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Ugh, cos'è sto suono fastidioso? Cercai di aprire lentamente gli occhi, vedo una donna davanti a me che inizia a urlare.

"Inferm...", non riuscì a sentire tutto quello che dice, le mie palpebre si fecero pesanti e gli occhi mi si chiudono automaticamente.

"Eccola", apro gli occhi e vedo una signora con capelli sciolti e addosso una tuta blu.

"Come stai, tesoro?", mi chiese dolcemente prendendomi la mano.

"Dove sono?", cerco di sedermi sul letto e lei mi aiuta subito a tirarmi su.

"Non riconosci il posto?", il mio sguardo cadde sull'altra donna, ha i capelli biondi raccolti in uno chignon tutto sfatto. Ha gli occhi rossi e ha un aspetto come se avesse passato l'inferno.

"Aurelia, grazie a Dio!", esclamò prendendomi la mano, i suoi movimenti mi colsero di sprovvista e tolsi velocemente la mano scollando la sua presa.

"Tesoro...", le lacrime scendevano lungo le sue guance lasciando una scia luminosa, spostò il mio sguardo perso verso l'altra donna che mi stava guardando intensamente a sua volta.

"Aurelia, mi sai dire chi è questa donna?", mi chiese dolcemente indicando una donna che piangeva accanto al mio letto. Non risposi, muovi lentamente la testa creando un "no" poco sicuro. Lei scoppiò in singhiozzi.

"Ashley calmati, in questi casi la perdita della memoria può esserci", guarda me "Aurelia, sei all'ospedale di Grinderwald da 3 giorni, visto che non riesci a riconoscere questa donna credo che tu abbia qualche problemino", mi sorrise "Mi sai dire che scuola frequenti?"-

"Non mi ricordo", le parole uscivano deboli dalla mia bocca mentre mi guardavo attorno.

"Va bene, allora", prende le carte in mano e compila qualcosa "Questa donna è la tua Zia, Ashley, cara Aurelia", ripose la penna in tasca- "Tra qualche giorno ti porterà a casa tua e inizierai a riprendere la tua vita. Abbiamo controllato tutto, non hai nessun danno celebrale", mi dà una leggera pacca sulla spalla. "Può esserci la perdita temporanea di memoria, ma ti tornerà tutto presto". Inizio a tossire e la signora dai capelli biondi, o meglio dire mia zia Ashley si china velocemente per vedere cosa non andasse.

"Sto bene", le prendo la mano. "Devo solo bere", non appena pronuncio quelle parole.

"Guarda caso ho qui un bicchiere fresco pieno d'acqua", un uomo di quarantina d'anni mi porge il bicchiere, lo prendo ma non bevo. Il viso, la rabbia sul viso della zia Ashley non mi convince tanto, da bere l'acqua che mi ha dato.

"Charles esci fuori", urla zia Ashley.

"Ho solo un po' di domande. Aurelia posso avere delle risposte?", si riferisce a me, ma non faccio altro che guardarlo parecchio confusa.

"Detective Moore. Purtroppo Aurelia non è a disposizione di darle le risposte, siccome ha una temporanea perdita di memoria", l'uomo, appartenente detective assegnato a qualcosa rimasi impallidito.

"Ora vai via", dice zia Ashley e lui silenziosamente abbandona la stanza.

"Viviamo qui?", zia Ashley parcheggia nel vialetto di una bella casa grande "Perché non sono venuti a prendermi i miei genitori?", lei silenziosamente apre la porta e mi lascia entrare per prima. La mia visuale si apre su un grande salotto, sul divano ci sono seduti due ragazzi. Una ragazza e un ragazzo.

"Aurelia!", la ragazza mi getta le braccia sul collo, ma io la sposto gentilmente, facendole capire che deve lasciarmi. Lei si allontanò e mi guardò perplessa, si scambio uno sguardo con il ragazzo che mi guarda intensamente.

NightmareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora