pt. 17

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Con enorme sollievo di Charles, il giovedì passa con relativa velocità e riesce ad evitare la maggior parte delle persone, specialmente Max.
Gli dispiace, dopotutto sono amici, ma non può vederlo o parlarci. Non per il momento, almeno.
Forse riuscirà a scordarsi di quello che è successo e tornerà tutto come prima... sì, se solo ci credesse perlomeno lui.
La mattina del venerdì ha le prime prove libere. Purtroppo sono alle 12, quindi sarà costretto a pranzare più tardi del solito.
Ma un pro è che può finalmente dormire.
Seppur tutto quel che è successo gli continui a passare nella mente, riesce a dormire abbastanza bene.
Con la sveglia alle nove, si alza e si veste, poi scende e va a prendere la macchina per andare al circuito.
Avendo parcheggiato, viene prontamente circondato da qualche fan.
Oggi, sentendosi meglio, accetta di fare qualche foto, oltre a firmare varie cose, e, dopo aver salutato tutti, si addentra nel paddock.
Mentre cammina tranquillamente, viene affiancato da qualcuno.
-'Giorno- dice George.
-Ehy.-
-Uhm... volevo chiederti se stai bene.-
Charles lo guarda vagamente perplesso.
-Sì, certo. Come mai tutta questa preoccupazione?-
George diventa visibilmente agitato.
-So che non sono affari miei... ma ieri ho visto un video.-
I due smettono di camminare e l'inglese tira fuori dalla tasca il telefono.
Poi lo porge all'altro.
Charles guarda il video che gli scorre sotto gli occhi.
È piuttosto sfocato, ma si capisce chiaramente.
Viene raffigurato proprio lui assieme a Pierre il giorno precedente, ed è in quell'esatto momento che il monegasco ha il "mezzo attacco di panico".
Charles restituisce il cellulare al proprietario, che lo mette via.
-Uh... sì... sì, io sto bene. Ho avuto solo... un piccolo problema. Ma ora si è risolto tutto quanto. Non preoccuparti- mente spudoratamente.
Il pilota Mercedes, però, non sembra accorgersene e annuisce.
-D'accordo. Beh, se hai bisogno, dimmi pure, okay?-
-Sì, grazie.-
Con un sorriso gentile e con una pacca sulla spalla, George si allontana, mentre Charles torna sui suoi passi.
Cavolo... un video.
Chissà quante persone lo avranno visto.
Non può permettersi che risucceda. Andiamo, è una persona famosa. Doveva pensarci che qualcuno lo avrebbe potuto riprendere.
Sospirando, va all'hospitality della Ferrari.
-Ohi, cabrón- lo saluta allegramente Carlos.
Charles ridacchia.
-Mh, sei di buon umore vedo.-
L'altro sghignazza, sorseggiando il suo caffè.
-Molto.-
-Posso avere l'onore di sapere di cosa si tratta?-
Carlos sorride e gli si avvicina. Gli bisbiglia qualcosa all'orecchio, prima di allontanarsi per vedere la sua reazione.
-Oh mio Dio, Carlos!- esclama il monegasco ridendo, -dovevi avvisarmi! Se sapevo che mi avresti detto di te e Rebecca ieri sera non avrei chiesto!-
Lo spagnolo alza le spalle.
-Che schifo...- scuote la testa Charles scherzoso.
Così, inizia un lungo scambio di battute, chiacchiere e risate tra i due.
Charles è molto grato di averlo come compagno di squadra.
Magari non lo considera il suo migliore amico, ma è davvero una persona preziosa.
È divertente, è buffo, è un idiota, è gentile, è disponibile ed è intelligente... certe volte.
È anche ovvio che non sminuirebbe mai Seb. Lui è stato praticamente un insegnante, oltre che un compagno di risate e stupide avventure.
Ma lo considera bene o male un vero e proprio maestro.
Dopo un po', i due ferraristi decidono di andare dagli altri. O meglio, Carlos decide.
Fosse per Charles, rimarrebbe nel suo angolino dell'hospitality rossa a crogiolarsi lì da solo.
Purtroppo, però, è quasi costretto ad accettare fintamente allegro la proposta di Carlos.
Così, si dirigono dagli altri.
Subito, Carlos lo porta da Lando. Non c'è da stupirsi di questa cosa, in realtà. Charles è molto più che convinto che i due siano praticamente anime gemelle platoniche per quanto si trovino bene quando sono l'uno in compagnia dell'altra.
Arrivati da Lando, trovano anche Oscar, Alex e, con il cuore del ferrarista che salta un battito, Max.
Vedendolo, deglutisce, ma cerca di non agitarsi e continua a seguire lo spagnolo.
Quest'ultimo salta praticamente addosso al vecchio compagno di squadra, che ride affettuosamente al gesto.
-Buongiorno, Carlitos- dice il pilota numero quattro, -e ciao anche a te, Charles.-
Il monegasco annuisce come segno di saluto. Gli altri gli stringono brevemente la mano.
Quando è il turno dell'olandese, Charles prende un grande respiro.
Sentendo la mano ferma e dura del biondo stringere la sua gli si invia una scossa.
Alza un attimo gli occhi verso quegli altri celesti. Max gli fa un piccolo sorriso e non può che ricambiare.
Poi, tutti cominciare a parlare tra di loro.
Molto tempo dopo, la maggior parte del gruppo si divide e rimangono solo i due ferrasiti e il pilota Red Bull.
A quel punto, a Carlos e Charles viene inviato un messaggio che dice di tornare dal team per cominciare a prepararsi e rivedere un attimo le informazioni principali. Lo spagnolo saluta l'olandese, mentre Charles rimane qualche secondo di più.
-Beh, buona fortuna, Charlie- sorride Max.
L'altro si lascia scappare un piccolo sospiro al soprannome.
Prima era un semplice nomignolo, ma ora suona diverso.
-Sì... anche a te. Ci... ci vediamo più tardi.-
Fa per andare, ma Max gli mette una mano sul braccio.
Al contatto, il castano rabbrividisce.
-Sì...?-
-Dopo le prove ti va di andare a mangiare da qualche parte? Daniel mi ha consigliato un locale poco lontano da qui e pensavo di provarlo. Vuoi venire con me?-
-Certo- risponde Charles, forse un po' troppo velocemente, -uh... sì, voglio dire... non ho altro da fare, per cui va benissimo.-
-Okay, perfetto. A più tardi, allora.-
Con queste parole, anche loro alla fine si separano.
Durante il breve tragitto da lì ai box della Ferrari, Charles riflette.
Perché ha accettato? Sarà così dannatamente imbarazzante.
Che coglione che è. Davvero, ma si può? Si era promesso di ignorarlo il più possibile e appena quell'altro lo invita ad uscire, lui che fa? Accetta senza neanche pensarci. Non ha avuto nemmeno un ripensamento in quell'istante, diversamente da ora.
-Che deficiente- borbotta aprendo la porta di fronte a sé.
Sì, vorrebbe sinceramente prendersi a pugni.
-Allora, siamo tutti?- chiede Fred, quando anche il monegasco arriva.
Qualcuno gli risponde affermativamente e il breve meeting incomincia.
Dopodiché, tutti si alzano e vanno a svolgere i propri compiti, mentre Carlos e Charles si dirigono nelle loro driver rooms per cambiarsi.

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Hola, guyss <3
Spero vivamente sia piaciuto. Fortunatamente sono riuscita a postarlo in tempo oggi. Ci vediamo al prossimo capitolo <3

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