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Pov's Emma

Stavo fumando la mia seconda sigaretta della giornata quando sentì aprire la porta mi trovai un ragazzo molto alto, aveva i capelli castano chiaro, occhi verdi misto marroncino, "e tu chi saresti?" Gli domandai non rispondendo alla domanda che mi aveva appena fatto.
"Kenan, tu dovresti essere la figlia del mister?" Disse chiudendo la porta e avvicinandosi "si sono Emma, perché sei qui?" Egli si avvicinò ancora di un passo, non mi stava facendo niente ma mi schiacciai contro la finestra "credevo che fosse il bagno" disse avvicinandosi sempre di più a ne fino a trovarmelo davanti, "che cosa stai fumando? Questo di sicuro non è tabacco" mi fece notare "è erba, vuoi sentirti dire questo?" Dissi sempre con il mio solito tono di strafottenza, con un gesto deciso egli mi strappò la sigaretta dalle mani e la spense nel posa cenere che era vicino a me, "non avevo finito" mi lamentai "non ne hai bisogno" ma lui che ne sapeva? "Vai fuori da camera mia" dissi superandolo e prendendo un'altra sigaretta, nel cassetto nascosta in un orsacchiotto, "suppongo che nessuno sappia che tu fumi" "si esatto adesso vattene" gli ripetei non dovevo alzare il tono visto che se no mio padre mi avrebbe sentito, egli mi sguadrò dalla testa ai piedi, iniziò a mordicchiarsi il labbro inferiore, mi stava facendo paura "la smetti di guardarmi" dissi con tono deciso e non facendo vedere la paura "scusami ma non è colpa mia se hai fisico da paura"  "sisi okay adesso vattene" egli si avvicinò a me facendomi indietreggiare fino ad arrivare a sbattere contro il muro, mise le sue braccia ai lati del mio viso, "c-che stai facendo" dissi cercando di spingerlo via ma ero troppo bassa e non avevo forza per spingerlo via, kenan si mise a ridere per il gesto che avevo fatto, "vai via" ripetei scandendo bene le parole, le sue mani si posizionarono sui miei fianchi "toglile" stavo quasi andando nel panico più totale "dai so che ti sta piacendo" disse portando il suo bacino contro il mio "non toccarmi" dissi, avevo paura. Kenan capì subito che avevo paura, quindi si allontanò, "okay okay scusami non volevo farti paura" si girò e prima di chiudere la porta prese le tutte le sigarette, "Ehi ma che stai facendo" dissi ricomponendomi "così non fumi ti fa mela sopratutto questo, ma in più quanti anni hai?"  "18 ne ho compiuti un mese fa" dissi aprendo la finestra per far girare l'aria e per non far capire che fumo quelle robe e poi uscì sul balcone, egli mi seguì e si mise vicino a me, "Sei troppo giovane ti stai rovinando e basta" disse mettendo tutte le sigarette che ha trovato nella tasca dei pantaloni "non mi interessa" gli risposi fregandomene delle sue proucupazzioni "Sei testarda, vabbè è inutile a parlare con te" disse prima di andarsene mi toccò il fianco un'ultima volta prima si lasciare la stanza.

Non feci nemmeno in tempo a distendermi che mio padre mi chiamò dal piano da basso che era quasi pronta la cena, mi lavai i denti, e misi su un tubino nero il primo che trovai davanti.

Quando scesi trovai tutti i giocatori già a tavola e ovviamente chi si doveva mettere vicino a kenan io ovviamente, mi bloccai, non volevo assolutamente sedermi vicino a lui "Emma ti vuoi sedere" mi chiese cortesemente mio padre "non c'è un altro posto?" Gli chiesi lamentandomi "no e adesso siediti" "che tue palle" dissi a bassa voce "eddai mica ti mangio" disse ridendo, mi sedetti e cercai di stare il più lontano possibile da lui.

Mi stavo annoiando a morte la cena è cominciata da nemmeno 20 minuti e stanno parlando di calcio non ce la faccio più so che è il loro lavoro ma anche a tavola parlarne anche no, mi uscì dalla bocca un piccolo sbuffo, a sto punto era meglio se uscivo con le mie amiche e andavo in discoteca anche se non mi piace per niente "ti stai annoiando?" Cercai di spostarmi con la sedia ma ero già contro la gamba del tavolo, e con quel gesto il mio vestito si alzò vertiginosamente, non feci nemmeno tempo a riabbasarlo che egli aveva già gli occhi sulle mie cosce scoperte, mise una mano sulla mia coscia e divaricò un po' le gambe "togli subito la mano" dissi a bassa voce così che nessuno ci potesse sentire "dai lasciamela tenere" disse avvicinandosi con la mano all'interno cosca, il respiro divenne irregolare cercai di non farlo notare ma era troppo tardi "Sei sensibile in questa parte" disse con un sorriso sul volto, "no toglila ti prego" dissi il respiro sempre più irregolare e le mani iniziarono a tremare, le nascosi sotto il tavolo così che nessuno potesse farci caso. Con il suo migniolo riuscì a sfiorare il tessuto dei miei slip, in quel momento mi alzai e con le mani che tremavano ancora mi diressi in camera mia e mi chiusi in camera mia, non ce la facevo avevo bisogno di calmarmi, cercai le sigarette nel cassetto, ma non c'erano perchè quel coglione me le aveva rubato, non sapevo cosa fare il respiro irregolare, il corpo che tremava e sudavo freddo non avevo le forze di alzarmi ero seduta sul pavimento nel bel mezzo di un attacco di panico non sapevo cosa fare, iniziai a stringermi la carne delle cosce così da provocarmi dolore e così sarei stata meglio.

La mia Güneş || KENAN YILDIZ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora