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POV'S EMMA

Eravamo tutte e due in cucina stavamo preparando una pizza molto semplice, grazie a cucinare riuscì a distrarmi, la mia testa da quando gli avevo detto quello che mi era  successo, mi continuava a riportare e rivivere quell' inferno, non mi bastavano le notte insonne, no adesso ci penso anche di giorno alcune volte, credevo che con il tempo potesse solo migliorare ma alcune volte sembra che faccia dei passi indietro.
"Non so se uscirà commestibile" disse Kenan, "Ahahah lo penso anche io" una volta che l'impasto fu pronto cominciammo ad impastare due pizze, per essere la prima volta che cucino una pizza da sola sono fiera di me, per finire le condimmo con il sugo e con della morzalletta, "no aspetta manca qualcosa" dissi andando verso il balcone della cucina, presi quattro foglie di basilico, e rientrai, faceva un freddo della miseria, per via della pioggia e del vento freddo, "ci vuole il basilico menomale che c'è l'hai ahahah" lo lavai, e gli passai due foglie di basilico per mettere sulla pizza "credimi sarà ancora più buona"
"Lo sarà di certo" mi disse sorridendomi, prese la due pizze che avevamo fatto e le mise nel forno.

Iniziammo a preparare la tavola, tra una canzone e l'altra, cantate tutte a squarciagola, la pizza fu pronta, erano uscite bellissime, ma il problema è se fossero state commestibili.
Le portò a tavola, si sentiva l'odore di pizza in tutta la stanza, "buon appetito" disse kenan, iniziando a mangiare la prima fetta di pizza. La pizza alla fine era uscita molto bella e molto buona,  "Posso farti una domanda?" Chiesi un po' timidamente, visto che la domanda era abbastanza stupida, "si certo, fammi tutte le domande che vuoi Güneş" sorrisi, piano piano con quel soprannome che mi aveva dato era carino "il tuo cognome cosa vuol dire, se si può tradurre ovviamente, scusami è una domanda stupidissima" mi vergognai della mia stessa domanda "in realtà si si può tradurre, è stella"
"Wow che bello, almeno il tuo significa qualcosa a differenza del mio ahahah" ci misimo a ridere tutte e due.

Tra una risata e l'altra finimmo la pizza, vedendo fuori dalla finestra il tempo era sempre lo stesso, anzi pioveva ancora più forte, "ti presto una maglietta" kenan mi lesse nel pensiero "visto che sei molto più bassa di me ti faranno come vestito, non puoi di certo dormire con su dei pantaloncini di jeans"
"Okay va bene" egli mi fece cenno di seguirlo e mi portò nella sua camera da letto era abbastanza vuota c'era solo il minimo indispensabile, una televisione un armadio abbastanza grande e un letto matrimoniale, aprì l'armadio e mi trovai davanti tantissime maglietta a maniche corte "scegli quella che vuoi" iniziai a vederne una per una, ma scelsi una abbastanza semplice, una nera, "grazie" dissi "ti lascio cambiare, ti aspetto di la in soggiorno"  dopo quella frase uscì e si chiuse la porta alle spalle. Una volta indossata la sua maglietta, mi specchiai allo specchio del suo bagno in camera aveva ragione mi faceva come vestito.

Ritornai di la e vidi che stava preparando un tè "come mi sta ahahah" egli si girò e mi guardò dalla testa hai piedi "tu stai bene con qualunque cosa" mi sentii la guance bruciare, sicurò sarà diventata rossa come un pomodoro, anzi molto più rossa di un pomodoro, che mi stava succedendo? Da quando è entrato Kenan nella mia vita sta riuscendo a farmi cambiare e non essere la solita menefreghista e antipatica. Mi porse la tazza sfumante lo ringraziai e mi sedetti sul divano, sembrava proprio una giornata autunnale anche se siamo solo a luglio "Posso farti una domanda?" Mi chiese mentre ci sedevano sul divano, annuì "ti piacerebbe ritornare a giocare a pallavolo?"
"Si mi piacerebbe molto, ma credo di non essere più portata" ammisi, la pallavolo fino a un anno fa era tutta la mia vita, ma la lasciai per paura di giocare male, "tu quando hai cominciato a giocare a calcio?" Chesi "ehm su i quattro anni, si ero molto piccolo ahahah" continuammo a parlare per un po' finché non fummo interroti da una notifica che arrivò dal mio telefono, "arrivo subito". Mi spostai in bagno, era un numero sconosciuto e il testo citava: -sappiamo dove sei non ti puoi nascondere- rimasi molto scossa dal messaggio ricevuto -chi sei?- gli scrissi iniziai ad avere paura, ma quando lessi quello che mi aveva inviato ebbi molto più paura, il testo citava -lo scoprirai quanto non te lo aspetterai- , mi bagnai la faccia con l'acqua gelida e ritornai di là "chi era?" Dovevo per forza invetarmi una bugia, sarebbe stata un bugia bianca "mio padre mi aveva chiesto dove ero" Kenan annuì comprensivo "si è fatto tardi credo che andrò a letto" disse alzandosi e stiracchiandosi "si anche io credo che andrò a dormire" mi misi sdraiata sul divano, Kenan mi guardò confuso "no tu non puoi di certo dormire sul divano, è scomodissimo, tanto il letto è grande, ognuno ha la sua parte" accettai mi diressi in camera  sua e mi misi sdraiata in una parte del letto, mi misi sotto le coperte, non mi sentivo proprio agio.
Anche kenan si sdraiò e dopo avermi augurato una buona notte spense la luce, "so che non ti senti a tuo agio ma ti giuro che non ti farò del male"  disse rassicurandomi.

Non riuscivo a prendere sonno, oltre a pensare come sempre a quello che che mi era succeso adesso continuavo a pensare anche a quei messaggi, finalmente dopo un'ora buona riuscì ad addormentarmi.
Dopo solo 3 ore però mi risvegliai, per via dell'incubo, rimasi seduta sul letto per un po' avevo bisogno di un abbraccio, mi misi nella parte di Kenan e lo abbracciai appoggiando la testa sul petto di solito non ero io quella che cercava affetto ma in quel momento ne avevo bisogno, Kenam si svegliò "Hey hai fatto un brutto sogno?" Mi chiese ricambiando l'abbraccio, annuì, "ti capita spesso immagino"
"Ogni notte" ammisi "mi dispiace, ma adesso è finito okay? Quindi non ti preoccupare ci sono qui io" disse cercando di rassicurarmi. E ci riuscì pienamente.

Mi addormentai tra le sue braccia, e per la prima volta dopo un anno mi sentivo al sicuro.

La mia Güneş || KENAN YILDIZDove le storie prendono vita. Scoprilo ora