CAPITOLO 7

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"Sono a casa" urlasti appena varcasti la porta dell'appartamento, vedendo spuntare dalla cucina tuo fratello con un grembiule osceno e un sorriso che ti mise paura.

"Bentornata Saiko, vieni è pronta la cena" disse per poi scomparire e tornare in cucina

Eri un po' confusa dal suo comportamento.

Appena entrasti in cucina trovasti apparecchiata la tavola con tutti i tuoi cibi preferiti, incredibilmente cucinati bene.

"Sei stato veramente tu?" Chiedesti sorpresa.

Keigo fece spallucce con sguardo colpevole, mentre si toglieva il grembiule sporco per poi abbracciarti.

"Piccola sorpresa. Ho staccato un po' prima con il ragazzo e sono venuto qua a preparare la cena. Ogni tanto è giusto che sia io a preparare da mangiare" disse.

Lo ringraziasti abbracciandolo più forte, per poi staccarti e abbuffarti.

Erano rare le volte in cui Keigo cucinava, ma ogni volta ti stupiva, era incredibilmente bravo e inoltre ti faceva piacere, anche perché sembrava entusiasta quando lo faceva.

"Com'è andata oggi?" chiedesti.

"Molto bene, sta mattina ho fatto fare il giro in agenzia al ragazzo e poi siamo andati in città a fare una ronda di controllo. Nulla di che, ma da domani lo inizio ad allenare seriamente. Avrei voluto fosti al mio fianco, sicuramente gli avresti insegnato a combattere più decentemente. A te, invece, com'è andata?"

"Bene, Aizawa mi ha spiegato un po' il piano, il preside mi ha fatto fare un giro per la scuola e mi sono scontrata in un combattimento con un ragazzo del terzo anno che ha saputo tenermi testa. Mi sono divertita"

"Niente male, gli hai fatto vedere chi comanda" disse sarcastico.

Tu ti mettesti a ridere.

Finito di mangiare ti andasti a lavare, per poi dare la buonanotte a tuo fratello e ritirati a letto, il giorno dopo ti aspettava un allenamento speciale con la Commissione.
Uno dei tanti allenamenti che ti aspettavano fino al giorno in cui saresti entrata in azione alla Yuuei.

6 settimane dopo

Ti trovavi nell'edificio di 6 anni prima dopo essere stata abbandonata dai tuoi genitori.
Non era un ricordo, ma ti sembrava veramente che fossi lì.

Cominciasti a camminare per i corridoi, finché non trovasti una porta semi aperta da dove proveniva una strana luce bianca immersa nel buio.

Entrasti titubante, ma quando spalancasti del tutto la porta non trovasti nulla se non una tv a tubo catodico che emetteva dei strani rumori.
Ti avvicinasti di più e la porta dietro di te, si chiuse completamente. Cercasti di aprirla, ma niente, era stata chiusa a chiave.

"Piccola Saiko" disse una voce dietro di te.

Ti girasti piano, con gli occhi sbarrati e notasti che era dalla tv che usciva quella voce.

"Chi sei?" Chiedesti impaurita.

"Sono colui che ti ha salvato" disse ridendo: "Ti ho portato io quella volta in questo luogo. Avevo molti piani per te, ma sei scappata... come quel ragazzo dalle fiamme blu."

Eri paralizzata e ti schiacciavi sempre di più contro la porta, sperando che si aprisse prima o poi.

"Non abbiamo molto tempo, ma sappi soltanto che un giorno ci incontreremo e riuscirò a portarti dal lato giusto: quello dei villain! Perché è questo quello che sei!"

...

Ti svegliasti di soprassalto con il fiato corto, stavi tremando.

"Quella voce l'ho già sentita" dicesti.

Uscisti dalla tua camera per andare in bagno, ti lavasti la faccia e appoggiasti le mani sul bordo del lavandino, mentre l'acqua del viso scivolava verso il basso.

Dopo un po' ritornasti a letto, ma la sveglia suonò, erano le 6 di mattina.

Eri ancora un po' stordita dal sogno che avevi fatto quella notte e con mala voglia ti andasti a prepararti mentre, continuavi a pensare alla notte turbolenta che avevi passato.

Le vacanze erano ormai finite, ciò significava che ora ti toccava entrare in azione per scoprire chi era la spia, che nel mentre fece un'altra mossa.
Durante il ritiro nei boschi della 1-A e la 1-B della Yuuei, ci fu un altro attacco da parte dei villain che portò l'aumento della sorveglianza della scuola, facendo costruire dei dormitori all'interno dell'area del liceo.

Ciò significava, inoltre, che avresti dovuto lasciare Keigo in mano a se stesso, sperando che non morisse, quando ti saresti dovuta traferire.
Ma soprattutto che non avresti avuto più modo di vederlo per un po' di tempo e ciò ti dispiaceva. Avevi passato un sacco di bei momenti con lui negli ultimi 6 anni e una parte di te non voleva lasciarlo.

Dopo aver fatto colazione, Keigo ti accompagnò fino alla stazione per prendere il treno, nel mentre ti fece le solite raccomandazioni che vengono fatte solitamente da un padre.
In fondo un po' lui lo era stato, ma vi vedevate più come fratelli che come padre e figlia, vista soprattutto la poca differenza di età.

"Mi mancherai rompi scatole" ti disse Keigo abbracciandoti "Vedi di fare la brava, scova quella dannata spia e falle il culo"

"Assolutamente... mi mancherai anche tu pennuto, le tue piume no, me te si" dicesti ridendo mentre lo abbracciavi forte.

Vi staccaste dopo un po', vi guardaste e poi salisti sul treno.

"Ci rivedremo presto" dicesti salutandolo con la mano, per poi salire sul treno che partì poco dopo verso Tokyo.

ICORE (BakugouKatsukixOC)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora