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È sabato mattina e uno dei vantaggi della scuola privata è proprio non fare lezione il sabato. Mi alzo dal letto verso le 10.30 e mi dirigo a fare colazione.
Trovo la tavola imbandita e un post it di Betti che dice:
"Ragazzi io e papà siamo fuori per un brunch e poi ci fermiamo a fare spese! Saremo di ritorno verso le 6!"
"Papà" penso.. Ancora non sono abituata a parlare di loro come di mamma e papà.
Mentre faccio colazione vengo presa d'assalto dai ricordi dell'istituto, dei miei amici di infanzia, molti di loro persi di vista man mano che venivano adottati, ogni tanto sento la mancanza di quel posto lugubre, nonostante qua mi trovi molto bene, e di Letizia..
Prendo il mio iPhone con una forte voglia di sentire la voce della direttrice e quindi decido di chiamarla.
"Pronto Pippi!" Dice con voce squillante attraverso la cornetta.
"Ciao Letizia! Come stai?" Chiedo felice di sentirla dopo più di un mese.
"Benissimo, tu piuttosto? Sei felice? Ti trattano bene? Come è Firenze?"
Mi assale con una sequela di domande alle quale tento di rispondere senza mai cadere in argomento "Meraviglioso fratello stronzo".
Le racconto che mi trovo bene e che Firenze inizia a piacermi, che i miei nuovi genitori mi piacciono molto e li apprezzo tanto, sopratutto dopo che, qualche tempo fa, mi hanno spiegato il motivo della mia adozione. Ovvero che hanno sempre desiderato anche una femmina e anche di adottare un bambino, ma che visto l'età del
loro figlio, hanno preferito adottare una ragazza quasi della sua età.
La conversazione continua vivace per un po' fin quando sento suonare il campanello!
"Letizia hanno suonato alla porta, devo lasciati! Prometto di farmi sentire presto" dico per poi riagganciare.
Apro la porta e mi trovo davanti una bellissima ragazza mora con il caschetto perfettamente piastrato e due enormi labbra rosso fuoco.
Il corpo perfetto è fasciato in un mini abitino bianco che lascia intravedere un reggiseno in pizzo rosso e due enormi seni strizzati in esso.
"Ma questa chi è?" Mi chiedo mentre mi trovo ancora a fissarla.
"C'è Bart? Sono Bianca!" Dice con voce da oca.
"Sì, è in camera sua!" Dico seria lasciandola entrare.
La ragazza mi supera e si dirige su per le scale, a quanto pare conosce bene la strada per la camera di mio fratello, che zoccola!
Piano piano, senza far sentire la mia presenza mi dirigo in camera mia! Che pessima idea, considerando che confina con quella del puttaniere che mi ritrovo come fratello.
Gemiti e gridolini giungono limpidi alle mie orecchie, a quanto pare la mora e il mio fratellino non hanno perso tempo! Fantastico.. Un moto di rabbia mi sale dai piedi e mi attraversa tutto il corpo senza che ne capisca il motivo, stasera mi divertirò anch'io alla festa, magari riuscirò a divertirmi come sta facendo lui in questo preciso istante!
Cos'è questa? Voglia di vendetta? Non riesco a capire le mie emozioni in questo momento.
Decido quindi di lasciar perdere tutto e di mettere il costume e andarmi a fare una rilassante nuotata in piscina.
Galleggio sul materassino in piscina da circa un'ora quando sento qualcuno entrare nell'acqua.
"Se ne è andata l'oca che ti sei sbattuto?" Chiedo rigida tenendo ancora gli occhi chiusi.
"Sì, pochi minuti fa!" Risponde lui.
"Potreste anche contenervi comunque, non so se sai che le nostre camere confinano!" Dico arrabbiata più del dovuto.
"Scusami piccola, mi farò perdonare!" Dice avvicinandosi pericolosamente a me..
Lo guardo, si muove con una grazia e una sicurezza da far invidia.. Si avvicina a me, si sdraia un po' sul mio materassino e mi da un bacio all'angolo della bocca. Mi prende alla sprovvista , ma non faccio in tempo a reagire che rovescia il materassino su cui sono stesa e mi fa precipitare in acqua!
Riemergo tossendo "sei un coglione Bartolomeo!" Dico infuriata " un vero e proprio cogline" e mi fiondo su di lui spingendolo sott'acqua, lui mi afferra per i fianchi e si avvolge a me, buttandomi sotto con lui.

Bart pov:
La scopata con Bianca non è stata niente male, lei è innegabilmente sexy e ci sa fare, ma purtroppo il mio cervello ormai gira sempre intorno a Pippi, per quanto non voglia accettarlo.
Appena finito caccio la mora dalle tette enormi  e scendo giù..
La vedo, bellissima, stesa sul materassino che galleggia a pelo d'acqua, i capelli dorati  che splendono al sole e il costume verde che esalta le sue magnifiche forme. Non riesco ad evitare l'eccitazione e pensieri poco casti mi affollano la mente. Cazzo, che effetto che mi fa!
Mi avvicino ed entro in acqua.
"Se ne è andata l'oca che ti sei sbattuto?" Chiede con ancora gli occhi chiusi.
"Sì, pochi minuti fa!" Rispondo tranquillamente senza toglierle gli occhi di dosso.
"Potreste anche contenervi comunque, non so se sai che le nostre camere confinano!" Dice arrabbiata. Forse è gelosa?
"Scusami piccola, mi farò perdonare!" Dico avvicinandomi pericolosamente a lei, fissandole le labbra.
La guardo, mi guarda, mi avvicino a lei, mi protraggo un po' sul materassino e le bacio l'angolo della bocca. Cazzo quando vorrei sbattermela qua! Per frenare questi pensieri rovescio il materassino su cui è  stesa e la faccio precipitare in acqua!
Riemerge tossendo, sembra una bambina "sei un coglione Bartolomeo!" Dice infuriata pronunciando il mio nome per intero" un vero e proprio cogline" dice fiondandosi su di me spingendomi sott'acqua, ma io riesco ad afferrarla per i fianchi e ad avvolgermi a lei, buttandola sotto con me.
Quando riemergiamo lei mi guarda in maniera intensa ma, prendendomi di sorpresa, non dice niente. Oh, no non guardarmi così altrimenti non resisto.
"Non guardarmi così!" Dico sinceramente, dando libero sfogo ai miei pensieri.
"Perchè?" Dice lei fingendo ingenuità e continuando a penetrarmi con i suoi occhi mozzafiato.
"Perché altrimenti non rispondo di me!"
"Ma se hai appena finito di scopare!?" Dice lei continuando a guardarmi fisso negli occhi.
"Che c'entra? Non eri tu!" Mi avvicino a lei facendo incontrare le nostre intimità.
"Non senti l'effetto che mi fai?" Dico e le sue guance si tingono lievemente di rosso, ma non si scansa.
Si struscia piano su di me facendomi impazzire e gemere dal piacere, ma giusto pochi secondi, poi si sposta mantenendo il contatto visivo, si volta ed esce dalla piscina.
"Va' a fare la doccia Bartolomeo! Magari ti calmi!" Mi dice una volta di spalle.
Ed io resto lì, ammutolito ed eccitato come forse mai prima d'ora.

Sotto lo stesso tettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora