Dovrei farmi gli affari miei, e non mettermi nei guai solo per andare a curiosare in giro. Però chiunque stia urlando è in difficolta, non posso semplicemente andarmene e ignorarlo.
Sarei potuto andare avanti per parecchio tempo a pormi il quesito, ma in questo caso il tempo stringeva e le urla si facevano sempre più forti; sapevo bene quale fosse la cosa giusta da fare.
Le mie gambe si mossero da sole, e in un attimo stavo sfrecciando tra gli alberi in direzione delle urla; Il fumo si faceva sempre più intenso e le urla più forti, mi stavo avvicinando.
Devo sbrigarmi. Mi dissi, così affrettai ancora il passo.
Decisi di tentare un approccio furtivo, scrutando ma rimanendo nascosto nei cespugli; nel caso si fosse trattato di qualche strana creatura, sarebbe stata la scelta più sicura.
Da lontano scorsi delle sagome che si avvicinavano, e lentamente si fecero più chiare; un manipolo di uomini con una divisa scarlatta correva freneticamente fra le fronde della foresta, inseguiti dalle fiamme. Pensai che stessero scappando dall'incendio, ma sicuramente non erano loro ad aver urlato aiuto, le loro voci erano troppo grosse.
Mi accorsi in quel momento che, non lontano dagli uomini, c'era qualcun altro che stava correndo tra i folti alberi, una figura minuta e incappucciata.
"Aiuto!" urlò, aumentando la velocità.
Il gruppo si stava avvicinava sempre di più alla figura e io mi spostavo per seguirne il passo; alcuni dei suoi componenti continuavano a gridare insulti o imprecazioni verso il tipo incappucciato.
Ad un certo punto furono abbastanza vicini da toccarsi e in quel momento uno del gruppo scaraventò a terra la figura, facendo cadere il cappuccio e mostrando una lunga chioma di capelli bruni che cadevano fino a metà busto.
"Pensavi di riuscire a sfuggirci, piccola impertinente", disse uno di loro mentre la prendeva per i vestiti.
La ragazza non rispose. Dal naso colava un rivolo di sangue, che lei si asciugò subito.
Non devo immischiarmi, non è un mio problema.
Nonostante me lo ripetessi, il pensiero di abbandonare qualcuno alla morte non mi andava affatto.
Potevo provare a salvarla, ma quei tre erano davvero grossi, e in uno scontro diretto qualsiasi mio intervento si sarebbe rivelato inutile. Le opzioni in mio favore erano poche, ma forse il fuoco e la scarsa visibilità avrebbero potuto darmi un piccolo vantaggio su quei farabutti.
Guardai la mia mezza-spada, che a causa della luce era molto più opaca, trasformando il suo bianco scintillante in una sfumatura sporca e nerastra; la impugnai saldamente per prendere coraggio e mi appostai dietro di loro, pronto all'attacco.
Nello stesso momento, la ragazza diede un pugno all'uomo che la stava tenendo e si diede di nuovo alla fuga.
Il più grosso del gruppo si scagliò contro di lei, restituendole il pugno dato al compagno e scaraventandola contro un albero. "Vedremo quanto farai la smorfiosa quando ti porteremo dal nostro capo!"
Un ghigno rabbioso apparve sulla mia faccia.
"Sbrighiamocela dopo, il fuoco è qui!" esclamò spaventato il compagno, cercando di rialzarsi da terra. In quel momento colsi la mia occasione per sbucare fuori dal fumo e dargli un forte calcio in testa, forte abbastanza da farmi bruciare la tibia.
L'uomo si accasciò a terra, esanime.
Uno di loro mi aveva visto, ma io balzai di nuovo all'indietro, nascondendomi nei fumi e lasciando tutti all'erta.
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Il Sussurro Delle Ombre
FantasyChi sono io, dove mi trovo? Queste sono solo alcune delle domande che mi porsi quando mi ritrovai nel cupo abisso. Sarei rimasto per sempre a vagare in quel luogo tetro e inospitale, ma li in fondo trovai un'entità tetra e buia, ma al tempo stesso a...