Capitolo 22
LAMPI
☁︎︎
«Quanti lampi... ma tanto l'aereo li supera, ve'?»
«Ma si. L'aereo va sopra le nuvole, Ni'»
Le rispose ovvio.Eh si, era il giorno della partenza per il ritorno a Roma.
Erano le dieci del mattino e in Sardegna c'erano tuoni e lampi, il tempo, quindi, non prometteva nulla di buono.«Però sai un po' me spaventa 'sto tempo»
«Vabbè tanto siamo in aereo, nun succede niente. Sai, l' aereo è il mezzo più sicuro che ce sta» ammise cercando di tranquillizzarla, vedendo che non lo era per nulla.«E ok, lo sappiamo tutti questo. Però comunque ci sono tuoni e lampi. Mi fa comunque paura, capisci?»
L'abbracciò, tentando ancora una volta di tranquillizzarla.
«Dai Nina nun te preoccupa', non succede nulla... O almeno lo spero!» cercò di sdrammatizzare ridendo e contagiando anche lei.
Menomale, pensò.
Poi riprese parola.«Tanto l'aereo continua ad andare su finchè superiamo i lampi. Se non trova il cielo blu va sempre più su»
«Eh... ma ce dobbiamo arriva' fino a su»
«Sei proprio 'na cagasotto, ao!» le pizzicò un fianco facendola sussultare.
«Ao!» le scappò.☁︎︎
«Mammamia. Se fossero calmati un pochettino... Manco pe' scherzo, sempre peggio»
«Ao Mari' te voi calma'? Dai, è tutto apposto» Jader la riprese con aria dolce tentando la qualunque per farle passare un po' d'ansia.«Infatti amo' dai. Ce siamo noi, nun te dico Joseph perché boh, sta a cazzeggia' da tre ore co' quel telefono - Jacopo si avvicinò a lui dandogli un leggero scappellotto - Ao ma che stai a fa'? Che c'hai la fidanzata e nun ce lo dici?» Jader appena sentì la cazzata che disse il fratello di mezzo sgranò gli occhi, sapeva che fosse scemo, ma non fino a quel punto.
All'udire quelle parole Marina drizzò la schiena irrigidendosi, pensò persino che Jader se ne fosse accorto perché aveva la mano sulla sua schiena messa precedentemente nel tentativo invano di farle passare un po' d'ansia, ma si poteva dire che non le interessava.
Il suo interesse ora era un altro: cosa stava facendo Joseph?A distrarla dai suoi pensieri fu la voce metallica che risuonò dalle casse dell'aeroporto che li avvertì di prendere posto sull'aereo.
E così fecero.
Marina e Joseph vicini da un lato e Jader e Jacopo dall'altro.
Rebecca non c'era, sarebbe tornata il trentuno perché voleva sistemare per bene la casa e lasciare tutto in ordine.Marina il giorno prima e la mattina stessa la aiutò a fare varie pulizie e a mettere in ordine - come aveva sempre fatto, sin dal primo giorno che aveva messo piede in quella casa - ma comunque, sarebbe dovuta rimanerci la donna per altri due giorni, quindi un minimo si sarebbe sporcata lo stesso.
Dopo una decina di minuti l'aereo partì.
Marina però era inspiegabilmente tesa, quasi turbata.
«T'è passata l'ansia?»
Annuì distrattamente, facendo accigliare Joseph.
«Ao, che c'hai?»
Si chiese se fosse successo qualcosa di cui non si era accorto, ma no... non gli veniva in mente nulla.
«Niente»
«Ao - le mise due dita sotto al mento - sei pensierosa. A che pensi?»
«Niente, te l'ho già detto» rispose in tono leggermente scontroso.
Forse ha il ciclo, pensò.
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𝐈𝐎 𝐍𝐄𝐋𝐋𝐄 𝐌𝐀𝐍𝐈 𝐓𝐔𝐄 𝐼𝐼 𝐇𝐎𝐋𝐃𝐄𝐍
FanficSecondo la legge dell'attrazione due calamite di carica uguale sono solite a respingersi. Ma se questa legge venisse spezzata? 🥇in #holden 10/09/2024 -