POV'S KENAN
Quel giorno avevo visto Emma ridere, non me lo sarei mai aspettato. Vorrei dirle quello che provo per lei ma penso che sia ancora troppo presto, visto che secondo me rifiuterebbe senza pensarci due volte, e poi quando mi sono seduto vicino a lei, si è allontanata subito e ebbi notato che aveva paura, però decisi un po' di prenderla sul ridere e scherzare un po'. Volevo farle un casino di domande che un giorno non basterebbe nemmeno, ma lei sicuramente e mi sembra giusto mi prenderebbe per pazzo, ma volevo sapere solo una cosa. Avevo paura di chiederlo. Tra una risata e l'altra, le chiesi in modo gentile "posso farti una domanda un po' personale? Se non vuoi rispondere vai tranquilla non mi offendo" Emma ritornò subito seria "si okay" disse ricomponendosi "di recente hai avuto qualche attacco di panico? Se non vuoi puoi anche non rispondermi" ella annuì silenziosamente "si ce l'ho avuto prima di venire qui" aggiunse, iniziando a strapparsi le pelliccine, capì che quella domanda l'aveva messo a disagio, "scusami, credo di averti messo a disagio" dissi cercando di essere il più dolce possibile "vabbè non lo sapevi" disse tenendo sempre lo sguardo sulle sue scarpe, dopo pochi secondi si alzò "ho bisogno di fumare" disse dirigendosi verso il balcone della cucina.
La raggiunsi e la presi per il polso dove teneva la sigaretta, con l'altra mano libera le la presi e la misi in tasca, "quante volte te lo devo dire che ti fa male, sopra tutto fumare l'erba" la fissai negli e lessi che aveva ancora paura, supposi tra la vicinanza tra noi due, mi spostai non volevo farle paura e tolsi la mano dal suo polso "quante volte ti ho de-" non riuscì a finire la frase che mi misi a parlare sopra di lei "ti fa male, e io cercherò di farti smettere in tutti i modi possibili" Emma sorrise, ma poi si accorse di aver fatto una cavolata a sorridere e quindi smise subito e ritornò con la sua espressione seria, secondo me nella sua testa, si trovava una vocina che le diceva che non poteva far vedere le sue emozioni a un ragazzo, doveva rimanere seria. Notai che con le ragazze che si trovavano alla festa ci aveva parlato e qualche volta sorrideva e rideva con loro, ma quando c'erano dei ragazzi ritorna sempre seria è per questo che prima mi aveva sorpreso che ridesse insieme a me. "adesso ti faccio io una domanda" Emma mi riportò alla realtà, "perché tu non vuoi che fumi? Non è la tua vita" disse avendo il coraggio di guardarmi "forse perché ci tengo a te" Emma rimase sorpresa "tu- tu ci tieni a me?" chiese un po' incredula come se qualcuno non le lo avesse mai detto prima "si certo, tu tu mi piaci" ammisi so che era presto ma ne approfittai del momento per dirglielo, Emma era incredula, non se lo aspettava "non posso, Kenan" abbassò il capo "non puoi o hai paura?" le chiesi, tirandole su il mento per guardarmi, non rispose, si leggeva sul suo volto che aveva paura e, non che non poteva, "puoi dirmi cosa ti spaventa, puoi fidarti di me" dissi accarezzandole la guancia con la mano che le teneva il mento "po- potresti non to- toccarmi" chiese gentilmente, ma potevo capire che nel suo tono c'era anche un filo di paura "non ti farò del male, voglio solo farti capire che di me ti puoi fidarmi, ti prego puoi dirmi cosa ti fa paura ti prego" chiesi continuando ad accarezzarle la guancia dolcemente "ti prego" dissi a bassa voce, la sentii sospirare "ho ho paura che che tu, tu mi potresti usare e basta" "te lo giuro, non sono quel tipo di persona okay tu ti puoi fidare" tolsi la mano dalla sua guancia e l'abbracciai, cercando di farle capire che io non le farò mai del male, tra le mie braccia la sentii immobile e fredda, ma dopo vari secondi decise di ricambiare l'abbraccio "puoi dirmi quello che ti turba, se vuoi possiamo cercarlo di superarlo insieme se ti va" dissi mentre continuavo a tenerla stretta a me "non mi capiresti" sentii dire "si può darsi ma cercherò di aiutarti promesso, ti prego, Güneş" "o-okay" da suo tono di voce si vedeva che era ancora indecisa se aprirsi con me o no, "promettimi che è una cosa che rimarrà tra noi due" annui "certo. Ma questo fatto, è la colpa per i tuoi attacchi di panico?" "si è la causa che sono diventata così menefreghista ed è per quello he ho cominciato a fumare" ammise, staccandosi dall' abbraccio "anche per perché hai smesso di giocare a pallavolo?" chiesi, rimase stupida, "chi chi te lo ha detto?" "tuo padre mi ha detto che giocavi a livello professionistico e che hai vinto tantissimi MVP" poi ella annuì, "si anche per quello... è successo quando ci siamo dovuti traferire a Bologna" cominciò a spiegare, sapevo già che era un argomento molto, molto difficile per lei "se non vuoi, non ti obbligo, ma vorrei solo aiutarti" annuì, capendo che veramente volevo aiutarla "okay... praticamente erano i primi giorni che ero a Bologna, stavo facendo un giro per la città, e prima che me lo chiedi ero vestita con dei jeans a zampa e una maglietta over size, vabbè stavo dicendo, stavo camminando e vedo questi tre tizi avvicinarsi a me, avevano sui 30 anni..." si bloccò, capendo perfettamente quanto era dura da dire cosa le era succeso, ma capii perfettamente quello che le avevano fatto, in quel momento vidi il suo sguardo sempre più triste fino a che non si mise a piangere, l'abbracciai "shh è tutto finito okay? Ti prometto che nessuno ti farà più del male" le diedi un bacio sulle testa e la tenni stretta a me, per farle capire che era al sicuro tra le mie braccia.
Rimanemmo per ancora un po' abbracciati, quando ci staccammo, la guardai aveva tutto il viso rosso per il pianto, anche lei mi guardò, "grazie" disse "non c'è di che" distolsi lo sguardo un attimo da lei, per guardare fuori dalla finestra, "piove, io di certo non ti faccio andare a casa, con il diluvio universale, prima che ti ammali" Emma sorrise, sentendo che mi preoccupavo per lei "okay okay rimango qui ahahah" mi misi ridere anche io, "visto che si sono fatte le sei ti va se cuciniamo qualcosa? Per passare il tempo" "okay, va bene che ne dici di cucinare una pizza?" mi propose, io annuì, e ci misimo subito al lavoro per preparala.
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La mia Güneş || KENAN YILDIZ
RomanceEmma Motta è una ragazza di 18 anni si è appena trasferita a Torino insieme alla sua famiglia visto che suo padre allenerà la Juventus. Un sera durante una cena insieme hai giocatori delle Juventus Emma conosce Kenan il nuovo numero 10 della Juve. ...