5 - Felix

49 12 4
                                    

Avevo un disperato bisogno di dipingere. Tutto lo stress che avevo provato in quei due giorni doveva essere alleviato. Così presi dal mio armadio una tela di medie dimensioni, una matita ed iniziai ad abbozzare qualcosa. 

Volevo fare qualcosa di pacifico, così per rilassarmi, e iniziai a buttare giù qualche linea, qualche sfregato, un po' di texture qua e la, senza neanche realmente guardare il disegno.  

Guardai il bozzetto una volta deciso che andava bene così. 

Appena lo guardai mi pervase una rabbia incredibilmente forte, ero così irritato e incazzato con il mondo che presi la tela e la lanciai a terra, per poi ficcarci il cavalletto dentro, bucandola. 

Avevo disegnato Hyunjin. 

Non potevo andare avanti così. Avevo bisogno di un distrattivo, così mi misi le scarpe e uscii di casa per andare al Paradiso. Mentre camminavo ogni tipo di pensiero entrava nella mia mente: su Hyunjin, quello che non voleva dirmi, su Jisung che frequentava il Paradiso dell'arte. Perchè non mi aveva detto che Hyunjin era lì? Però io non gli avevo mai mostrato una sua foto...

Con questi pensieri in testa aprii la porta d'ingresso del palazzo, e salutai la signora Park. La stanza "1" era piena, come sempre. 

Bene.

Non avevo assolutamente intenzione di incontrare Hyunjin per una seconda volta, quindi girai i tacchi e feci per andarmene. 

Quando mi avvicinai alla porta qualcuno mi prese per il polso. 

<<Fermo!>> La signora Park? 

<<Singora Park...mi dica>> Non volevo stare un secondo di più la dentro. E poi cosa voleva quella vecchietta?

<<Hyunjin ieri ha pianto tutto il giorno, e non è da lui...>> Sembrava preoccupata. La vecchietta mi lasciò il polso quando fu sicura di avere la mia attenzione. Ma quelli non erano fatti miei.

<<E io che centro?>> Non ero più tanto gentile con i miei modi, ma non me ne fregava niente.

<<Diceva il tuo nome in continuazione, e...ti chiedeva scusa per qualcosa...>> Mi guardò dal basso, alzando la testa, e mi rivolse due occhi supplicanti. <<Ti prego, Felix, vai da lui...non posso più vederlo così...>>

Io dovevo dipingere e la singora Park voleva che rimanessi. Ma sai cosa? Va bene. Senza neanche risponderle mi incamminai di nuovo verso la stanza principale, passai il badge, e spalancai la porta della stanza "2". Iniziavo ad odiare quel numero.

Vidi Hyunjin vestito nello stesso identico modo del giorno prima. Si girò subito. Aveva gli occhi rossi, e mi guardava come se avesse appena visto il suo cane morto (shoutout a kkami, ti amo amore mio, Hyunjn lo amavo pure ma ora è tutto un casino). 

Gli lanciai uno sguardo fulminante colmo di odio, e lui abbassò la testa e il pennello che teneva in mano. Presi una tela da uno degli armadi e la fissai ad un cavalletto. Poi con una matita iniziai ad abbozzare, proprio come avevo fatto prima a casa mia. 

Questa volta però ci misi tutta la rabbia che avevo dentro, tutta la passione, tutta la sofferenza, la delusione, le notti passate in bianco, i ricordi di noi due insieme, tutte le mie fantasie, le mie domande senza risposta e i miei sentimenti repressi. 

Intanto il pianista aveva cambiato pezzo, lasciando spazio ad un altro che conoscevo benissimo. Era l'elegia di Rachimaninoff in mi minore. Uno dei miei pezzi preferiti in assoluto. Io lo vedevo come romantico, ma triste, e arrabbiato e poi di nuovo dolce e alla fine una cascata di emozioni che non finivano più, che confondevano, che lasciavano a bocca aperta. 

The missing piece - HyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora