𝟏𝟖 • 𝐆𝐈𝐎𝐒𝐓𝐑𝐄

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Capitolo 18

GIOSTRE

☁︎︎

«Dai stasera andiamo alle giostre
«Davvero fai?»
«Si. Anche se ho paura, al massimo ce facciamo gli autoscontri, dai dai dai»
«Sei proprio 'na bambina ao - la abbracciai da dietro e mi avvicinai al suo orecchio - e a me piace assai 'sta cosa»
Mi accorsi che un brivido le strisciò lungo la schiena, cosa che mi fece sorridere.

Eravamo ormai agli sgoccioli della nostra parentesi estiva, difatti come una cosa come quattro giorni saremmo ritornati a casa.

È stata un'estate molto bella.

È stata diversa dalle altre sia perché ovunque c'erano fan che mi salutavano e chiamavano ovunque per una foto o un saluto o anche un videomessaggio, quindi circondato da tanto amore per me e la mia musica.

Ma è stata diversa anche perché per la prima volta dopo anni la stanza accanto alla mia è stata riempita da qualcuno.
E non potevo desiderare nessuno di migliore se non lei.

Lei ormai è diventata la mia quotidianità.
So già che non sarà molto facile distaccarci dopo tutto questo tempo passato assieme h24, ma ci riusciremo insieme.
Non siamo una coppia, ma non siamo neanche dei semplici amici.
Non ci piace definirci con un'etichetta, perché è una cosa che odiamo, quindi ogni volta che salta questo argomento ci piace dire di starci conoscendo.

Mi sono trovato tante volte a parlare di lei con Jader e Jacopo, ma anche con mamma, ed è stata proprio lei un giorno a dirmi che quando stavo con lei i miei occhi brillavano come non facevano da un tempo.
È stata una cosa che mi ha fatto riflettere molto, soprattutto quando mi ha detto che l'ultima volta che mi ha visto così sereno è stata con Cecilia.

La mia storia con Cecilia è stata breve, ma intensa.
È stata forse una delle relazioni in cui mi sono sentito più coinvolto, dove ho conosciuto l'amore veramente, dove mi sono innamorato davvero.

Io di Cecilia sono stato innamoratissimo, e lo sono stato anche dopo; la scoperta del tradimento è stata una doccia congelata, perché prima di tutto non me lo aspettavo, ma anche perché non volevo crederci, non volevo crederci che una persona così bella, pura, genuina, sincera, potesse fare una cosa del genere.

Poi mi sono reso conto che quello che vedevo io era solo apparenza.
Proprio io stesso l'ho sempre reputata una persona trasparente, sin dal primo momento mi sono innamorato della sua sincerità, ma poi, quando mi accorsi del fardello, mi crollò il mondo addosso.

Sono davvero così stupido?

La risposta è si. Sì perché non riuscivo a dirle addio, nonostante tutto. Non riuscivo a lasciarla andare proprio perché a lei ho dato tutto me stesso, e il fatto che lei abbia scelto qualcun altro a me, mi ha dato una botta bella pesante.

Di mio non ho mai avuto una grande autostima di me stesso, e quella cosa ha contribuito a farla diventare meno di zero.
Ho cominciato a pensare che la mia persona fosse insiegnificante, che se io ci fossi stato o meno nessuno se ne sarebbe accorto, ho cominciato a credere tutte queste stronzate.

Tutto quello ha contribuito all'aumento della mia ansia e i miei attacchi di panico sono diventati sempre più frequenti; mi stavano distruggendo, ma c'è stata sempre e solo una cosa che mi ha salvato, oltre alla mia famiglia: la musica.

La musica è sempre stata importante nella mia vita, e presente sin da quando io ero solo un fagiolino che mia madre portava in grembo.

Tante volte mi faccio una domanda, ossia "se mio padre non fosse stato parte del mondo della musica, ora io cosa starei facendo?" ed escono tante risposte diverse: probabilmente avrei continuato a giocare a calcetto, avrei lavorato...

𝐈𝐎 𝐍𝐄𝐋𝐋𝐄 𝐌𝐀𝐍𝐈 𝐓𝐔𝐄 𝐼𝐼 𝐇𝐎𝐋𝐃𝐄𝐍Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora