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NILS


"Devi fare in fretta", dico guardando Jay operare nella stanza dove Aurelia stava riposando.


"Amico, se vuoi, prova a mettere tu la telecamera così che non venga notata", sbuffa mio migliore amico. Il mio sguardo scivola sull'orologio, sono quale le quattro del pomeriggio, tra un quarto d'ora arriva infermiera a fare la visita alla ragazza che sta lottando per vivere.


"Fatto", lo faccio scendere dalle mie spalle, apro l'app che ho nel telefono e vedo subito varie piccole schermate. Clicco su quella che proietta perfettamente la visuale su Aurelia che riposa sul letto dell'ospedale. Controllo altre telecamere, nel salotto di Aurelia è tranquillo, cucina anche, invece nella camera di Aurelia c'è il movimento. Sua zia Ashley sta pulendo la camera della ragazza, cambia le lenzuola, precisamente. Sta diventando molto impulsiva da quando ha perso sua sorella e ora Aurelia è stata ridotta così. La mia mascella si serrò di colpo provocando un click.


"Amico stai bene?", Jay mi lancia un'occhiata preoccupata.


"Ammazzo chiunque l'abbia toccata quella sera, come ho già fatto con Jeroen", gli punto il dito contro, le mie parole suonavano come un giuramento.


"Li troveremo", lui annuisce e la porta si apre, l'infermiera entra nella stanza e ci guarda tutti e due.


"Ragazzi, potete andare, devo fare dei prelievi e pulizie", annuisco alle parole dell'infermiera. Sono passati tre giorni da quando Aurelia è stata rapita quella notte. Esco dall'ospedale dirigendomi verso la macchina, Jay al mio fianco.
"Amico devi rilassarti", le sue parole rimbombano nelle mie orecchie come un'accusa nei miei confronti. Agisco d'impulso, la mia mano avvolge la sua gola bloccandolo contro la macchina.
"L'hanno rapita, cazzo", la mia testa girava dalla rabbia che provavo e la stretta attorno alla gola diventava sempre più forte, riuscì a riprendermi e lasciare andare una persona innocente, il mio collaboratore, quello che mi aiutava in tutto.


"Jay...", dico coprendomi la faccia con mani, cercando di respirare.


"Non vergognarti", si riprese dal mio attacco e apre le braccia invitandomi. "Vieni qui", apro le braccia e li chiudo attorno alle sue spalle in una presa forte. "Sono qui per te, amico", mi da due colpetti sulla schiena, rilascio cadere una lacrima dall'occhio prima di asciugarmela al volo e mettermi al volante della mia macchina sportiva.


Mi butto sul letto non appena arrivo a casa, tiro fuori il telefono dalla tasca aprendo la telecamera che mi da una bella visuale su Aurelia che giace immobile sul letto, nessuna parte del suo corpo si sta muovendo, sembra pietrificata, è sotto l'incantesimo. Questo è sicuro.
"Proteggila", le parole di Angela Murray rimbombano nella mia testa. "Cerca di proteggerla dal male che sta attorno".Questo mi fa più male, non sono riuscito a proteggerla, non so nemmeno come sia successo, come hanno fatto a rapirla, cosa le hanno fatto.

Li ammazzo tutti quanti, ma per fare ciò mi serve Aurelia cosciente, vorrei vederli morire, vederli soffrire e ci riderei su.

Mille ricordi vagano nella mia testa, guardo Aurelia e sorrido, ripensando a come Jay mi ha portato Jeroen, come gli ho legato alla testa la trappola per gli orsi alla rovescia, come ha urlato mentre aveva quel affare in testa e quanto è stato bello vedere le sue mascelle aprirsi fino ad arrivare al collo e la testa cadere in avanti ricoprendo tutto di sangue.


"Farei di più per te", scorro le dita sull'immagine di Aurelia, quanto è bella. I suoi capelli biondi ricadono ai lati dei cuscini, la sua tonalità della carne è estremamente bianca, ciò la rende ancora più attraente con quelle labbra rosa carnose.

NightmareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora