36.

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Olimpia pov:
Il giorno del ballo è arrivato.
Per quanto sia l'ultima cosa che voglio fare in questo momento, ho deciso di accettare la proposta di Matteo.
Io e Bart non ci siamo scambiati più di qualche parola in presenza dei nostri genitori, lui non ha cercato di fermarmi dopo il nostro ultimo colloquio, sembra aver accettato la mia decisione. Mi resta ancora difficile sorridere ma ho deciso comunque di indossare uno dei miei abiti più eleganti e di uscire.
Mi guardo allo specchio: il vestito rosso lungo fino a metà coscia mi lascia scoperta una parte di schiena che però viene coperta da una cascata di onde bionde e il trucco riesce a mascherare i segni del pianto.
Può andare.
Sento il campanello suonare e mi appresto a scendere le scale.

Bart pov:
Andrò da solo al ballo, non con una di quelle oche che, di anno in anno, si sono sentite privilegiate per una sera e poi sono rincasare deluse.. Solo!
Non so se Pippi venga o no, non ci parliamo..
Lei neanche mi guarda e io faccio fatica a fare anche le cose più semplici. Non credevo fosse possibile ridursi in questo stato, per me le donne non erano mai contate niente e adesso sono ridotto uno straccio.
Guardo il mio riflesso allo specchio: gli occhi sono cerchiati da un alone scuro, risultato di notti quasi insonni.. Fortuna che con l'abito elegante faccio ancora la mia figura!
Sento suonare il campanello e questo mi scuote dai miei pensieri, scendo le scale di corsa e vado ad aprire.
Il cuore si ferma un secondo.
Che ci fa lui qua?
"Ciao Bart!" Dice Matteo senza darmi il tempo di sbattergli la porta in faccia.
"Che ci fai qua?" sparo acido temendo la risposta.
"Sono venuto a prendere Pippi, non ti ha detto che viene al ballo con me?" Dice facendosi spazio.
"Eccomi!" Sento una voce alle mie spalle.
Mi volto e.. Quasi ci rimango secco. È bellissima, vestita di rosso.. Senza il minimo segno di cedimento, di tristezza, di notti passate insonni.
"Sei.. Sei bellissima!" Dice l'ameba che si trova al mio fianco.
"Già" mi lascio sfuggire io con tono mesto.
Sorride. "Grazie! Andiamo?" Dice verso il suo "cavaliere", afferrando una pochette e facendosi strada verso la porta.
"Ci vediamo là!" Esclama Matteo e io mi limito ad un gesto d'assenso.
Lei non saluta, ma mi lancia uno sguardo prima di dileguarsi.
Chiudo la porta e tiro un cazzotto contro il muro.
Le nocche si graffiano e una butta qualche goccia di sangue.. Ma non sono le mani la cosa che fa più male.

Olimpia pov:
La palestra della scuola è addobbata benissimo.
È emozionante vedere tutti questi ragazzi in abiti eleganti che ballano e si scatenano in una stanza piena di luci psichedeliche e festoni.
In macchina ho detto poco più di due parole e mi è dispiaciuto per Matteo che cercava disperatamente di fare conversazione, ma pensavo allo sguardo di Bart, sembrava sull'orlo di una crisi. Era bellissimo in quell'abito elegante.
"Ehi bellissima" mi dice Irene appena giunge al mio fianco. È molto bella nel suo abito argento e con uno sorriso a 32 denti..
È venuta con Luca e questo basta a giustificare la perpetua smorfia ebete che porta sul volto.
"Ciao! Ti vedo felice" le dico posandole un bacio sulla guancia.
"Già, Luca è fantastico! Non posso dire lo stesso di te, purtroppo" dice e il suo sorriso sembra spegnersi per un istante.
Non voglio entrare in argomento.
"Beviamo qualcosa!" Le dico trascinandola al bancone.
Dopo qualche bicchiere mi sento leggermente più rilassata e mi lancio in pista a ballare con la mia amica.
Ci scateniamo per una buona mezz'ora a ritmo di musica ma ad un certo punto lei con un cenno mi indica Luca e si avvia nella sua direzione.
Rimango a ballare da sola, la musica copre i miei pensieri e stranamente mi sento bene, Bart ancora non si vede ed è meglio così, potrei morire a vederlo arrivare con qualcun'altra.
Matteo si avvicina a me con il sorriso e si mette a ballare dietro di me, questo contatto mi infastidisce ma cerco di non darlo troppo a vedere.
Lui mi abbraccia da dietro e si muove con me a ritmo di musica.
La musica cambia e, come se lo facessero apposta, mettono un lento.
Le braccia di Matteo mi cingono i fianchi e con uno scossone mi stringe a sè.
Il tempo sembra non passare mai e mi sento come in trappola, ma lui, ovviamente, non sembra accorgersi di niente.
Poco dopo il suo volto si avvicina pericolosamente al mio e prima che me ne renda conto mi trovo coinvolta in un bacio umido e assolutamente indesiderato.
Provo a spingerlo via ma lui non si accorge nè che non sto ricambiando il bacio nè che sto cercando di respingerlo.
Accade tutto il un secondo.
Matteo scivola via da me. Un rumore sordo.
Un pugno. Due corpi a terra.
Non riesco a rendermi conto subito di ciò che accade, sarà l'alcol, saranno le luci.
Capisco la situazione solo quando vedo Matteo a terra e Bart sdraiato sopra di lui.
La gente si accerchia intorno alla scena e io sento le gambe cedere.
Afferrò Bart per la giacca prima che lo ammazzi.
Lui non capisce che sono io e si volta con il volto il fiamme, le vene del collo sono gonfie e gli occhi spiritati, ma poi capisce che sono io e lo sguardo si addolcisce visibilmente.
"Basta!" Grido "Vieni fuori!"
Lo trascino verso l'uscita e lui si dimena.
I muscoli tesi spingono verso Matteo che intanto si è rimesso in piedi e lo guarda con una espressione sbalordita.
"Lasciami! Lasciami finire ciò che ho cominciato!" Grida Bart.
"Finiscila e vieni fuori!" Rispondo convinta e lo tiro per il bavero della giacca.
"No!" Continua lui tirando nella direzione opposta.
Varchiamo la porta e sembra di giocare al tiro alla fune.
Lui spinge verso l'edificio mentre io verso il giardino.
Il "gioco" però termina presto, a forza di tirare verso due direzioni opposte cadiamo come due scemi sul prato davanti alla scuola.
In un istante mi trovo stesa a terra, con il corpo di Bart steso sopra il mio e il suo sguardo incatenato al mio.
" Ciao amore" dice a due centimetri dalla mia bocca e sul suo volto torna a dipingersi un sorriso malizioso.

Sotto lo stesso tettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora