Capitolo 13
CARTA E NINA
☁︎︎
«No. Solo con te»
«Smettila, Marina»
Disse lui con un accenno di sorriso.
«Di fare cosa, Joseph?»
«Di farmi quest'effetto»
«Quale?»
Lui sospirò rumorosamente.
«Ti annoia la mia vicinanza, Carta?»
«Non conoscevo il tuo lato provocatorio, De Angelis»
«Piena di sorprese»
«Mi stupisci ogni giorno di più»Durante questo scambio di provocazioni lei attorcigliò le sue braccia intorno al suo collo e lui spostò anche l'altra mano - la sinistra - al suo collo, portandole anche il pollice sulla guancia, accarezzandola.
«Neanche io conoscevo il tuo»
«E che ne pensi?»
Lei sembrò pensarci un attimo.
«Te lascio col dubbio»
«A me il tuo me piace assai invece»
La cantante deglutì a quelle parole notando che lui stesse alternando lo sguardo tra i suoi occhi e le sue labbra.Non sapeva cosa desiderasse di più al momento: se rimanere lì tra le sue braccia o trovarsi in un'altra dimensione senza di lui.
Una via di mezzo non esisteva?
No, esisteva solo la realtà, quella che stava vivendo e, molto probabilmente, le piaceva, ma non voleva ammetterlo.«Ah, Neil. Me stai a fa' 'mpazzi'»
Si avvicinò sussurrandole all'orecchio.
«Non hai idea de quanto lo stai a fa' tu, Carta»
Fece lo stesso lei sussurrandogli queste parole al suo di orecchio.Lui in tutta risposta affondò il viso nell'incavo del suo collo lasciandole un bacio umido che diventarono due, poi tre... azione che la portò a inclinare il collo dalla parte opposta agevolando il ragazzo.
Una volta staccatosi dal suo collo tornò a guardarla negli occhi e gli si smosse tutto nello stomaco.«Hai un buon profumo, cocco»
«Pure te. Prevale la puzza di fumo e non me dispiace»
Ridacchiarono entrambi.
«Sei bello quando ridi»
«Te lo sei sempre»
«Ah non solo quando arrossisco?»
«Touchè»
Era completamente uscita dal mood "imbarazzo".
«No»
«Pure te sei bello sempre, sai?»
«Cazzate»
«Tutt'altro»
«Non fare il modesto, Carta»Il desiderio di entrambi cresceva sempre di più. Ormai era diventato quasi un bisogno, incontenibile, era troppo che veniva plasmato, evitato, ignorato.
Era arrivato al culmine.
«Allo' posso fa' 'n'altra cosa»Azzerò così la distanza fra loro dando vita ad un bacio casto, dolce.
Del tutto diverso rispetto alle battutine scambiate fino a quel momento.
Fu un bacio quasi dettato dalla paura.
Paura che uno dei due venisse respinto, perché paurosi che le loro sensazioni non fossero corrisposte.
Con quel bacio si scambiarono paure che in un attimo divennero sicurezze.Si staccarono quando entrambi non ebbero più fiato, si guardarono negli occhi e tempo pochi secondi, giusto per prendere aria, che lei si avventò sulle labbra di Joseoh dando vita ad un altro bacio che di casto non aveva assolutamente nulla.
Se con il primo si scambiarono paure, insicurezze e sicurezze con questo si scambiarono passione e desiderio.Le mani di lui iniziarono a muoversi concentrandosi sulla sua schiena dove ormai i brividi erano triplicati e Marina mise una mano tra i capelli di Joseph e l'altra sul petto, all'altezza del cuore, che sentì battere più del normale.
Lei perse tutta la lucidità che aveva quando lui picchiettò cautamente la lingua sui suoi denti.
Lì la ragione abbandonò la sua mente, si donò completamente a lui.
Era nelle sue mani, sotto il suo controllo.
Nell'atto d'incontro delle loro lingue entrambi presero a sospirare e si fermarono solo e soltanto quando ad entrambi mancò l'aria.
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𝐈𝐎 𝐍𝐄𝐋𝐋𝐄 𝐌𝐀𝐍𝐈 𝐓𝐔𝐄 𝐼𝐼 𝐇𝐎𝐋𝐃𝐄𝐍
FanfictionSecondo la legge dell'attrazione due calamite di carica uguale sono solite a respingersi. Ma se questa legge venisse spezzata? 🥇in #holden 10/09/2024 -