49- Epilogo.

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Bart pov: -Tre mesi e mezzo dopo-
La vigilia di Natale è sempre stato il mio giorno preferito.
Gli addobbi. L'albero pieno di luci e palle rosse. Il presepe davanti al camino.
L'odore del cibo e la musica di sottofondo.
Mamma tra i fornelli e papà con la cravatta rossa. Nonna che, da Milano, viene a trovarci per passare con noi le feste. Il freddo che pizzica la pelle. I regali per tutti e un sorriso condiviso.
Ho sempre amato questo giorno, ma, quest'anno, lo amo ancora di più perché c'è lei.

"Amore puoi scendere da quella scala, per favore? Ti farai male!" Dico a Pippi in piedi sullo scaleo davanti all' albero di Natale.
"Il puntale è storto!" Risponde quella bellissima creatura fasciata in un elegante vestito rosso.
"Ce ne faremo una ragione, dai scendi!" proseguo preoccupato io, ma lei, come sempre, non mi ascolta.
"Papá puoi dire qualcosa a tua figlia? Rischia di rompersi una gamba!" Dico rivolto a mio padre che legge sereno un libro sul divano.
Lui alza gli occhi e guarda la scena con lo sguardo divertito.
"Quanto sei apprensivo figliolo. Comunque io a mia figlia non dico niente, non ha bisogno delle mie raccomandazioni, ha già quelle di un fidanzato piuttosto morboso." Risponde lui.
"Bene, grazie tante!" Rispondo secco mentre salgo a prenderla sullo scaleo.
"Adesso ti porto giù con la forza."
Il gridolino di risposta emesso da Pippi attira l'attenzione di nostra madre che arriva di corsa dalla cucina con un mestolo in mano.
"Ma cosa combinate? Oh per carità scendete da lì!" Esclama.
"Betti non mettertici anche tu! Adesso capisco da chi ha preso tuo figlio!" Dice ridendo mio padre.
"Riccardo, ma si faranno male! E io non ho certo voglia di trascorrere la Vigilia di Natale al pronto soccorso!" Risponde lei.
Mio padre sbuffa e poi si rivolge a Pippi ancora in cima allo scaleo con me:
"Olimpia per la mia tranquillità psicologica, mi faresti la cortesia di dare retta a tuo fratello e scendere da questo benedetto scaleo?"
Mentre porgo una mano a Pippi per aiutarla a scendere mi rivolgo sorridente a mio padre, dicendo:
"Adesso sono di nuovo suo fratello, mentre prima mi hai definito il suo morboso fidanzato"
"Oh, che strazio chiamatevi come volete! Alle volte sono ancora un po' confuso su come definirvi" dice mio padre ironicamente e scoppia a ridere, una risata vera.. Alla quale ci accodiamo tutti.
E vederci così, tutti insieme, in salotto, tra le luci di Natale, a ridere all'unisono..
Mamma con un mestolo in mano, papà con lo sguardo divertito, Io e Pippi con le mani incastrate l'una nell'altra..
L'unico rumore che aleggia nell'aria è quello delle nostre risate..
Questa, sì.. Questa è proprio la felicità!

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