pt. 4

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Il giorno dopo, Charles è costretto a svegliarsi alle sette. Sempre meglio di deprimersi a letto tutto il giorno, giusto?
Dopo essersi alzato e preparato, esce dall'hotel e parte per andare al paddock.
Giunto a destinazione, viene subito circondato da qualche telecamera e giornalista.
-Buongiorno, Charles- dice uno.
-Buongiorno a te- risponde sorridendo il pilota, cercando di non sbadigliare.
Fortunatamente, dopo essere entrato nel paddock, si libera di qualche telecamera.
Mentre si dirige verso l'hospitality della Ferrari, viene fermato da un paio di fan.
A vederli, sembrano molto giovani.
Il piccolo gruppetto è composto da tre ragazzi. E dal modo in cui i loro volti si vivacizzano non appena lo vedono, devono averlo aspettato per molto tempo.
-Charles, Charles!- lo chiamano, -possiamo fare una foto, per favore?-
-Assolutamente.-
-Grazie mille, sei il migliore. Portaci la vittoria a casa, Charles.-
A quelle parole, il monegasco ridacchia.
-Ci proverò. Ci provo sempre per voi, ragazzi.-
Dopodiché, i più giovani prendono il cellulare e si mettono in posa assieme all'altro.
-E puoi firmarci il cappellino, per piacere?- chiede educatamente uno dei tre.
Charles non può fare altro se non sorridere e annuire. Adora i suoi fan. Adora la loro gentilezza, adora la loro passione, adora il modo in cui lo fanno sentire quasi italiano, adora vedere la meraviglia nei loro occhi quando lo notano, adora la loro emozione.
Se venisse chiesto cosa si ama di più dell'essere un pilota Ferrari, normalmente una persona penserebbe alla vettura, ai soldi, alla fama. Ma lui pensa subito alle persone che, come lui, hanno sempre sognato quella macchina rossa già da piccoli. Non ha neanche un briciolo di sangue italiano, ma quando si ritrova davanti ai tifosi... beh, per lui la sua nazionalità cambia immediatamente.
-Grazie ancora- gli ripetono per, forse, la decima volta.
Sempre smagliante, li saluta e torna al suo sentiero iniziale.
Entrando nell'hospitality, sente un profumo di caffè invadergli le narici.
-Mhm...- sospira piano.
Si guarda attorno e lascia uscire una risatina.
Trovare il suo compagno di squadra preparare il caffè alle otto di mattina non è una cosa che si aspettava di vedere oggi.
Accorgendosi della sua presenza, Carlos invita Charles ad assaggiare un sorso della sua bevanda.
-Quindi?-
-Beh... sa di cappuccino.-
-Esatto!- esclama Carlos, -ma non è un cappuccino, giusto? È più piccolo. Lo chiamerò: lo shottino di cappuccino di Carlos Sainz Vázquez de Castro Cenamor Ríncon...-
-Ehy, ehy. Credo di aver afferrato. Avrà tutto il tuo nome, capito- lo ferma Charles.
-Tu non apprezzi il mio lavoro, Lord Perceval- commenta lo spagnolo scuotendo il capo fintamente offeso.
L'altro sorride e gli dà una lieve pacca sulla spalla.
-Allora, dormito bene?-
-Sì. Ogni volta che veniamo qui in Bahrain dormo benissimo. Penso abbiano dei letti speciali.-
-Oh, sì. Sicuramente- lo prende in giro il monegasco.
-Guarda che dico sul serio- afferma l'altro guardandolo male.
-Ciao, ragazzi- dice all'improvviso una voce alle loro spalle.
-Ehy, Fred.-
-Vuoi assaggiare il mio caffè, Fred?-
Il team principal scuote la testa.
-Grazie, ma l'ho già bevuto, Carlos. Allora, pronti per la nuova stagione?-
-Certo. Speriamo che gli aggiornamenti quest'anno si mostrino efficaci già dall'inizio- dice Charles.
Fred annuisce, grattandosi il collo.
-Lo spero anche io. Sarebbe un bene cominciare già con dei buoni risultati.-
E così si ritrovano a parlare del possibile andamento della vettura.
Passata una buona mezz'ora, i due ferraristi però sono chiamati a prepararsi per cominciare le FP1.
Indossato anche il casco, Charles si infila dentro la macchina.
Uscendo dai box non trova nessuno d'intralcio, il che è già un buon inizio.
Dopo i primi giri, la macchina sembra essere abbastanza buona. Chiaramente non può davvero valutarla dopo soli cinque giri.
-Come sono le gomme?- gli chiede Bryan attraverso la radio.
-Per adesso direi buone. Il grip c'è. Poi la macchina sembra seguire abbastanza i miei comandi.-
-D'accordo, grazie.-
Percorre il circuito un altro paio di volte prima di tornare ai box.
Poco dopo riesce, per fare un altro po' di prove.
Questa volta vogliono che rimanga fuori per più tempo, per vedere se la gomma subisce tanto graining e, a quanto pare, la risposta è un infelice sì.
Circa al decimo giro, Charles sente che qualcosa non va.
-Uh... la gomma non tiene. I freni sembrano vagamente tirati e anche dietro sento che qualcosa non va- spiega.
Sicuramente, nell'ascolto delle sue parole nessuno può anche solo fingere positività.
-Capito. Riferirò.-
Alla fine delle prove, Charles salta giù dall'auto, togliendosi il casco, e va dai meccanici.
-Verso la fine non frenava molto. Io schiacciare i pedali, ma loro rispondevano solo dopo qualche secondo. E scodava.-
-Sì, lo abbiamo notato. Sistemeremo tutto il prima possibile.-
Charles annuisce, ma quando si allontana si passa una mano tra i capelli ragionando.
-Charles, ehy, devi andare a fare le interviste- gl viene ricordato.
-Oh, giusto. Sì, eccomi- si affretta a seguire la PR Manager.
Cammina dietro alla donna, prima di infilarsi tra qualche pilota e posizionarsi davanti alla giornalista indicata.
-Ciao, Charles. Comincerei con il chiederti come ti è sembrata la macchina oggi.-
Bene, anzi, benissimo. Ed ecco che si ricomincia un altro anno di domande e riflessioni a cui gli viene chiesto di rispondere di cui nessuno in realtà sa nulla.
-Non era poi così male all'inizio. Poi però, i freni hanno cominciato a non rispondere. In più, credo si sia visto, la vettura scodava parecchio negli ultimi giri che ho fatto.-
-E pensi che i meccanici riusciranno a sistemarla?-
-Beh, lo spero. Sono i migliori, danno sempre il massimo, come ogni anno. Ma non si può mai essere certi.-
-Giusto, molto coerente- commenta la giornalista, -chi credi possano essere i rivali più grandi per la Ferrari quest'anno?-
Il pilota si sorprende per la domanda.
-Oddio, non saprei- dice facendo una risatina nervosa, -è un bel po' presto per dirlo, ma ho visto qualche tempo della Mercedes e mi è sembrato fossero piuttosto veloci.-
-E la Red Bull?-
-Suppongo che quell'potesi ormai non la valuti nemmeno più. Penso sia ovvio che hanno un'ottima vettura. Presumo la abbiano anche quest'anno.-
-Certo. Della livrea che mi dici? Quella della Ferrari, chiaramente. Ti piace?-
Charles sorride.
-Sì. La trovo molto bella. Mi piace che i nostri numeri abbiano i colori della nostra bandiera, che poi vengono ripresi anche un po' sui lati.-
L'intervistatrice annuisce.
-È tutto. Grazie mille del tuo tempo.-
-Nessun problema- dice spostandosi e lasciando spazio agli altri.
-Bene, ora dovremmo...- comincia la PR Manager del monegasco.
Davvero, lui vorrebbe ascoltarla, ma la voce arrabbiata e irritata dell'olandese dietro di lui gli riempie le orecchie.
-Se riesci a dire che...-
-Sì, beh... dirò quello che voglio, no? Le domande le faranno a me e la macchina l'ho guidata io, giusto?- dice Max bruscamente, interrompendo il suo PR Manager.
-Certo. Ma Christian sperava potessi seguire il filo che ha scritto qui.-
-Se Christian vuole che segua quello che ha scritto, dovrebbe prima provare l'auto e poi riscrivere tutto da capo. A quel punto, forse, potrei prendere in considerazione di seguire il suo consiglio- ribatte a denti stretti.
L'uomo accanto a lui sospira appena è annuisce. Sa di non poter far ragionare Max quando è così.
-Charles? Ci sei?-
Il monegasco scuote la testa e guarda la donna davanti a lui.
-Scusa, dicevi?- chiede mentre si allontana con lei.

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Scusate se oggi ho postato il capitolo più tardi del previsto, avevo molti impegni. Per fortuna sono riuscita a finirlo in tempo per oggi. Spero sia di vostro gradimento <3 <3

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