7

4 2 0
                                    




Aurelia


E pure non ho capito molto su Nils, tutti si rifiutano a dirmi le cose, Cassie, Rafal tutti. Non fanno altro che tenermi le cose nascoste. Non l'ho nemmeno visto personalmente ma il suo nome mi attira moltissimo. Vorrei solo scoprire più cose su di lui, e magari anche vederlo, magari potrei ricordarmi di lui, visto che lui mi intriga tanto, magari eravamo legati nella mia vita precedente.


"Per adesso non hai bisogno di Nils. Devi prima ricordare tutto il resto", sussulto, ora ho una voce che mi parla nella mia testa. Mi sembra proprio impazzire, ma mi sbagliai. Con grande terrore, lentamente abbasso la testa e vedo il micio seduto davanti a me. Fottuto gatto parlante che non può esistere. Contro qualsiasi scienza e logica. Devo farmi vedere dalla dottoressa Sanchez, perché dopo questo incidente qualcosa è andato decisamente storto.


"Oh, tesoro...non credo proprio. Sei solo sotto l'effetto dell'incantesimo", il micio iniziò a strusciarmi sulle caviglie e poi saltò sul divano sedendosi accanto. Mi spostai dall'altro lato del divano con cautela, senza mai distogliere lo sguardo dal gatto.


"Micio? Tu? No, non può essere vero, devo vedere la dottoressa", fu percorsa dall'ansia, d'un tratto mi mancava l'aria e non riuscì a respirare regolarmente.
"È tutto vero", si avvicina e si mette seduto in grembo.
"E prima ricorderai tutto, prima si risolverà questa situazione", mi appoggia le zampe sul petto annusandomi il naso. Arriccio subito per il solletico.
"La tua voce...Pensavo fosse un sogno...Non riuscirò mai ad affrontare questa cosa", lui cercò il mio sguardo.


"Aurelia, guardami. Devi ricordare tutto".
"Ricordare cosa?", non è la prima volta che me lo dice, ma cosa esattamente, cosa conta di più, su cosa dovrei concentrarmi. Mi sento così persa. Salto dal divano.
"Ricordare chi sei", dice sfregando la sua coda contro il mio polpaccio, "E' l'unico modo per riportarti indietro, molte persone dipendono da te", segui un acuto miew da gatto.
"Dipendono da me?", lo guardo sbalordita. "Chi?", mi sento così pazza ad avere una conversazione con un gatto.
"Mia cara", questo gatto ha gli atteggiamenti da un nobile, mi chiedo solo come faccia a parlare. "Sei il futuro di Grinderwald", mi allontano dal gatto nero.
"Ma di che cosa stai parlando?", la rabbia fuoriuscì da me senza nemmeno accorgermene, non ha senso, tutto questo, non ha un minimo senso.
"Purtroppo è tutto quello che posso dirti...", distoglie lo sguardo. "Per ora...", iniziò ad allontanarsi.


"Sai parlare, ma a cosa ti serve la voce se sai parlare solo di enigmi?", lo segui arrabbiata. Lui si ferma, lo sguardo triste.
"Credo sia un effetto dell'incantesimo. E' tutto quello che posso dirti...Il resto dovrai capire da sola".
"Ci sto provando", mi calmai un attimo, prendendo una grande boccata d'aria.
"A che tipo di festa eri la notta in cui sei scomparsa?", si avvicina. "Potrebbe essere un ottimo punto da cui partire".
"Ma non lo so", sospiro guardandomi in giro per la stanza.
"Allora scoprilo" ringhiò mostrandomi i dentino bianchi, prima di sparire dietro l'angolo. Ancora sbalordita da quello che è successo guardo il telefono, un messaggio da Rafal.
Ti passo a prendere alle 8, mi sono messo d'accordo con mio cugino.
Nessuno di noi parlò durante il tragitto verso la Green Tower, mi sentivo un po' a disaggio e leggermente impaurita da quello che avrei potuto vedere lì dentro. Anche se hanno ripulito la scena del crimine da un bel pezzo ero comunque curiosa se avrei potuto ricordarmi qualcosa, almeno un piccolo dettaglio o un volto, mi basterebbe come spunto. Una notifica sul mio telefono mi fece sobbalzare mentre Rafal parcheggiava l'auto.


La stai facendo alla grande, inutile creatura.

Mittente sconosciuto. Il messaggio mi fece impallidire, eppure non mi sembra offensivo, anche se alcune parole lo erano.


"Stai bene?", Rafal si giro verso di me, annui rimettendo il telefono nella borsa. Non vorrei parlare di questo messaggio sconosciuto, ma per qualche motivo me li sento così famigliare. Ne ricevevo tanti prima dell'incidente? Chi mi avrebbe mai chiamata inutile creatura? Ho così tante domande e così poche risposte, mi sembra di impazzire, non ne posso più a sopportare questo periodo di vuoto.
"Ehi, cuginetto, come stai?", Rafal approccia un uomo che vestiva un anti proiettile sopra una divisa nera.
"Basta stronzate, Rafal. Hai portato tutto?", il volto di Rafal cambio l'espressione mentre io e Cassie ci scambiavamo degli sguardi allarmanti. Rafal prende il post-it e la penna dalla scrivania del ragazzo e scrive qualcosa giù. Entrambi annuiscono.

NightmareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora