Erano passati solo quattro giorni, giorni di silenzio, di solitudine per Harry, di mistero per Louis, e il desiderio di attraccare si faceva più insistente.
Il riccio non poteva fare altro che restare chiuso nella cabina, dove però ebbe la possibilità di riconnettersi col mondo ascoltando le notizie al telegiornale.
Il suo complice aveva l'abitudine di sparire per tutto il giorno, e rincasare a sera tardi senza farsi sentire.
Ma Harry, invetabilmente, lo attendeva sveglio fra le coperte, e non appena sentiva il rumore della chiave, che ruotava nella maniglia, serrava le palpebre, concedendosi di addormentarsi solo una volta che il liscio si fosse messo a letto.
Aveva cominciato a temere la solitudine, di giorno non faceva che girovagare per la stanza, passando dal bagno alla camera da letto continuamente, con lo sguardo fisso sulla porta.
Temeva che qualcuno facesse irruzione, e che lo riportassero dove gli spettava.
Cominciò a essere grato a Louis di averlo liberato da quella prigione, si rese conto, dopo aver assaporato quel briciolo di libertà, che non avrebbe sopportato un giorno in più fra quella squallide mura grigiastre, a cui non sentiva di appartenere.
Si ripeteva che stava facendo la cosa giusta, non meritava di stare lì, perché mai avrebbe dovuto restarci?
A interrompere il flusso dei suoi pensieri fu qualcuno alla porta che bussava energicamente.
Balzò in piedi, ecco che ogni scenario prendeva vita.
Si avvicinò cautamente alla maniglia, non aveva uno spioncino in cui guardare, ma poco importava, non si sarebbero fatti scrupoli a buttare in terra la porta a calci, se avevano tanta esigenza di catturarlo.
Con sua grande sorpresa, però, ad attenderlo alla porta non c'erano robusti soldati pronti a puntargli contro qualsiasi arma, bensì l'amichetto di Louis.
Aveva fra le mani una bottiglia di quello che sembrava vino, un sorriso smagliante e i capelli più in disordine del solito, ma aveva l'aria di essere più rossi che mai ogni giorno che passava.
«Ben svegliato Harry, ti va del vino? Lo offrirei anche a Louis, ma non ne beve, quindi ho pensato che fosse un'occasione perfetta per passare del tempo assieme, che ne dici?»
Senza dargli il tempo di invitarlo, il ragazzo entrò nella stanza e si dirigeva verso il tavolino.
«Oh, Oli, cosa ci fai qui? Pensavo fossi con Louis» suppose confuso il riccio mentre si chiudeva la porta alle spalle.
Il rossiccio di tutta risposta ridacchiò sonoramente «Non penserai mica che passiamo tutta la giornata assieme?»
«In realtà, era proprio quello che pensavo...» per il riccio di inevitabile chiedersi che cosa facesse allora tutto il giorno quello scapestrato.
Sedette di fronte a Oli, che cercava in tutti i modi di stappare il tappo in sughero.
«Quindi sta da solo tutto il giorno» esaminò il riccio cercando di ricavare quante più informazioni possibili.
«Perché dici cosi? Non dirmi che sparisce tutta la giornata forse?»
Ecco la più schiacciante delle informazioni, il suo amico era seriamente convinto che i due passassero del tempo insieme?
Era curioso che allora riuscisse a nascondersi anche dal suo amico, e allora si limitò ad annuire.
«Che strano, eppure pensavo gli stessi simpatico» lo sorprese l'altro.
«Io? Stargli simpatico? Hai preso un abbaglio, amico!»
STAI LEGGENDO
Trapped || Larry stylinson
FanficHarry ha solo ventun anni quando viene accusato ingiustamente per possesso di droga e spaccio, tutto a causa di un malinteso col suo compagno di stanza all'università. In tribunale non riuscirà a difendersi, ma il destino vuole che in carcere faccia...