Capitolo 25 Un'ottima distrazione

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"A rendere felici non è l', ma l' ."

Michele Scirpoli

Lucas's Pov.

Di tutte le cose che potevo immaginare tranne che la mia bimba mi dicesse una cosa del genere sono estasiato e allo stesso tempo timoroso, sono eccitato, ma so che siamo in un luogo pubblico anche se tecnicamente siamo dentro la mia macchina e non faccio altro che preoccuparmi per questa bimba dannatamente sexy ma anche un po' folle che sta mettendo a dura prova il mio autocontrollo:

«Bimba lo sai che siamo nella mia macchina e che tu ti sei appena tolta la maglietta come niente fosse e che qualcuno potrebbe vederci?»
«Lo so amore, volevo distrarti, ha funzionato?»

Deglutisco e prendo un respiro profondo:

«Bimba, sai che siamo in auto vero?»
«Lo so amore, che problema c'è?»
«Mi farai diventare pazzo, ci possono vedere, siamo militari bimba dobbiamo tenere un certo decoro.»

Ad un certo punto si imbroncia ma non dice più niente si imbroncia come una bambina e incrocia le braccia sotto il suo reggiseno cosa che mi porta a guardarlo con un certo interesse così esclamo a voce roca:

«Dio mio bimba, mi farai diventare pazzo, non appena andiamo in hotel ti scopo contro il muro è una dannata promessa, ora da brava metti di nuovo la maglietta così non mini nuovamente la mia sanità mentale.»
«Va bene amore.» mi guarda con una certa luce negli occhi.

Metto in moto la macchina e vado in hotel con una certa determinazione e una certa ansia:

"Ho una voglia matta di assaggiarla e di non farla alzare almeno fino a quando non dobbiamo rientrare alla base!"

E con questo mio pensiero scendiamo insieme dalla macchina, lei si avvicina timidamente le allungo la mia mano e lei subito l'aggancia, non appena le nostre mani si toccano lei sussulta visibilmente:

"Ha sentito gli stessi miei brividi stavolta!"

Perché si, quando Sofia mi tocca mi salgono i brividi, ma non quelli brutti di quelli buoni, di quelli che potrei seppellire la mia testa e rimanere ancorato per sempre in lei, anche se so che non è per niente possibile, prima o poi ci dobbiamo separare abbiamo i nostri lavori.

Entriamo dentro nell'ascensore e non perdo tempo a premere il mio corpo sul suo mentre la sua schiena è schiacciata contro la parete dell'ascensore, le prendo entrambe le mani con una mia mano e gliele porto sopra la testa in contemporanea la bacio avidamente e in maniera appassionata come se fossi disidratato di lei e volessi dissetarmi, ci stacchiamo quando sentiamo il segnale acustico dell'ascensore che ci indica che è arrivato al nostro piano, mi avvicino al suo orecchio e con voce bassa e roca:

«Andiamo bimba sexy, abbiamo un conto in sospeso noi due.»

Ridacchia e mi fa un sorriso malizioso nel mentre ci dirigiamo versa la nostra camera sempre mano nella mano e mentre avanziamo lentamente nel corridoio noto che la mia bimba è diventata leggermente rossa, così lascio la sua mano e mi metto dietro di lei e l'abbraccio facendo aderire la sua schiena al mio petto muscoloso, siamo davanti alla nostra camera, prendo la chiave magnetica e apro la porta le mando un invito silenzioso per farla entrare nella stanza, una volta dentro chiudo la porta con calma, non le do nemmeno il tempo di formulare la domanda che la prendo in braccio e lei prontamente mi mette le gambe attorno ai fianchi facendo entrare in contatto le nostre intimità ed entrambi gemiamo in contemporanea, poi senza darle altro tempo l'appoggio al muro e nel mentre la bacio, ci stacchiamo entrambi per mancanza di ossigeno la faccio scendere dal mio corpo e le sfilo il maglione, poi la riprendo in braccio, le tiro leggermente i capelli facendole esporre il collo e lasciandole una scia di baci fino alla clavicola, cosa che la fa sospirare dolcemente, improvvisamente mi prende il viso tra le sue piccole e dolci mani e mi bacia tutto il viso cosa che mi fa ridacchiare:

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