CAPITOLO 1

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(6 anni prima)
Ti trascinavi a fatica lungo la parete di un ponte, fino a che non ti accasciasti a terra stremata e piena di ferite, cercando disperatamente di curarle con il tuo quirk fermando il tuo sangue, ma con scarsi risultati.

All'improvviso un forte mal di testa ti colpì facendoti iniziare ad urlare e piangere dal dolore. Ti raccogliesti la testa disperatamente tra le tue braccia, chiudendoti a pallina con la schiena attaccata al muro mentre il tuo sangue continuava a uscire dalla cicatrice a X, che portavi su di essa, finché non perdesti completamente i sensi.

Quando ti svegliasti, ci mettesti un po' a capire dove ti trovavi per via delle luci bianche, che al tuo risveglio, ti avevano accecata facendoti sbattere un paio di volte le palpebre, prima di mettere a fuoco l'ambiente.
Ti alzasti piano da quello che era presumibilmente un letto e notasti che ti trovavi in una stanza dai colori vivaci con qualche gioco sparso qua e là nella stanza.

Una fitta alla schiena ti colpì si nuovo facendoti urlare dal dolore.

In quel momento entrò un infermiere che al posto della faccia aveva un sole, che appena ti vide, ti mise una mano sulla spalla e ti aiutò a distenderti nuovamente.

"Ben svegliata" ti disse con un sorriso che ti fece quasi paura.

"Dove mi trovo?" Domandasti mentre il dolore si alleviava.

"Sei a casa tesoro. Nella tua nuova casa"

"Che cosa?! Ma i miei genit-" ti interrompesti e ti ricordasti che ti avevano abbandonata, lasciandoti in quelle condizioni e con quella dannata cicatrice sulla schiena.

"Stai tranquilla, qui ti troverai bene. Ora vado a prenderti da mangiare" disse andandosene dalla stanza con il sorriso.

Non riuscivi a piangere, provavi solo rabbia che avresti voluto sfogare in qualche modo, ma non come nel modo che si sarebbero aspettati loro... non volevi diventare un villain come dicevano.
Odiavi quella parola.
Ti iniziarono a chiamare i tuoi genitori così per via del tuo quirk che non era 'normale', inoltre da quando minacciasti un tuo bullo con un flusso di sangue, anche a scuola iniziarono a chiamarti così.

"Gli farò vedere che non sono come loro... io diventerò un eroe! Uscirò da qui e lo diventerò" dichiarasti a te stessa.

Passarono due giorni e finalmente riuscisti a muoverti un po'.
Stando in quella stanza ferma a letto, sentivi parlare spesso le persone all'esterno, scoprendo che prima che tu arrivassi, ci fu un altro arrivo ma che non si era ancora svegliato.
Tutti lo chiamavano 'il bello addormentato', ciò ti incuriosì volendo scoprire chi fosse.

Decidesti di uscire dalla stanza, ma proprio in quel momento incontrasti un ragazzo dai capelli bianchi e con delle cicatrici in faccia che si trovava in preda all'ansia.

Gli corresti vicino cercando di calmarlo.

"VATTENE VIA!!!" urlò scostandosi dal tuo tocco.

"Ti prego fatti aiutare, non sono cattiva... " dicesti rassicurandolo ma lui ti spinse a terra per poi lanciarti una palla di fuoco che ti fece perdere i sensi.

Ti risvegliasti per miracolo, riuscendotela a cavare con qualche scottatura sul tuo corpo.
Guardandoti attorno ti accorgesti che ti trovavi all'interno di una barriera fatta con li tuo sangue, probabilmente creata poco prima che perdesti totalmente i sensi.
La dissolvesti risucchiando il sangue dalle ferite che portavi sui palmi delle tua mani, che non appena si dissipò ti trovasti davanti lo stesso ragazzo dai capelli bianchi che ti guardava incredulo per poi iniziare a scappare nel buio della notte.

"ASPETTA!!" gli urlasti ma ormai se ne era andato.

Rimanesti lì a terra per un po', tra la cenere dell'edificio andato a fuoco, finché una piuma non si adagiò delicatamente sul tuo mento portandolo verso l'alto, facendoti incontrare lo sguardo di un ragazzo dai capelli biondi, gli occhi oro e due ali rosse possenti che facevano emergere la sua figura.

ICORE (BakugouKatsukixOC)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora