Volontà impetuosa - Parte 1

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Non dovevo perdere un solo attimo.

Corsi più veloce che potevo, senza voltarmi indietro.

I rumori della battaglia si facevano più distanti; in breve, divennero solo un brusio di sottofondo, come un macabro suono di accompagnamento delle mie azioni. Superai in un lampo i primi gruppetti di tende che precedevano il falò, ma in quel momento un tintinnio colse la mia attenzione.

Rallentai il passo, e aguzzai le orecchie in cerca di ogni traccia di rumore. Lo sentii di nuovo, da dietro una tenda vicina. Era un clangore indefinibile, un misto di suoni metallici che si accavallavano in modo caotico.

Possibile che i nemici siano già qui?

Estrassi subito la mia spada, e lentamente mi avvicinai verso la tenda da cui proveniva il baccano.

Scattai, e in un attimo vibrai un colpo deciso verso la sagoma indistinta dietro la tenda. Fu solo quando la fioca luce delle braci illuminò il suo viso che capii il mio errore. Cercai di frenare il colpo, sperando che non fosse troppo tardi; la lama deviò appena in tempo, fermandosi a un palmo dal viso terrorizzato del povero Tuk-Tuk. Il colpo finì per affondare nel terreno, sollevando una manciata di polvere.

"Che diavolo ssstai facendo?" Gracchiò il goblin, con gli occhi spalancati dal terrore.

Cercai di riprendere fiato, e tra un sospiro e l'altro, domandai scusa al povero Tuk-Tuk.

"Dove si trova la squadra di rifornimento?" Domandai poi, balbettando affannosamente.

Ma Tuk-Tuk tacque. La sua attenzione era rivolta alla sacca enorme che portava sulla schiena, così gonfia da toccare il terreno. Tentava goffamente di nasconderla con il suo esile corpicino, ma la cosa era pressoché impossibile: la sacca era quasi il doppio della sua stazza e continuava a traballare minacciosamente ad ogni suo movimento.

"Che stai facendo?" Gli domandai, confuso e sospettoso.

"Me ne vado da questo orribile posssto, io voglio sssolo tranquillità", sbraitò, per poi dare uno strattone alla sacca che portava. In quel momento, dal borsone cadde una coppa d'argento.

"Dove l'hai presa quella?" Chiesi, titubante.

Mi ricordo di averla vista nel tendone di Durghok, e dubito che abbia ordinato a Tuk-Tuk di portarla via.

"Sssenti, la roba di valore non ssserve ai cadaveri! Sssta molto meglio nelle mie mani, è più al sssicuro!" Sibilò lui mentre accarezzava la coppa e la rimetteva assieme al resto della refurtiva.

Guardai Tuk-Tuk con un sincero disprezzo, ma anche un briciolo di pena; tuttavia, non avevo tempo di pensare a queste cose, perciò lo lasciai andare. Il Goblin si rimise subito in cammino, ma non prima di essersi lamentato di tutto il tempo che gli avevo fatto perdere.

Ignorai il Goblin, riprendendo immediatamente la ricerca.

Correvo tra le tende, senza sapere bene dove stessi andando. Il caos dell'accampamento mi avvolgeva, mentre i fumi della battaglia offuscavano la notte, rendendo difficile distinguere ciò che mi circondava. L'odore acre di bruciato e metallo caldo riempiva l'aria, insinuandosi nei polmoni con ogni respiro. In lontananza, sentivo urla di dolore e rumore sordo di passi affrettati.

Quando alzai lo sguardo, mi resi conto di essere arrivato quasi al centro dell'accampamento. Oltre il turbinio di ombre e fumo, riuscii a distinguere la tenda dei Lunari. Strizzai gli occhi, cercando di mettere a fuoco, e mi parve di scorgere delle figure in movimento, e alcune distese su barelle. Il cuore mi sussultò nel petto quando riconobbi una figura familiare: Celine. Era lì. Viva.

Il Sussurro Delle OmbreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora