1 - Hyunjin

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Sopra ogni capitolo da ora in poi ci sarà una canzone. Raccomandato ascoltarla mentre leggete! <3

P.S della me del futuro: devo ammettere che i primi capitoli fanno un po' schifo, ma vi prego di avere pazienza e superare il quinto, che da li mi do una svegliata e inizio a scrivere decentemente. Grazie!


Odiavo il suono odioso che faceva la mia sveglia ogni giorno. Da lunedì a domenica, da mercoledì a martedì, da venerdì a giovedì. 

Quella mattina mi sono alzato urlando offese al mio telefono, per poi zoppicare verso la mia ▰▰▰▰▰, metterla e poi andare in bagno.

Mi guardai allo specchio: orribile come sempre. Avevo due occhiaie che mi arrivavano ai piedi, e non avevo neanche la forza di cambiarmi e andare a lavorare. 

Da lunedì a domenica, da mercoledì a martedì, da venerdì a giovedì. Mi vestii, e senza neanche mangiare uscii di casa per recarmi al mio posto di lavoro. 

Non fraintendetemi, io amavo il mio lavoro. Aveva a che fare con la cosa che più amavo, l'arte. Ogni mattina mi alzavo presto per andare dalla signora Park, una simpatica vecchietta che mi pagava per farle compagnia e disegnare tutto il giorno. Qualche volta mi chiedeva anche di dipingere su tela, ma io preferivo di gran lunga la grafite. Era solo che non sopportavo alzarmi alle sei ogni mattina.

Era da due mesetti che mi aveva incaricato di dipingere tutte le pareti della stanza "2", che era stata resa disponibile da poco. Mi disse di non lasciare neanche uno spazio vuoto. 

Accettai la sfida, e mi misi subito a disegnare. Quando l'idea fu abbozzata, passai su con il colore, la cosa più difficile da fare quando si dipinge. Quando ebbi finito il pavimento, il soffitto e tre pareti, la proprietaria decise di renderla utilizzabile. 

Pochi però entravano, perchè la stanza principale aveva il pianista e tutti la preferivano a questa.

Meglio così, più spazio per me.

Quando arrivai, la signora Park mi fece subito entrare, abbracciandomi come sempre e lamentandosi del fatto che fossi troppo alto per lei che era un metro e cinquanta e che non poteva abbracciarmi bene. 

<<Ma signora, lei è perfetta così>> Sfoggiai uno dei miei sorrisi più belli, e le baciai la mano.

<<Ma smettila, stupido! Vai a lavorare, va>> 

Me ne andai ridacchiando, e quella risatina si trasformo in una risata senza fiato quando sentii la signora mormorare "Ma senti questo scemo di merda..."

<<COSA RIDI BRUTTO IDIOTA! GUARDA CHE QUANDO CREPO NON TI VOGLIO AL FUNERALE!>>

Non riuscivo a smettere di ridere, ormai ero piegato in due e mi dovevo appoggiare ad un comodino per non cadere. 

La signora mi raggiunse, e mi sbatté una cartelletta in testa, con tutta la forza che aveva. Mi fece un po' male, ma era una vecchietta deboluccia, quindi non mi impedì di continuare a ridere. 

<<Ahia...signora Park...non la...facevo... così violenta, AHAHAHAH>> Dissi tra una risata e l'altra. 

<<Ma sta zitto!>> 

Si mise a ridere anche lei, alla fine. 

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Dopo quella scena incredibilmente normale, mi cambiai e mi misi subito a lavorare. Di certo non potevo macchiare i miei vestiti, quindi indossavo sempre le stesse due o tre magliette bianche da 1.500 won (un euro) prese al mercatino dell'usato. Per pantaloni dei jeans tutti bucati, ma che funzionavano ancora. Perché buttarli?

The missing piece - HyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora