Capitolo 11

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Julia mi fa stare bene.
Non è di quelle persone che ti danno chissà quale affetto, anzi, odia il contatto fisico.
Ma in lei c'è qualcosa che mi riscalda dentro.
So cosa? No.
Posso provare ad immaginarlo.
Sarà il fatto che lei sa come farmi sentire bella e mi spinge ad avere fiducia in me senza false lusinghe.
Sarà che quando sono con lei mi sento protetta, come se avessi una guardia del corpo pronta a tutto.
Sarà che lei mi fa fare domande.
Non è una come le altre. Non è come quelle che passano le giornate a dirti che siete migliori amiche del cuore, della vita, degli unicorni ecc..
Lei non te lo dice. E questo mi fa venire mille dubbi sul se sto facendo le cose giuste.
Poi però quando mi dimostra appena un po' quanto tiene a me, mi viene da piangere dalla gioia.
Perché nonostante i mille dubbi mi fa capire che le cose giuste non ci sono. Devo essere me stessa e basta.
È divertente, bella e mi tranquillizza.
È tagliente, anaffettiva e proprio cattiva quando vuole.
È fantasiosa, creativa, timida ma anche estroversa quando vuole.
E mi fa sorridere sempre.
Quasi sempre.
Soprattutto quando le faccio il solletico e fa mosse di karate per scacciarmi.
O quando facciamo le battaglie coi cuscini e lei finisce sempre automaticamente a terra.
O quando disegnamo.
O quando mi piastra i capelli per farmi i boccoli che per quanto imperfetti ai miei occhi rimangono i più belli del mondo.
O quando scriviamo insieme.
O quando ci scalciamo perché non sappiamo stare in due sul divano mentre guardiamo un film.
Mi trasmette tutto ciò che mi manca.
E non colma i miei spazi vuoti.
Ovviamente orgogliosa com'è non si è accontentata dei miei spazi vuoti ma si è presa una buona parte del mio cuore, dei miei pensieri, dei miei sorrisi e anche delle mie preoccupazioni.
E mi fa stare calma.
"Andiamo! Datti una mossa!!"
Come non detto. Niente calma. Solo serenità.
"Kle se arrivo li che non sei pronta ti tiro un coppino incredibile"
Neppure tranquilla. Dai, bene.
"Wow stai proprio bene"
Oggi mi ha voluta vestire lei.
Maglietta corta bianca, jeans cargo, felpa oversize e cappellino.
Mi sento davvero bella.
Visto? Anche se ieri mi sembrava tutto buio oggi mi sento bene.
Grazie a lei.
Ovviamente non glielo dico altrimenti poi se ne vanta tutta la vita.
Usciamo in bici e andiamo fino ad una festa.
Affamate come sempre riduciamo il tavolo in uno stato pietoso.
"Waffle?" Mi chiede
"Ovviooo"
Ne prendiamo due per adesso e due per domattina.
Si insomma per dopo, perché non penso arriveranno oltre le cinque del mattino.
Torniamo a casa e mi stendo sul divano a peso morto.
Vivvi e Sarah sono uscite insieme.
Noi due sole.
Apro Wattpad e continuo la lettura del libro di Julia "The heart never lies"
Dannazione, perché appena Sha arriva a casa di Anna lei non c'è ma c'è solo Elias e il suo gruppetto.
Sto impazzendo letteralmente proprio nel momento in cui Sha si appoggia sulle gambe di Elias quando mi ricordo di aver lasciato le cose di papà fuori dall' armadio.  Le vado a sistemare.
Infilo tutto dentro la scatola e la metto nell'armadio.
Poi prendo la lettera.
Me la rigiro tra me mani.
Poi con un gesto deciso la strappo in due.
La guardo e poi la rimetto nel armadio.
Non è la più bella che abbia mai ricevuto.
Certo, la più bella che io abbia mai ricevuto me la ha scritta proprio Julia e la conservo in uno dei libri che amo di più.
Quante volte la ho letta? Ormai ho perso il conto.
Mi dirigo in cucina e prendo i waffle di prima.
Uno lo do a Julia e uno me lo tengo io.
Lei mi ringrazia con un sorriso.
Menomale che c'è lei.
Che mi fa sorridere.
" Non startene li come una fessa! E stai attenta alle mie gambe!"
E ogni tanto mi riporta alla realtà.

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