23.

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Bart pov:
La scuola sta per finire e io non riesco a provare l'entusiasmo che solitamente provo di questi tempi.
Pippi, da qualche settimana, esce con Matteo. Da quel tremendo giorno, dall'episodio della bionda davanti a scuola e del suo bacio con Matteo, i rapporti tra me e mia sorella sono ridotti all'osso ed io, alle volte, mi sento affogare.
La vedo rientrare la sera, con lui che l'accompagna alla porta e mi sembra di non riuscire a respirare.
Io mantengo la mia maschera da duro ma, in realtà, dalla bionda in poi, non mi sono più fatto nessuna.
Mi manca, anche se ammetterlo mi costa una gran fatica.. Mi manca anche solo parlare con lei, anche solo abbracciarla o farle il solletico.

Olimpia pov:
Sto rientrando a casa dall'ennesimo appuntamento con Matteo, credo che lui si stia un po' scocciando visto che più di qualche leggero bacio da me non riesce ad ottenere.
Sto bene con lui, é gentile e mi tratta bene ma non è scattato niente, cerco di non mollare perché la speranza che lui possa farmi dimenticare mio fratello è l'ultima che mi resta.
Con Bart le cose vanno male, o meglio non vanno proprio, da qualche settimana neanche ci rivolgiamo la parola, ma non credo che lui, il grande puttaniere, risenta di questa situazione, come invece ne risento io.
"Ciao tesoro" dice Betti spuntando in giardino.
"Ciao Matteo! Ti fermi a cena con noi?" Prosegue.
"Oh, non vorrei disturbare!" Dice lui cortese.
"Nessun disturbo, anzi.. Venite è quasi pronto!"
Ci dirigiamo in sala da pranzo e di lì a poco ecco che arriva Bart.
Si blocca sulla soglia della porta vedendo il suo amico seduto a tavola di fianco a me.
"Ciao Bart!" Dice Matteo affettuosamente. Possibile che non si sia mai accorto della tensione che c'è?
"Ciao!" Risponde secco Bart sedendosi anche lui al mio fianco.
Matteo parla con Riccardo della scuola e fa i complimenti a Betti per il cibo, è molto educato. Io e Bart invece rimaniamo pressoché in silenzio.
"Tra poco partite, non è vero?" Chiede Matteo per fare ancora conversazione.
"Sì tra poco più di una settimana!" Risponde Betti raggiante.
Mentre la conversazione prosegue sento Bart mettermi una mano sulla coscia da sotto il tavolo. Io cerco invano di spostarla e lui, imperterrito, comincia ad accarezzarmi il ginocchio, tenendo però lo sguardo sugli altri commensali.
Inizio ad agitarmi, ma continuo a mangiare fino a che lui non inizia a salire con la sua mano, accarezzandomi dolcemente ma in modo molto provocante la coscia fino ad arrivare all'orlo dei miei shorts.
Introduce un dito dentro i miei pantaloni spostando dolcemente la stoffa delle mie mutandine. Io mi irrigidisco e trattengo il fiato, ma, non so perché, non riesco ad impedirlo e lo lascio fare.
Piano, come fosse, la cosa più naturale del mondo introduce un dito dentro di me e io inizio a non sentire più niente di ciò che accade intorno a me. Mi rendo conto soltanto che il mio respiro tradisce il piacere che sto provando mentre mio fratello accarezza la mia intimità e muove le sue dita al mio interno.
"Tesoro? Tutto apposto?" Sento improvvisamente la voce di Betti.
Mio fratello non si ferma e io non riesco a parlare.
"Mmmm s-si! N-no n-non mi se-sento molto bene!" Riesco a dire con voce rotta.
Bart ancora non si ferma.
"Vai a riposare, hai la faccia sconvolta!" Dice Riccardo.
Improvvisamente trovo la forza di mettere fine a questa situazione assurda e imbarazzante e mi alzo in piedi.
"Ti accompagno!" Dice Matteo.
"No!" Vorrei dirgli ma non lo faccio.
L'ultima cosa che vedo prima di uscire dalla stanza è il sorriso stupendo di mio fratello, i suoi occhi blu pieni di eccitazione e le sue dita, che poco fa erano dentro di me, entrare nella sua bocca.
Passerà mai questa tremenda voglia di lui?
Sconvolta dall'accaduto, congedo Matteo fingendo un mal di testa lancinante, lo accompagnano alla porta e mi chiudo in camera.

Bart pov:
È stato più forte di me, l'incontenibile voglia di lei e l'eccitazione che mi provocava il poterla toccare davanti a tutti e con il suo "ragazzo", se così si può definire, seduto di fianco mi hanno spinto a fare ciò che ho fatto.
Lei si è chiusa in camera con il volto sconvolto ma anche pieno di eccitazione. So che non riesce a resistermi, come io non riesco a resistere a lei.
Poco dopo la raggiungo, entro silenziosamente nella sua stanza e la trovo in intimo, di schiena che si sta cambiando. Mi avvicino piano è la avvolgo con le braccia da dietro, baciandole le spalle.. Quando mi era mancato tutto questo.
"Che stai facendo?" Chiede " Sei impazzito? Ma cosa ti è preso a tavola? C'erano i nostri genitori e Matteo.. Ti sei bevuto il cervello?" Chiede seria.
"Oh piccola, sei così tremendamente eccitante. E non fingere che non ti sia piaciuto, perché ti ho sentita!" Dico io con voce roca per l'eccitazione.
Lei scuote la testa, scura in volto.
"Allora guardami negli occhi e dimmi che non ti è piaciuto! Che non hai voglia di me quanto io ne ho di te! Non possiamo farne a meno, piccola!"
Lei rimane in silenzio ma il suo sguardo si riempie di passione.
Incredibilmente, poco dopo,  mi spinge sul letto, cogliendomi di sorpresa.
.. E facciamo l'amore.
Per ore, in maniera lenta e delicata.
Come non l'avevamo mai fatto prima.
Come io non l'avevo mai fatto prima.
Come se ci appartenessimo.
Facciamo l'amore piano, come se non volessimo staccarci più, ma consapevoli che una volta finito avremmo ripreso a mancarci.
Facciamo l'amore come se fosse l'unica cosa da fare, un unico atto meravigliosamente inevitabile.
Facciamo l'amore come fosse la prima volta.
Facciamo l'amore come fosse l'ultima volta.

Facciamo l'amore: perché questo non è solo sesso.

Sotto lo stesso tettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora