That damn day

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"Seungmin, che questa sia l'ultima volta che ti rispiego una cosa così facile: una volta che trovi il minimo comune multiplo sei già a metà dell'opera! Lo dividi per i vari denominatori e moltiplichi il numero ottenuto ai numeratori

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"Seungmin, che questa sia l'ultima volta che ti rispiego una cosa così facile: una volta che trovi il minimo comune multiplo sei già a metà dell'opera! Lo dividi per i vari denominatori e moltiplichi il numero ottenuto ai numeratori. È solo questione di pazienza. Questo è secondo me quello che devi migliorare: hai sempre troppa fretta di finire. Prima di scrivere il risultato di un calcolo pensaci due volte." Disse Changbin, seduto accanto a Seungmin al tavolo della cucina, a casa di quest'ultimo, durante la solita lezione di ripetizioni che Changbin impartiva al minore una volta a settimana.

"La fai facile tu! Prendi il minimo comune
denominatore e bla bla bla. Prova a farlo davvero in un esercizio, vediamo come ci riesci." Ribatté il minore in tono scherzoso.
"Seungmin, ho i massimi voti in matematica."
"Li ottieni solo perché sei gentile con il professore, quindi non conta."
"Disse lo studente del secondo anno di superiori che non riusce a fare un esercizio da seconda media."

A quelle parole Seungmin si offese, alzandosi imbronciato dalla sedia e andandosi a sedere sul divano in sala.
Non era la prima volta che discutevano scherzosamente sulle capacità in ambito matematico di Seungmin, ma questa volta Changbin si rese conto di aver forse esagerato, perciò, ancora seduto in cucina, alzò gli occhi al cielo e si diresse in sala, sedendosi sul divano accanto al minore.

"Sai che facendo così l'esercizio non si risolverà da solo, vero?" Disse in un tono dolce rivolgendogli lo sguardo. Seungmin non rispose e si girò, voltando la schiena a Changbin, che sospirò.

"Ascoltami Seungmin, non hai molto tempo prima del prossimo test e se prendi un'altra insufficenza vanificheresti ore di sforzo sia tue che mie, per non parlare dei soldi spesi dai tuoi genitori. Il tuo problema è che non ci metti impegno e ti comporti come un ba.bino davanti a ogni piccola difficoltà, è ora di crescere Seungmin."

Il minore non aveva detto nulla, ma i suoi occhi si erano riempiti di lacrime, perché sapeva che le parole del maggiore erano vere e dette da Changbin facevano cento volte più male: a Seungmin piaceva Changbin, se ne era reso conto giorno dopo giorno mentre conosceva il maggiore sempre un po' di più: il castano voleva passare sempre più tempo con lui e non vedeva l'ora di vederlo ogni volta, dunque sapere che questa era l'opinione dei corvino nei propri confronti lo faceva stare male.

Prese un solo respiro, poi si girò, trovando la faccia di Changbin ad una decina di centimetri dalla sua. "Se mi detesti puoi anche andartene, troverò un altra persona che mi faccia ripetizioni senza giudicarmi come fai tu." Disse, copiose lacrime che scorrevano per le sue guance.

"Seungmin, io-" provò a parlare Changbin, non aspettandosi che le sue parole potessero provocare una tale reazione da parte di Seungmin.
"Seungmin, io cosa?" Gli urlò a pochi centimetri il minore.

Changbin prese un sospiro, prendendo un fazzoletto dalla tasca dei suoi Jeans e asciugando le lacrime al minore.
"Non pensare che io ti odi Seungmin, non farlo e non dirlo mai più. Le cose che ti dico le dico per il tuo bene, sta a te poi se cogliere i miei consigli oppure no. Però davvero Seungmin, promettimi di non reagire più così, è solo stupidissima matematica, non si merita le tue lacrime, capito?"

Il minore tirò su con il naso, annuedo tranquillizzandosi mentre il tocco delicato del corvino lasciava il suo viso ormai asciutto, sebbene gli occhi del ragazzo fossero ancora arrossati.
"Scusa Hyung." Disse per poi abbracciarlo. Changbin rimase per un attimo interdetto, per poi ricambiare fortemente l'abbraccio.

"Tu mi odi Seungmin?" Chiese ad un tratto il maggiore. Seungmin scosse la testa.
"Assolutamente no hyung."
Changbin sciolse l'abbraccio, mettendo le mani sulle spalle di Seungmin, i visi dei due ragazzi molto vicini.
"Allora perché mi hai sempre trattato male durante gli anni? Solo ultimamente mi è sembrato che andassimo d'accordo, ma forse non è così. " Chiese.

Il minore si grattò il collo e guardò per terra.
"P-perché..."
"Mh?" Lo incalzò Changbin.
"Per questo motivo Changbin." Disse poi tutto ad un tratto il minore, girandosi di nuovo verso Changbin e attirandolo verso di sé, facendo combaciare le loro labbra.

Seungmin versò una lacrima, cercando di apprezzare quei pochi secondi di contatto che ci fu tra le sue labbra e quelle morbide del maggiore.
Dopo qualche secondo si ritrasse, guardandolo con gli occhi arrossati. "Scusa Changbin, lo so, mi farei schifo da sol-"
Seungmin non fece in tempo a concludere la frase che il maggiore lo aveva riavvicinato a sé, facendo scontrare le loro labbra in un altro bacio, questa volta meno delicato del primo.

Il maggiore porto una mano nei capelli del minore, iniziando con lentezza a bearsi di quel contatto che tanto aveva sempre desiderato e che finalmente aveva ottenuto.

Quando entrambi furono a corto d'aria si staccarono, guardandosi negli occhi con amore.
"Tu mi piaci Changbin." Disse il minore. "Mi piaci davvero, e scusami se ti ho trattato male negli anni precedenti, sono stato uno stupido a non realizzare tutto questo prima."

Il maggiore sorrise e, accarezzando la guancia di Seungmin.
"Certe cose hanno bisogno di tempo per funzionare." Sorrise il corvino.
"E anche tu mi piaci Seungmin, mi sei sempre piaciuto per quanto io ricordi."
Seungmin arrossì, prendendo le mani di Changbin nelle sue, per poi abbracciarlo.

"Allora andiamo a finire matematica?" Chiese il aggiore accarezzando la schiena dell'altro.
Il più piccolo fece un verso di disapprovazione, scuotendo la testa.
"Finirai per prendere un'altra insufficienza."
"Ora come ora non mi interessa, sai." Rispose Seungmin, riavvicinandosi al maggiore e baciando le sue labbra di cui era già dipendente.
"Sei irrecuperabile." Disse Changbin, sorridendo tra un bacio e l'altro.

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