I compiti da Jude sono sempre una favola, soprattutto quando c'è Madeline. O Maddy come la chiamo io.
Nonostante la sua somiglianza fastidiosissima con Ella, Maddy è una delle persone più favolose del mondo.
Spesso facciamo giri insieme per la città e passiamo i pomeriggi a chiacchierare, mangiate pane e cioccolato e a darci consigli di moda.
Eccola.
Oggi indossa una maglietta rosa tinta unita e dei cargo neri con le cuciture bianche. E ovviamente non possono mancare i suoi occhiali la sole fucsia.
Nonostante i quarantotto anni rimane la persona più alla moda che conosca. Ovviamente escludendo July che rimane la mia fashion style per sempre.
"Ciao Maddy!"
"Ciao Kle! Jude è al piano di sopra"
Le regalo uno dei miei sorrisi che non sono neanche più tanto esclusivi da quando è entrata nella mia vita.
Salgo le scale e spalanco la porta della camera di Jude.
Lui come al solito è sdraiato sul letto con una ciambellina in bocca e i libri sparsi a terra.
"Hey pigrone! Grazie per l'accoglienza! Sei sempre il solito"
Lui si alza e dato che è molto più alto di me mi metto in punta di piedi e gli scompiglio i capelli.
Lui mi posa un bacio sulla guancia.
Nonostante siamo amici stretti non si era mai preso questa confidenza e sul subito mi sento a disagio ma lo nascondo per evitare che si imbarazzi.
"Sei un disastro!" Dico guardandolo dall' alto al basso.
"Si si ti voglio bene anche io. È giugno! Lasciami vivere!"
"Per questa volta farò finta di niente" gli rispondo.
"Meglio che ci fai l'abitudine"
"Dove è la scatola delle ciambelline?"
"Non te lo dico"
"MADDY! TUO FIGLIO MI URTA MENTALMENTE "
"Ok ok, sono sul ripiano alto dell' armadio "
Furbetto. Ci ha provato.
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Suono il campanello sperando che le mie amiche siano in casa per aprirmi dato che ho dimenticato le chiavi ma ovviamente sono tutte uscite.
In casa c'è solo Janet che molto svogliata mi apre la porta e poi torna ad ignorarmi.
Mi butto sul mio letto e sto per tirare fuori una sigaretta quando mi ricordo del foglietto.
Prendo lo zaino e ci infilo un cestino che ci sta a malapena contenente frutta, sperando che valga come dono per farmi perdonare.
Esco , faccio due passi e sono davanti alla porta della Signora Sigaretta.
Suono il campanello.
"Si?! Chi è che mi viene a rovinare la giornata con il suo bel visino?!"
Sono tentata dal tornare in casa ma neanche il tempo di formulare il pensiero che la Signora Sigaretta mi ha già raggiunta.
"Oh, sei tu cara, vieni, accomodati"
Non mi aspettavo questa accoglienza.
Sposto la porta che cigola ed entro.
La prima cosa che avverto è un forte odore di fumo, ma a quello ormai sono abituata.
All' interno l'appartamento è polveroso e illuminato solamente dalla luce naturale che sembra azzurra perché passa attraverso alla tenda blu.
Il parquet cigola anche esso ad ogni passo che faccio e la cosa mi spaventa.
Alle pareti sono appesi quadri con simboli strani e oggetti che non saprei identificare, tutti diversi. Tranne sulla parete alla mia destra, vicino alla quale c'è una grande libreria molto polverosa.
Sperando di non essere troppo invadente mi avvicino ai libri per leggerne i titoli ma non ne riconosco nessuno. Hanno tutti copertine dai toni freddi e sovraimpressi dei simboli simili a geroglifici.
"Ti piacciono?"
Mi giro di scatto verso la Signora Sigaretta e sento il cigolio del pavimento.
La Signora Sigaretta è una donna anziana, porta i capelli bianchi e molto ricci, come un cespuglio, tenuti indietro da una fascia fucsia e magenta.
In viso però ha un sorriso da bambina che è reso ancora più piacevole dai suoi occhi azzurri.
È molto magra, ha braccia sottili che si concludono con due polsi stretti adornati da un numero infinito di braccialetti e con due mani dotate di dita lunghe e affusolate.
Le gambe sono invisibili perché coperte dalla gonna del suo vestito lungo e turchese.
Si porta gli occhiali rosa agli occhi e prende il libro che tengo in mano.
Il suo sorriso si spegne e dopo essermi abituata ad una vista così piacevole mi sento un vuoto nel cuore.
Ma è solo per un attimo perché poi velocemente le sue labbra sottili e screpolate si incurvano di nuovo.
Mi sporgo per vedere il titolo del libro ma lei non me lo permette, premendolo di scatto contro il suo petto e portandolo fino in un altra stanza.
Sento i suoi passi sul parquet.
Poi percepisco dei tocchi leggeri proprio di fianco a me e quella palla di pelo di Leone mi si struscia sulla gamba.
Mi inginocchio e lo accarezzo ma appena la signora rientra nella stanza mi alzo in piedi.
Mi rendo conto di essere vicina ad un tavolo di legno rotondo e vecchio, molto vecchio, con su appoggiati diversi mazzi di carte strane. Su alcune riconosco i simboli presenti sui libri.
Ah è una cartomante! Ora è tutto chiaro!
"Accomodati"
Mi versa un po' del contenuto che si trova dentro una caraffa appoggiata sul tavolo.
Solitamente quando mi offrono qualcosa rifiuto o mi limito a non bere perché non mi fido mai di nessuno.
Ma li in quella situazione decido di afferrare la tazzina e sorseggiare quello che riconosco come un ottimo tè.
Qui mi sento a mio agio.
La Signora Sigaretta mi dimostra che le ho scelto un soprannome perfetto, perché si sta prendendo una sigaretta e se la sta accendendo quando ne ha appena spenta una.
"Allora.. tu sei Kley"
Pensavo di dovermi presentare da sola ma a quanto pare mi conosce già.
"Già" rispondo imbarazzata.
"E lei è...?"
"Claire Coleman, la migliore amica di Brian, tuo padre fino al suo ultimo giorno"
Mi sento svenire.
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Troppo Tardi
Mystery / Thriller*Completa* Kley è rimasta da sola con la matrigna Janett da quando suo padre è morto. La polizia non capisce se si tratta di un omicidio o di un incidente e il colpevole è introvabile. Lei però è convinta si tratti di omicidio e farà di tutto per f...