𝟏𝟔 • 𝐍𝐔𝐕𝐎𝐋𝐀

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Capitolo 16

NUVOLA

☁︎︎

«Come va?»
«Bene... perché?»
«Nulla... così»
La abbracciò.
Forse quello che non era al 100% era proprio lui.

Era il Tredici agosto, tra due giorni Joseph si sarebbe esibito ad Olbia per il Red Valley Festival.
Erano le quattro del pomeriggio e dopo il pranzo erano gli unici rimasti ancora a casa perché il loro sonno era durato più a lungo di quello di Rebecca e dei suoi due figli.

In quei giorni Marina aveva conosciuto gli amici di Joseph e il caso volle che avevano un'amicizia in comune: Claudia.
Era un'amica di liceo di Neil con cui aveva perso i rapporti, ma fu felice di incontrarla di nuovo dopo quattro anni, tra l'altro lei è sempre stata una di quelle con le quali lei si trovava meglio, ma non sapeva realmente il motivo per cui si persero di vista.

Holden la conosceva semplicemente perché era la ragazza di uno dei suoi amici, come la maggior parte delle sue amiche, se non per qualcuna. Non legava molto con le ragazze.

«Forse dovrei chiederlo a te, non credi?»
«Cosa?»
Si erano allontanati il giusto per riuscire a guardarsi negli occhi.
«Come va?»
«Bene»
Disse, ma lei percepì che quella non era la verità.

«Voglio sapere come sta Joseph, non Holden. Holden lasciamolo ai fan. Quindi, riformulo la domanda: come stai, Joseph?»
«Perché me lo chiedi?»
«Perché percepisco che non stai al 100%, è vero o è solo impressione?»
«Me sa che c'hai ragione»
L'abbracciò di nuovo.

Se ne accorse dal fatto che la notte sentiva da due giorni dei rumori provenire dalla sua stanza, segno che non dormisse e a confermarlo furono sia le sue occhiaie che il fatto che dormì per due ore e mezzo, cosa alquanto insolita.

«Ei... - sentì che affondò il viso nell'incavo del suo collo, così gli passo una mano sulla schiena, accarezzandolo - se vuoi ci sono, lo sai. Sono sempre qui»
In risposta la strinse un po' di più stando attento a non farle male, la teneva tra le sue braccia come se avesse davanti a se il cristallo più caro che esistesse al mondo.

«Ho un po' d'ansia»
«Perché mai?»
«Ma in realtà non c'è un solo motivo. Me sento così da un paio di giorni»
Dopo queste parole si allontanò un po' e lei si sedette sul letto tirandolo cautamente dal polso «Vie' qua dai»
Lui la seguì e si stese trascinandola, a quell'azione lei rise.

«Abbracciami»
«Che frulla in quella testolina
«Me pari 'na bambina quando parli così»
«Solo perché ho detto testolina
«Si, credo»
Risero insieme, credeva però di aver sviato l'argomento, e invece lei lo riprese.

«Allora? Me dici perché c'hai quest'ansia?»
Lui sospirò e lei si allarmò.
«Io non... scusami se sono stata invadente non volevo... veramente volevo solo aiu-»
Cominciò a farsi mille paranoie.

«Ao frena! Non sei invadente Ni' nun te preoccupa'»
«No? Dici davvero?»
«Si, stai tranquilla. È solo che nun te voglio riempi' la testa de cose stupide, tutto qui»
«Se riguarda te pe' me non è stupido, Jo»
In risposta ricevette un bacio a fior di labbra.

La verità era che era spaventato.
Fottutamente spaventato.
Anche per quella situazione tra loro, non erano una coppia ma si stavano semplicemente conoscendo, frequentando, scoprendo.

𝐈𝐎 𝐍𝐄𝐋𝐋𝐄 𝐌𝐀𝐍𝐈 𝐓𝐔𝐄 𝐼𝐼 𝐇𝐎𝐋𝐃𝐄𝐍Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora