16: Lo Stregoncino

2 1 0
                                    


Cork, Irlanda, 2 Settembre 1929

Erano ormai passati tre anni da quando Ivy Tallis era arrivata a villa Rosenfer, eppure la matematica non aveva ancora finito di tormentare Brian.

I numeri apparivano come un groviglio di segni senza senso, ai suoi occhi.

Non appena suo padre si alzò in piedi, distogliendo lo sguardo dal quaderno degli esercizi, il ragazzo abbandonò mollemente il capo sul tavolo, esausto.

-Sì, per oggi può bastare, anche se sono solo quattro ore. Non ho intenzione di sprecare altro tempo con te. Ci vediamo dopo cena per chimica dei materiali.-

Brian trattenne un sospiro e si decise a rialzarsi in piedi, desideroso di fare due passi fuori casa. Dire che tutte quelle lezioni lo stavano rintronando era riduttivo.

Spalancò la porta e percorse il giardino di corsa, mentre il tiepido sole di settembre gli scaldava la pelle.

Da quando Ivy Tallis era arrivata a Villa Rosenfer, tre anni prima, Brian correva il doppio. Ivy, pur essendo cresciuta in città, sembrava trovare divertenti quanto lui le gare di velocità, l'arrampicarsi sugli alberi per guardare la campagna dall'alto, o l'immergersi nel fiume con i vestiti addosso.

Quando lei finiva di lavorare in giardino e lui di studiare, si trovavano e andavano a camminare fuori dalla villa, nei boschi e per le stradine di campagna.

A Brian sarebbe piaciuto portare Ivy con sé, se un giorno fosse andato oltremare, seguendo il suo sogno. Gli occhi di lei brillavano ogni volta che leggevano un libro insieme e parlavano di avventure, e poi non l'aveva mai sentita lamentarsi.

-Finito il supplizio?-

Due mani si posarono sulle spalle di Brian con delicatezza.

Brian si voltò, sorridendo alla vista dell'amica. Era quasi sempre Ivy a finire per prima le attività - Sì, e oggi è stato persino peggio del solito. Fino a quando sei libera, nanetta?-

-Fino alle sette. Mia madre termina tardi, poi cenerò con lei, e devo sistemare dei fiori sui balconi.-

La madre di Ivy, che quando era arrivata a Villa Rosenfer soffriva di cagionevole salute e depressione, si era ripresa dopo circa un anno e aveva iniziato a lavorare un poco, rasserenando notevolmente l'umore della figlia.

-E tu?-

-Fino a dopo cena. Ti va di andare alla capanna, nel frattempo?-

Ivy annuì, e subito diresse i propri passi verso i confini della tenuta.

-Certo, volentieri!-

Attese che Brian la raggiungesse prima di poter allungare il passo, per camminargli di fianco. -Ormai è una dipendenza. Non riesco più a stare lontana da tutti quei libri. Ti ricordi di quando tuo padre ti impediva di leggerli?-

Brian rise di gusto. -Certo che me lo ricordo! Non lo vuole neanche adesso, ma col nostro lavoro di squadra riusciamo a prenderli lo stesso. E il nascondiglio che abbiamo trovato è perfetto ... -

-Due veri fuorilegge, non c'è che dire!-, fece Ivy, fingendo di sguainare una spada, e imitando un tono di voce solenne -Fate largo alla confederazione Brivy! Rubiamo alle biblioteche per dare alle capanne sperdute!-

Brian rise di nuovo. Era già particolarmente incline al buonumore di natura, ma se c'era Ivy nei paraggi lo era tre volte tanto.

-La confederazione Brivy? Che roba è, scusa? Sembra il nome di un formaggio!-

La ragazza sollevò gli occhi al cielo con aria divertita, e gli diede una leggera gomitata.

-BR-ian e IVY! E no, non è vero... Piuttosto, sembra il nome di una birra. Una birra pregiata, di marca. Capisci? Abbiamo un futuro davanti a noi.-

Silver Soul Libro 1: Gli IncantatoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora