32: Confronto

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Terre di Alaron, Contea di Istmil.

DARFEL

Darfel non dormiva spesso. Quasi mai, a dire il vero. Ma quando dormiva, era una vera impresa schiodarlo dal letto.

Faolan batté un paio di colpi sulla porta della sua stanza, non ottenendo alcuna risposta. Sospirò, e riprovò una terza, quarta e quinta volta. Giunto alla quindicesima, finì per spaventarsi a morte e si ritrovò a urlare il nome del ragazzo a pieni polmoni.

-DARFEEEL!-

Nessuna risposta, di nuovo. Faolan corrugò la fronte, sempre più allarmato, prima di bussare di nuovo alla porta, notando come si fosse improvvisamente socchiusa, lasciando intravedere uno spiraglio al suo interno.

Si mosse per la stanza con passo rapido, non appena individuò la sagoma di Darfel rannicchiata in un mare di coperte.

-Ma guardalo ... - Scosse il capo, provando un'ondata di sollievo nel vederlo addormentato con un'espressione tanto serena. Sapeva quanto fosse difficile per lui dormire, chiudere gli occhi e abbandonarsi al sonno. Ma sapeva anche che Darfel ormai era diventato un Cavaliere, e che ora era un suo collega, oltre che, ormai, la persona più importante che aveva vicino. Doveva ricordargli quali fossero i ritmi di vita di un guerriero, o neppure la sua abilità avrebbe compensato tutte quelle distrazioni.

-Buongiorno, Darfel! E' già mattina!- sorrise, con una punta di divertimento. -Scusa, ma mi hai chiesto tu di allenarti anche nei giorni di vacanza!-

Darfel si rigirò tra le coperte, e strizzò gli occhi non appena Faolan spalancò le ante della finestra, lasciando che un fascio di luce gli colpisse il viso.

-Ancora un paio d'ore! DAI!-

Faolan gli tolse il cuscino dalla faccia senza troppi complimenti, e gli bloccò le braccia quando prese a dimenarsi. Non si trattenne dal sorridere, a quella risposta così assurda.

-Sì, certo, come no! E poi un altro paio di giorni, magari?-

-Hm ... mica sarebbe male ... -

Darfel aprì un occhio verde e poi sbadigliò, lasciandosi cadere mollemente dal letto, tanto che Faolan dovette acchiapparlo al volo e rimetterlo in piedi. Barcollò per una manciata di secondi, poi spalancò entrambi gli occhi, puntandoli su Faolan con un'espressione improvvisamente vivace e carica di aspettative.

- Sei venuto a portarmi la colazione, vero?-

-La colazione, addirittura?- domandò Faolan, divertito. –Su, alza il culo! Dobbiamo andare ad allenarci! Approfittane finché sono qui in accampamento,, che poi devo sbrigare delle commissioni.-

-Va bene, dai, ci sono!-, fece Darfel, allegro. Si diresse verso l'armadio e ne spalancò un'anta, da cui piovvero merendine, mele e carote. – Però lasciami mangiare, prima! Ho una fame pazzesca!-, sorrise addentando una carota, per poi prendere a frugare in un cassetto, cercando la propria divisa.

Faolan alzò gli occhi al cielo. –Ci credo! Ti sfinisci sempre! Fino a quando sei stato sveglio, ieri notte, ad allenarti, dopo..la festa?-

Per un attimo, i ricordi della sera precedente annebbiarono la mente di Faolan, sovrapponendosi agli avvenimenti presenti. Si rammentò del modo in cui Darfel lo aveva guardato dopo aver ballato per tutta la sera, dopo avergli detto quanto fosse fiero di lui, della sua cerimonia: con gratitudine, sollievo, e un pizzico di sorpresa. Faolan per un attimo abbassò lo sguardo: era ancora incredulo di avergli chiesto una cosa del genere, di essersi fatto trascinare in pista e di essersi divertito: si sentiva ancora agitato, quasi come se dei fuochi d'artificio gli esplodessero ancora di fianco, come la notte precedente. E poi, Darfel lo aveva baciato.

Silver Soul Libro 1: Gli IncantatoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora