A glimpse of our youth

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La sveglia suonò come ogni mattina alle sette in punto

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La sveglia suonò come ogni mattina alle sette in punto. Changbin fece una smorfia e si rotolò su un fianco per spegnerla.
Dopodiché si girò dall'altra parte per abbracciare il marito ma non trovò nessuno sdraiato al suo fianco.
Ancora leggermente assopito si recò in bagno, fece scorrere l'acqua fredda nel lavandino e se ne gettò un po' sul viso con le mani a scodella per svegliarsi del tutto.
Si diede una pettinata veloce ai capelli e uscì dal bagno.

"Amore..." Si mise a chiamare, non ricevendo risposta.
L'uomo si recò in cucina, ma non fece a tempo ad avvicinarsi alle tapparelle per sollevarle, che due mani gli avevano coperto gli occhi.
Changbin ridacchiò.
"Che fai?" Chiese, mentre veniva invitato a sedersi al tavolo, con gli occhi ancora chiusi, sentendo nel frattempo la tapparella sollevarsi.
Con non poca difficoltà ci riuscì e, non appena la luce si fece spazio nella cucina dell'appartamento, Changbin aprì gli occhi e scorse una torta sul tavolo con le candeline ad indicare un "33".

"Tanti auguri a te..."
"Amore ma non dovevi!"
"Tanti auguri a te..."
Le candeline vennero accese, mentre Changbin esprimeva un desiderio.
"Grazie Felix, ti amo tanto"
"Di nulla Changbin, buon compleanno!"
Il corvino soffiò sulle candeline e i due uomini mangiarono insieme una fetta di torta per colazione, accompagnandola ad un buon tè nero.

Changbin in seguito tornò in bagno a sistemarsi, indossò un paio di pantaloni di raso nero e una camicia bianca, coronando il suo abbigliamento con una cravatta bordeaux. Indossò le sue scarpe, due mocassini marrone molto scuro, prese la sua borsa a tracolla dal divano e diede un bacio al marito prima di uscire dalla porta per recarsi al lavoro.
"Buona giornata e buon lavoro Felix."
"Altrettanto, a sta sera amore, ci aspetta una bella cenetta al ristorante."

Il corvino scese le scale del condominio, per recarsi in strada, percorse il suo solito itinerario fino alla metropolitana e dopo aver convalidato il suo abbonamento, si fece spazio tra la folla e salì sul mezzo, guardando nel vuoto fino alla sua fermata, una ventina di minuti dopo.

L'azienda in cui lavorava era davanti alla sede della metro, pertanto l'uomo raggiunse in fretta il suo ufficio e per ore e ore, esclusa la pausa pranzo, si lasciò assorbire da carte da revisionare, telefonate e operazioni al computer.
Fu una giornata particolarmente densa di lavoro, ma Changbin preferiva giornate come quella rispetto ai giorni in cui la sua agenda era vuota e il tempo sembrava non passar mai.

Quando l'orologio segnò le cinque di pomeriggio l'uomo aveva terminato la maggior parte delle sue mansioni, lasciò soltanto un paio di mail nella casella della posta: le avrebbe lette il giorno dopo, ma quel giorno era troppo stanco.

Timbrò l'uscita e si recò nuovamente in metropolitana per tornare a casa.
Non fece a tempo a percorrere due fermate che la voce metallica risuonò per tutto il mezzo "a causa di un guasto alla linea verde invitiamo tutti i passeggeri a scendere alla fermata di Gumyeong, in attesa di un tempestivo intervento alle rotaie."

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