Capitolo 6|| inazuma eleven GO

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È passata una maledetta settima da quando non ho visto Shindou,ma sembra molto di più. Gli ho mandato un messaggio e l'ho chiamato un paio di volte, e alla fine ho sempre pianto perché non mi ha risposto. Mi uccide l'idea di non avere contatti con lui e sapere che sta fuggendo da me. Ma la cosa peggiore è che ha deciso di gettare un velo di silenzio e ignoto su sé stesso, rendendolo impossibile da conoscere. Ieri sera ho dormito malissimo. Continuavo a sognare di entrare nel college, dove trovavo mucchi e mucchi di foglie, ma lui non c'era. Mi svegliavo mandido di sudore e finivo in bagno a vomitare.

Poi non parliamo di Apple. A quanto pare ha ordinato che-a chiunque mi guardasse,parlasse o solo si avvicinasse a me- avrebbe avuto a che fare Sakataki. Ogni mattina, quando apro l'armadietto, mucchi di fogli mi finiscono in faccia. So già cosa c'è scritto sopra ognuno: insulti, prese in giro o minacce di morte. Non ci faccio più caso ma c'è sempre quella sensazione del non essere accettati, anche se hai mani, braccia e un cervello come loro. Su quest'ultima parte ho i miei dubbi. E a questo punto mi domando: qual'è la mia vera ragione di vita? Forse lo so la risposta.
Tortura.
Distruzione.
Almeno ciò che ne resta.

Sono disteso sul letto, cosa che faccio spesso, e mi sto chiedendo cosa stia facendo Shindou in questo momento. Spero che sia qualcosa di divertente che lo rende felice e lo fa sorridere. È quasi l'ora di prendere la medicina per il raffreddore quindi mi siedo sul letto, e la cerco tra gli oggetti nel mio comodino. A quando pare Shindou aveva davvero la febbre e l'ha passata anche a me. Ho fazzoletti sparsi per tutto il letto, insieme a libri e una scatola di cioccolata. Me l'ha regalata Kariya, dicendo che il cioccolato è il miglior amico quando sei depresso. Sono tutti smangiucchiati e non me ne piace nessuno, a parte quelli alla fragola. Ingoio una pillola e bevo un sorso d'acqua, facendo una smorfia di disgusto quando l'aroma disgustosa si impossessa della mia bocca. Poggio il bicchiere vicino alla lampada e sospiro, rendendomi conto che in poco tempo mi sono già affezionato alla presenza di Shindou in questa stanza. Mi piaceva vederlo quando si sedeva sul suo letto, con quel strano libro tra le mani e un'espressione seria e concentrata sul volto. Sono davvero così insopportabile e orribile che evita di venire a scuola, solo per non vedermi? Penso che sia un po' esagerato, o forse no? Sono tante le cose che non so.

Torno a rivolgere la mia attenzione fuori dalla finestra e il cuore mi sprofonda nel petto, consapevole che Shindou mi sta nascondendo qualcosa. Nella mia mente si accavallano centinaia di pensieri su cosa stia succedendo. Perché non si fa vede? Dov'è? Perché sembrava così triste, turbato? Traumatizzato? Dal mio telefono iniziano ad arrivare le note di Hate me dei Blue October e aggrotto la fronte. È Kariya. Prendo il telefono abbandonato sul letto e fisso lo schermo che si illumina. Premo il pulsante di risposta e mi porto il telefono all'orecchio. « Pronto?» « Ciao Kirino», risponde e poso il braccio libero sul letto per sollevarmi e appoggiarmi alla spalliera.« Ho bisogno di vederti prima di ripartire. Hai qualche impegno oggi?». Mi mordo l'interno della guancia pensando ai vari impegni scolastici, ma non trovo niente d'importante.« Sì,certo. Perché? Ci siamo già salutati prima che io tornassi al college». Lo sento sbuffare dall'altra parte del telefono. « Sotto il letto di Shindou c'è una scatola di legno con sopra incisa una croce all'incontrario. Tra un ora ci vediamo davanti al college. Portamela». Mi accorgo che mi tremano le mani il cuore mi batte all'impazzata. «Cosa? Non posso!»« Perché? ». Sto iniziando a infastidirmi,mi sento irritato e scocciato, e la rabbia e l'incredulità mi serpeggia nelle vene sotto la pelle.« Mi chiedi anche il perché? Sei impazzito? Non puoi chiamarmi per prendere le cose degli altri e portartele! Questo si chiama rubare e rubare è sbagliato!»,sto per riattaccare ma lui sogghigna ridendo.« Anche guardare le cose degli altri senza permesso è sbagliato eppure tu l'hai fatto. Non è così, Kirino?»« Come diavolo fai a saperlo?». Ride un'altra volta e sembra che abbia trovato il modo per legarmi le braccia e farmi diventare la sua marionetta. « Non ti preoccupare. Voglio solo vederla e poi potrai riportarla al suo proprietario». Stringo forte il telefono in mano, strangolandolo a morte. Mi iniziano a sudare i palmi delle mani e i battiti continui del mio cuore mi impediscono di ragionare. «Non posso»,mormoro con un filo di voce.« Certo che puoi»,ribatte e le mie spalle si incurvano mentre l'insicurezza e la vergogna di ciò che sto per dire pervadono il mio corpo.« Mi prometti che poi posso riportarglielo?»« Sì, certo». Degludisco e guardo davanti a me mentre il mio respiro accelera.« E mi dirai a cosa ti serve?»« Sì». Ho preso da mia madre la parte di 'maniaco del controllo' e sentirmi in azione, mi rende ridicolo. « Ok. Mi fido di te», accetto alla fine e non so se questa scelta mi porterà qualcosa di buono.« Tra un'ora, ok?»«Ok». Riattacco sospirando e il suono è assordante.

The Wish Of Maou|il tempo diabolicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora