7/1. L'altro Spina

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Chi è il coglione che ha detto che una volta toccato il fondo si può solo risalire? Perché a me sembra, che appena tocco il fondo, si apre un altro fondo e un altro fondo dopo di lui...

Maya è al Club del Libro al bar di Lorenzo. Lorenzo che è circondato da donne come se vivesse in un cazzo di harem mentre Andrea non è capace nemmeno di rimorchiare qualcuno in un bar.

Questa era stata la sua intenzione quando è uscita di casa senza dire niente né a Maya né ad Ale: è una persona adulta, può cavarsela da sola in giro per la città. Conosce questa città da sempre...

Lo ha già detto che è adulta?

Il bar che ha scelto è forse uno di quelli peggio messi di tutta la città: puzza di birra e sudore, i tavoli di legno logori risalgono circa a quando sua nonna andava a scuola. Il bancone, al quale ha deciso di sedersi, è forse l'unica cosa che si salva. Anche lui è vecchio però almeno non è appiccicoso e pieno di gomme da masticare.

Il ragazzo che è seduto accanto a lei ha il quoziente intellettivo di un'ameba mangia-cervello ma è attraente: alto, capelli ricciolini sul rossiccio, occhi ramati.

Andrea beve un altro sorso di rum e coca-cola. Un momento di lucidità le illumina la mente: se le cose con andranno in porto, significherà che dovrà andarci a letto. Ma lei non ci vuole andare a letto con questo tizio...

Andrea tira fuori il telefono. Compone il numero di Ale a memoria.

«Andre», la sua voce è tranquilla quando risponde. «Dove sei?»

«Ho toccato il fondo...» borbotta, e nel parlare si rigira una ciocca di capelli attorno all'indice fino ad annodarla.

«Che vuol dire?»

«Non so nemmeno andare ad ubriacarmi da sola...» si lamenta. «Dovrei seppellirmi in un buco e sparire per sempre...»

Alessandro, dall'altro lato del telefono, freme. «Mi dici dove sei?» chiede, con apparente calma. «Vengo a prenderti.»

«No, non venire. Me la cavo da sola», detto ciò, chiude la chiamata.

«Questo era Lorenzo?» domanda il tizio coi capelli rossi, confuso.

Andrea scuote la testa. «Questo era Ale... il mio...» Andrea abbassa il tono della voce a sussurrare un segreto. «Migliore amico

Lui fa una smorfia, come se avesse finalmente realizzato qualcosa.

Andrea mette in moto una serie di pensieri senza portarne a termine nemmeno uno.

«Dove eravamo? Ah, sì: Lorenzo era in giro con l'altra.»

Lui, sempre speranzoso di cavare il ragno dal buco, le sfiora il braccio con dorso dell'indice. Profuma forte di dopobarba mixato a qualche profumo sicuramente costoso ma dall'odore pesante.

«Deve averti fatto davvero male, allora...»

Andrea sorride, impavida.

«Certo che no!» e liquida l'affermazione con un plateale gesto della mano che va ad urtare il suo stesso bicchiere, che per poco non cade per terra.

«L'ho superata. Su-pe-ra-ta», risponde allegramente e mentre parla scandisce le sillabe con il suo bicchierino.

Lui si fa più vicino, le sue labbra sottili sfiorano il collo di Andrea e lei è indecisa: le piace o le fa schifo?

Funziona la storia del chiodo scaccia chiodo?

Sì, Andrea: ma pare che ci siano un bel paio di chiodi, da scacciare...

Scriverò di t͟e͟  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora