Dopo una nottata passata a rigirarsi nel letto più e più volte, finalmente arriva il suono della sveglia, anche se serve a ben poco. Dopotutto, non ha dormito pressoché niente.
Charles si gratta gli occhi e si guarda attorno.
Sbuffa leggermente e si lascia ricadere nel morbido materasso per qualche altro minuto.
Come gli piacerebbe almeno dormire un'ora in più, ma purtroppo non può, ragion per cui si alza.
Dopo aver sgranocchiato qualcosa di veloce, si veste e apre il telefono per controllare se ha nuovi messaggi.
Non c'è nulla di nuovo, ma entrando su whatsapp nota la chat di ieri sera.
Sospira e si infila in tasca l'apparecchio elettronico.
Dopodiché esce dall'hotel, trovando già là fuori qualche fan ad aspettarlo.
Ridacchia.
Sono davvero fuori di testa. Potrebbero tranquillamente svegliarsi anche direttamente a mezzogiorno e poi andare con calma alla gara, ma invece alcuni hanno deciso di alzarsi prima e raggiungerlo lì alle otto.
Subito, si dirige da loro.
C'è chi gli chiede una foto, chi gli domanda di firmare qualcosa e chi semplicemente gli dà una stretta di mano.
-Oh, Leclerc, portaci il mondiale! Oh, Leclerc, portaci il mondiale!- cantano loro tutti in coro.
Sorride e annuisce.
-Ci proverò sempre, ragazzi! Almeno finché non ci riuscirò- risponde, salutando un'ultima volta prima di entrare in macchina.
Arrivato al paddock, arriva subito la sua PR Manager.
-Buongiorno, Charles.-
-Ehy, ciao.-
-Lo so che è presto, ma avresti una breve intervista.-
-D'accordo- dice seguendola.
Viene scortato davanti ad un uomo con in mano un microfono e accanto a lui un cameraman.
-Buon race day, Charles.-
-Grazie mille.-
-Allora, volevo cominciare con il chiederti come ti aspetti questa gara.-
-Beh, con le aspettative di ora, io spero in almeno un podio, ma chiaramente vorrei una vittoria. Sarebbe il miglior modo per affrontare un nuovo anno.-
-Certo. E come li vedi gli avversari? Chi pensi che siano i maggiori concorrenti?-
-Il mio primo rivale, come dico sempre, è Carlos- spiega, -però se parliamo degli altri team, io ti direi che Lewis è molto forte. Stessa cosa per Perez.-
-E Max? Voglio dire, le qualifiche non sono state le migliori, ma è ancora un valido avversario?-
Charles si schiarisce la gola.
-Uhm... sì, assolutamente. Io sono certo che oggi Max si riprenderà e combatterà per la vittoria come un leone.-
-Come fai a dirlo?-
Improvvisamente, Charles si sente soffocare in quella maglietta e tira leggermente il colletto.
-Perché è così. Lui è così- dice, cercando di rimanere sul più vago possibile.
Non sa per quale motivo, ma dalla conversazione di ieri sera, si sente un po' a disagio quando si tratta di Max. Non perché sia stato messo in imbarazzo per il fatto che l'olandese si sia aperto con lui, ma per un qualcosa che non riesce completamente a spiegarsi.
-D'accordo. Quindi speriamo di vederti sul podio oggi, giusto?-
Il pilota annuisce e il giornalista conclude l'intervista.
Charles si dilegua e va a fare il solito meeting con il team. Come sempre, quelli prima e post gare sono i più lunghi, quindi passa quasi un'ora.
Dopo aver finito anche il briefing, viene chiamato a fare un gioco assieme a Pierre.
Ai due viene detto di mettersi ai lati opposti di un tavolo, sopra il quale vi sono due scatole.
Dietro al tavolino, posizionato tra i due piloti, c'è Matt Gallagher.
-Bene, ragazzi- incomincia quest'ultimo, -siete pronti?-
Sia Charles che Pierre annuiscono.
-Allora, adesso vi spiego le regole del gioco. Davanti a voi ci sono due scatole. Dentro ad una delle due ci sarà un oggetto. Uno tra voi avrà la possibilità di guardare dentro alla propria scatola e poi deve riuscire in qualche modo ad ottenere la scatola con dentro l'oggetto. Tutto chiaro?-
Di nuovo, fanno entrambi un cenno col capo.
