𝟑 • 𝐉𝐎𝐒𝐄𝐏𝐇

303 12 1
                                    

Capitolo 3

JOSEPH

☁︎︎

Era il ventitrè maggio, quella notte sarebbe uscito il suo disco.
«Oh ciao Ma'» Holden salutò sorridente Marta Donà, la sua manager.
Dalla finale ancora dovevano vedersi, si erano sentiti per organizzarsi in occasione dell'uscita del suo EP Joseph, la cui tracklist comprendeva cinque brani più una cover, quali:

- Non fa per me
- DIMMI CHE NON È UN ADDIO
- TU LO SAI GIÀ
- SOLO STANOTTE
- FARMI A PEZZI
- Bella d'Estate (cover live)

«Ciao Jo' come va? Il ritorno alla realtà?» gli chiese la riccia ricambiando il suo abbraccio.

«'Na meraviglia, la dentro stava per mancarmi l'aria. Poi pensa che bellezza svegliatte ogni mattina e trovatte in salotto la mega coppa - disse il ragazzo con occhi sognanti - però me faccio sempre sotto, ho la costante paura che o Aria o Latte la facciano cadere e quindi la tengo per poco esposta, però... Mammamia

«Immagino... è il risultato di tutti i tuoi sacrifici - gli rispose Marta con fare materno - sai avevo detto anche a Marina di venire - lui fece una faccia confusa - intendo Neil. Ma ha detto che aveva da fare, magari passa più tardi. Anche lei ultimamente sta chiudendo l'Album.» lui annuì comprensivo.

Un po' gli dispiacque, avrebbe voluto vederla.
Ma lui non le aveva chiesto personalmente di andarci, gliel'aveva detto Marta quindi non potè neanche dirle di non preoccuparsi e che ci sarebbe stato modo di rivedersi.
Joseph si ritrovò a chiedersi perché gli interessasse così tanto della sua presenza, l'aveva vista una volta però gli ha dato sin da subito la sensazione di essere una brava persona; soprattutto semplice e non costruita, come la maggior parte degli adolescenti/ragazzi di questa generazione.

Loro avevano due caratteri molto simili:
timidi, introversi, tendevano a chiudersi e a nascondere le proprie emozioni.

Altra cosa in comune: le emozioni che si tenevano dentro le esprimevano sul palco.
Tutti i fantasmi del passato che si portavano dietro, tutte le preoccupazioni, le ansie... lo esprimevano intonando delle parole vicino ad un microfono su un palco.
E così si sentivano a casa.

Ma a livello di performance erano invece i due poli opposti, lei letteralmente ballava insieme al suo pubblico; lui no, si chiudeva in una bolla intima formata da lui, il suo fandom e la sua arte.

Erano circa le 23:50 e Holden è con i suoi amici più stretti, Marta con alcuni del team de La Tarma Records e i suoi fratelli, Jader e Jacopo.

«Daje Jo' stai a diventa' grande» disse Jacopo a un certo punto ridendo.

«Ao ma io so' già grande! Nun vedi che barba c'ho, da qualche parte c'ho pure dei peletti grigi» rispose il minore dei tre ridendo.
«Nun scherza' che io ce l'ho veramente. È 'n argomento delicato» continuò Jader asciugandosi delle - finte - lacrime con gesti teatrali.
«Siete vecchi, J alla seconda» disse il più piccolo.
«Jo' ci siamo! Sono le undici e cinquantanove, tra poco sei fuori ovunque» lo informò Marta, impaziente.

Seguì dopo qualche secondo un countdown.

«Tre, due, uno... Joseph fuori ora rega'!» esclamò lo stesso Joseph.
Scattarono poi qualche foto e video da postare sui social più tardi.
Rimasero ormai solo Marta, Joseph e qualcuno del team a chiacchierare fin quando si sentì un telefono squillare, ed era proprio quello della donna, il cui mittente della chiamata era Neil.

𝐈𝐎 𝐍𝐄𝐋𝐋𝐄 𝐌𝐀𝐍𝐈 𝐓𝐔𝐄 𝐼𝐼 𝐇𝐎𝐋𝐃𝐄𝐍Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora