Capitolo 9

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Nei giorni successivi al furto alla centrale di polizia ci concediamo un po' di tempo per conoscere meglio Dan e vedere se approvarlo.
Così tra le proteste di Julia lo abbiamo invitato a casa mia.
L'appuntamento è alle quattro di pomeriggio ma sentiamo il campanello suonare solo alle cinque e tre quarti.
Sapevamo che fuori dal lavoro sarebbe stato un po' diverso ma... il ragazzo che mi si presenta davanti non sembra il Dan che ho visto a giorno fa alla centrale.
Appena apro la porta lo vedo in una posa alquanto strampalata. Si tiene il cappello sulla faccia con in dito e tiene l'altra mano davanti a me con l' anulare e il pollice abbassati. Indossa delle scarpe nere, una maglietta da calcio tarocca sotto una felpa nera il tutto molto attillato.
Le gambe sono coperte (grazie a Dio, mi aspettavo cose strane a sto punto) da dei pantaloni della tuta grigi.
"Ciao Bro"
"Ciao, non ti chiamavi Dan?"
"Si sei tu Bro"
"No, ti sei confuso, io sono Kley"
" Oh frate chill"
Nel sentire questo dialogo impacciato tra una asociale e un maranzino a caso, Vivvi interviene.
"Dai amo guarda come ci si rapporta con i ragazzi"
Dopo questa introduzione agghiacciante Vivvi si gira verso "Il Bro".
"Bella Bro, che si fa in strada?"
Inarco un sopracciglio sorpresa, non tanto per Vivvi ma per Dan che le risponde mentre si toglie il cappellino e tuffa la sua mano sfregante nel cespuglio rosso.
Julia ha buoni gusti, solo se parlasse decentemente, fosse gentile, avesse una sorella antipatica e una madre dolce uguale a lei..
Interrompo il flusso dei pensieri che mi conduce sempre e solo a Jude.
Mi giro di scatto verso Julia per non mostrare la mia approvazione nel momento in cui Dan sposta il torso e mette in mostra in un modo decisamente poco naturale.
Mentre Vivvi lo invita ad accomodarsi sul divano il Soggetto Potenzialmente Affetto A Doppia Personalità si accorge della sua ragazza.
"Hey come stai?"
Le sorride e dopo avergli appoggiato una mano sul petto gli dice :
" Heyy"
Cerchiamo di andare oltre per favore.
Chiacchieriamo un po' con Dan che alla fine si rivela  dolce e affettuoso, al punto che quando se ne va saluta Julia con un buffetto sulla guancia.
"Lo approviamo?" Chiede Aury ancora un po' scettica.
Vivvi invece sembra aver perdonato Julia dopo la questione della relazione segreta e in un eccesso di enfasi si lascia sfuggire un grido: "OVVIO!"
Sorridendo mi godo la scena di una Julia imbestialita che ricorda a Vivvi a suon di scarpe in faccia che Dan è già impegnato.
Sarah invece non ha ancora spiccicato parola e a quanto pare non intende parlare del argomento "Bro di Julia" ma si sposta sulle cose serie: "ho trovato un lettore di cassette alla casa di riposo di mia nonna, potremmo chiederlo in prestito..."
La frase di Sarah mi riporta alla realtà e mi ricordo di papà e di quanto io stia cercando di negare che mi manchi troppo.
Io devo sapere chi è stato, tutto è stato un' insicurezza dopo che la polizia ha archiviato il caso con una leggerezza talmente disarmante che mi sento inutile e senza scopo.
Le mie amiche, Jude, la scuola, tutto questo mi distrae, ma dentro di me sento il vuoto che papà ha lasciato farsi spazio e mi spaventa sempre di più.
Vorrei parlarne con Julia, lei mi capirebbe, ma non voglio distruggere l'aura di gioia che la avvolge ora che ha trovato qualcuno da aggiungere alla sua cerchia.
Me la caverò da sola. La cassetta mi potranno aiutare loro. Ma la lettera no. Mi farà male farlo, ma ho paura di condividerlo.
Affianco a me ci sarà solo un bubble tea. E forse un pacchetto di fazzoletti mi sarà utile

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