa spudoratamente finta di non vederla.

Dallo specchietto retrovisore butta un occhio proprio nel momento in cui Andrea si chiude il portone alle spalle. Quanto è bella, se non fosse per quegli occhi spenti. Sta male, si vede. Non risponde alle sue chiamate, né ai messaggi, eppure Lorenzo Spina potrebbe giurare di averla vista con Alessandro l'altra sera, sorridente.

Chiude gli occhi per allontanare un conato di gelosia che risale dallo stomaco. Non ha mai sopportato quel ragazzo. Le gira sempre troppo intorno.

Riprende il giro dell'isolato e torna a pedinare le ragazze che si allontanano ormai a piedi. Se soltanto lei fosse sola, Lorenzo scenderebbe subito da quest'auto per andarle incontro. Ma c'è quella matta di Maya con lei. Non può assolutamente permettersi di discutere in sua presenza. Sa perfettamente che la fashion blogger dei suoi stivali è a conoscenza dell'elefante che Lorenzo nasconde sul divano in salotto, ormai in bella vista: il suo segreto. Se da una parte è sollevato all'idea che non se ne preoccuperà più, dall'altra, l'angoscia di non avere tutto ciò che possedeva fino a pochi giorni fa, lo sta mandando fuori di testa.

Le ragazze si fermano all'ingresso di una caffetteria e l'uomo in macchina parcheggia furtivo mantenendo un'adeguata distanza. Deve osservare cosa sta accadendo, ne ha un bisogno viscerale. Sente di non essere lì per caso, sente che sta per accadere qualcosa. Fissa le due ragazze senza guardarle realmente, gli scorrono davanti immagini, ricordi. Gli ultimi momenti insieme gli sembrano sbiaditi, come se nel viverli ci avesse messo poca attenzione.

Non è stupido? Vivere bei momenti e apprezzarli solo dopo averli persi. Che cliché, che inutile spreco. Eppure: eccola lì, Andrea. Chissà se adesso risponderebbe ai suoi messaggi. Si affollano in lui voglie indicibili, come se all'improvviso il suo desiderio di averla nuda sotto di sé si sia fatto di nuovo avanti, come se stia tornando energico nei suoi pantaloni. Stringe il volante poggiando la nuca sul poggiatesta. Vuole provare ancora a chiamarla ma non sa cosa dirle. Libera lo sterzo in un moto impetuoso, quello che sta inondano i suoi pensieri in questo momento. Cerca il suo nome in rubrica e avvia la chiamata senza pensarci due volte, fissandola con occhi carichi di desiderio. La osserva interrompere le chiacchiere per tirare fuori il telefono dalla borsa. Ed ecco il momento in cui si rende conto del nome che lampeggia sullo schermo. Getta la testa all'indietro, facendo ricadere i suoi lunghi capelli a ricoprire quel suo sedere così sodo. 'No, lasciami guardare' vorrebbe dirle, invece la ragazza gli chiude la chiamata per l'ennesima volta. Quella impicciona di Maya ha le sopracciglia aggrottate mentre le parla, la sua tutina stretching non l'ha ancora asfissiata?

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