-Perfetto. Chi vuole avere il piacere di aprire la sua scatola? Charles?-
Il monegasco sorride e sbircia dentro ad essa. La trova vuota.
-Okay... interessante- borbotta lui.
-Charles, mi dispiace, ma fai davvero pena a mentire- ride l'amico.
-Come prima cosa, non accetto essere insultato. E poi, cosa vorresti dire? Pensi che io abbia o non abbia l'oggetto?-
-Non ce l'hai palesemente.-
D'accordo, anche in questo fa schifo, benone.
-Okay. Allora scambia le nostre scatole- ribatte.
L'espressione di Pierre si fa titubante e Charles ridacchia.
-Vedo che ora non sei più così sicuro, eh?-
-Stai zitto e lasciami pensare.-
Charles scoppia completamente a ridere.
-Pierre? Qualche considerazione?- domanda Matt.
-Io... ho cambiato idea.-
-Oh, davvero?- chiede il ferrarista continuando a ridere.
-Tu vedi di smetterla- lo avvisa sorridendo l'altro, -e poi sì. Non mi fido di questo fnto francese qui. Decido di scambiare le scatole.-
-È la tua risposta definitiva?- chiede ancora una volta Matt per sicurezza.
-Assolutamente.-
Così, i due contenitori vengono invertiti.
-E ora apri pure, Pierre.-
Il pilota dell'Alpine alza il coperchio, che poi lancia ridendo addosso a Charles.
-Ti detesto! Avevo pienamente ragione all'inizio!-
-Sbaglio o sei tu che hai detto che non sono capace a mentire, mh?- apre la sua scatola e tira fuori un paio di dadi peluche.
-Non ti permettere. Cazzo, ero stato così bravo e poi mi sono fatto fregare da... te- scuote la testa Pierre.
Insieme all'amico, si mette a ridere a più non posso.
Devono quasi sgridarli affinché la smettano.
Dopo aver ripreso un po' di fiato ed essere tornati quasi normali, hanno finalmente il permesso di allontanarsi.
-Sei stato bravo, dai- gli dice il francese.
-Grazie. Mi hai fatto sentire molto intelligente per circa dieci minuti- risponde dandogli una delicata gomitata nel fianco.
-Giusto. Anche perché normalmente non lo sei.-
Il ferrarista scuote la testa.
-Quindi hai riflettuto sulla mia idea?-
Charles si gira a guardarlo confuso.
-Quale idea?-
Pierre sospira.
-Quella di trovarti una ragazza.-
-Ancora? Pierre, ti avevo chiesto di smetterla.-
-Lo so, ma secondo me ha senso.-
-Ti ricordo che ti ho appena battuto- dice Charles cercando di riportare il clima della conversazione a quello allegro di poco prima.
-Sono serio.-
-Che cavolo, amico, so quello che devo fare nella mia vita, okay? Magari non sembra, ma è così- cerca di chiarire, seppur nemmeno lui sia completamente convinto.
-Sì, certo- alza gli occhi al cielo l'altro.
Charles smette di camminare per un attimo.
-Dico davvero.-
-E io sono messicano- replica Pierre, -andiamo, amico. Perché non provarci almeno? Cosa ti costa?-
-Io...-
-Voglio dire, sei diventato gay?- scherza il francese, -se lo fossi, dovresti dirmelo, eh.-
-Ma quale gay...- risponde Charles.
-Beh, allora non vedo altre spiegazioni.-
-Io... fidati e basta, okay?-
-Okay. Ma per favore, ascoltami ogni tanto. Io cerco solo di aiutarti.-
-Lo so, lo so.-
-Va bene. Ci vediamo più tardi, mh?-
Charles annuisce e l'amico si allontana.
Dopodiché il monegasco si passa le mani sul viso e lascia uscire un grido silenzioso. Quanto gli piacerebbe urlare davvero in quel momento, ma attorno a lui ci sono troppe persone.
Così, prova a rilassarsi e torna dal suo team, a cercare un qualche tipo di consolazione.-------
Ciao a tutti. Scusate se ieri non ho pubblicato nulla <3
Con l'inizio della scuola mi sono un attimo persa, ma eccomi qui. Domani dovrei riuscire a far uscire il capitolo sulla gara.
Scusate ancora <3 <3 <3