Capitolo 11 Il contagio

7 2 0
                                    

Rischiare di perdere la persona amata,
c

erte volte porta a fare cose folli.


Sofia's Pov

Siamo appena atterrati all'aeroporto, devo dire che sono parecchio in ansia, ma inspiegabilmente non lo sono del tutto, forse la logica più plausibile è che Lucas sia qui con me, anche se so che non potrà rimanere sempre al mio fianco mi basta che sai in questa missione con me.

Ci incamminiamo verso l'autobus che ci porterà a destinazione, il viaggio sembra tranquillo anche se per strada incontriamo parecchi carri armati, siamo arrivati a Gaza e tutti noi scendiamo da autobus, un tenente del campo medico subito ci viene incontro a me e Ginevra:

«Maggiore Rizzo, ho sentito grandi cose su di lei, e anche su di lei Maggiore Ferrari, siamo lieti di avervi qui, anche se noi medici non siamo sempre in azione non siamo completamente al sicuro qui...»
«Non si preoccupi Tenente, siamo qui per fare il nostro dovere, non abbiamo paura di calarci in situazioni pericolose.»

Ci fa un sorriso cordiale e fa segno di seguirlo, mi volto un'attimo in cerca di Lucas e noto che sta dando istruzioni alla sua squadra insieme a Blake, non appena nota che lo sto fissando da una pacca al amico e mi si avvicina velocemente:

«Devo andare a fare un giro di perlustrazione, fai attenzione va bene Sofia?»
«Sei preoccupato per me? Me la so cavare benissimo sai?»

Si avvicina con uno sguardo predatorio e mi sussurra all'orecchio:

«Oh so benissimo che te la sai cavare, sono piuttosto preoccupato dalle attenzioni che attiri su di te Bimba.»
«E chi se non le tue e?»
«Di altri uomini, ti stupirai di quanto sono territoriale con il tempo.»

E si allontana da me senza aggiungere altro e senza darmi la possibilità di rispondergli, cosa che mi fa alzare automaticamente gli occhi al cielo, mi rigiro e vedo che la mia migliore amica mi sta sorridendo, ma non con un sorriso normale, uno di quei sorrisi maliziosi si avvicina e mi dice:

«Mi sono persa qualcosa amica? Da quando tu e il Tenente Harris siete così vicini e dolci l'uno con l'altro?»
«Non è nulla G.»
«S, quello sembra tutto fuorché nulla.»
«Smettila, non è niente, non mi faccio grosse speranze con lui.»
«Secondo me stavolta fa sul serio con te!»
«Vedremo G.»

E insieme ci dirigiamo verso il campo medico, appena entriamo veniamo accolti da parecchi feriti sia civili che soldati così io e la mia amica iniziamo a metterci all'opera, qualche ora più tardi essendo le diciannove di sera il Tenente del campo medico arriva verso di noi due:

«Maggiori, è il caso che fate una pausa e andate a mangiare.»
«Ma...»
«No niente ma Maggiore Rizzo, andate a mangiare e a sederci un attimo per favore.»

Così io e Ginevra usciamo dalla tenda, appena uscite la mia amica si stira la schiena dovuta alla troppa stanchezza e io invece mi stropiccio gli occhi:

«Siamo proprio messe male S.»
«No dai, siamo ancora presentabili G.»
«Non direi hai due occhiaie da far paura!»
«Tu non sei da meno!»

E scoppia immediatamente in una grossa risata, mi porge il suo braccio e insieme a braccetto ci dirigiamo verso la mensa, appena varcata la soglia della mensa cerco Lucas con lo sguardo ma di lui non vedo l'ombra, mi siedo con la mia amica e nel mentre lo faccio lo vedo entrare in mensa con la sua squadra, vedo che sta guardando tutti i tavoli, non appena mi nota si avvicina mi da un bacio sulla testa cosa che fa sbalordire i suoi compagni, va a prendersi da mangiare e torna come un fulmine per sedersi di fianco a me:

Per SempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora