Un amico inaspettato - parte 1

28 5 0
                                    

Rimasi a dormire da Celine quella notte.

Mi sarei accontentato anche di dormire nel pavimento, ma Celine mi condusse dentro ad una piccola stanza della casa che doveva fungere da cantina.

Quel piccolo stanzino era molto meno eccentrico della stanza all'ingresso: le pareti avevano un colore marroncino, e tutto in generale nella stanza era composto di legno di quel colore, dal lettino con un materasso un po' sgualcito alle piccole sedie vicino al tavolo; ovviamente, in tutta la stanza vi erano sparse le vecchie scartoffie di suo padre.

"Non è molto, ma puoi dormire qui per stanotte!" mi disse lei con un sorrisone.

Passai diverse ore a parlare ancora con Celine, che approfittò del fatto che non conoscevo nulla, per raccontarmi vari aneddoti su ciò che reputava utile. Mi parlò delle varie piante e dei rimedi naturali che utilizzava, inoltre mi raccontò con foga le emozionanti avventure del padre, che da giovane aveva esplorato tutta Faule, annotando ogni cosa interessante fra i suoi appunti. Dopo qualche ora, disse di essere stanca e si congedò, diretta alla sua stanza.

Io non avevo molto sonno, così passai un po' di tempo a leggere le pile di scartoffie sul tavolo: la maggior parte era rovinata in modo irreparabile, ma alcune erano ancora leggibili; erano di vari argomenti, da studi geografici sulle formazioni rocciose, a ricette di erbe medicinali, o descrizioni di animali rari.

Appena sdraiato a letto, mi misi a pensare a ciò che dovevo fare: avevo finalmente trovato un modo per raggiungere Aeteria e per giunta, in compagnia. Tuttavia non ero sollevato, piuttosto mi sentivo dubbioso e intimorito da cosa avrei potuto trovare una volta lì. Mi sarei ricordato qualcosa una volta vista la città, o forse avrei dovuto cercare qualcos'altro?

Cercai di eliminare questi pensieri, dato che per il momento non erano di alcuna utilità; poi mi addormentai.

Frammenti di scene sconnesse mi passavano per la testa. Ero di nuovo in quella foresta, al momento dell'attacco con i briganti, ma era tutto molto confuso.

Io che cadevo, la mia vista che si annebbiava e poi il nulla...

Una tetra ombra attaccava il brigante ferocemente, ma per quanto tentassi non riuscivo a mettere a fuoco la sagoma. Qualunque cosa fosse la creatura era oltre la mia comprensione. Dopo qualche attimo tornò il buio, e il sentiero melmoso mi inghiottì.

Mi svegliai tutto sudato, eppure felice di ritrovarmi a casa di Celine.

Un intenso profumo aleggiava per la casa, facendomi venire un languorino allo stomaco. Mi affrettai subito ad andare in cucina e trovai Celine che cucinava un po' di carne per colazione.

"Era ora, dormiglione!" esclamò Celine con il suo solito sorriso.

Mangiai di fretta il pasto e poi mi misi ad osservare la mappa, per capire quale fosse il percorso migliore.

Purtroppo la mappa era parecchio logora, rendendo molte parti della regione non visibili; inoltre doveva essere una mappa abbastanza vecchia, ciò comportava il rischio che alcune cose fossero cambiate.

"Mentre tu riposavi ho preparato delle provviste per il viaggio," disse Celine lanciandomi uno zaino enorme. "Dovrebbero bastare, almeno fino a Brineacre".

Controllai la mappa ed effettivamente notai che a nord della foresta vi era situata una piccola cittadina; oltre di essa vi era un imponente fiume che si estendeva dal borgo sino alle montagne. Li, tra le possenti rocce, c'era una specie di accampamento, soprannominato "Gilda del Sole".

"Cos'è la Gilda del Sole?" mormorai perplesso.

Celine sgranò gli occhi: "Non dirmi che non conosci neanche loro?"

Il Sussurro Delle OmbreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora