2. La cena

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LUKE

"Ti serve aiuto?" domando sottovoce. Lei mi fissa interdetta e ho paura che abbia capito che ho ascoltato tutta la conversazione.

"Luke caro, non ti preoccupare, sei un'ospite, fai lavorare Nora che non fa nulla per tutto il giorno" sento dire da sua mamma che mi dà le spalle.

Una rabbia mi monta nel petto.
Come può trattare sua figlia in questo modo? E soprattutto come può mentire così facilmente e risultare lo stesso credibile? So per certo che Nora fa tantissime cose durante il giorno, lo so perché sento dire da Justin che ha un sacco di passioni che coltiva nel tempo libero.

Probabilmente sua madre non ne sa nulla oppure le reputa attività inutili. Mi auguro che sia la prima, perlomeno.

Mi fa soffrire il modo in cui la tratta. La mia Nora. La mia piccolina. Colei che conosco da quando ha sette anni. Eppure quando andavo al liceo, non mi sembrava che la trattasse così male o forse era tutta una messinscena.

"Mi fai passare?" mi domanda lei con una vocina sottile. Devo costringermi a noi sorridere come un'ebete. Quando fa così sembra proprio una bambina.
Quasi non mi sono accorto che per tutto questo tempo sono rimasto fermo sull'uscio stretto della cucina impedendo il suo passaggio.

"Fa fare a me, ignorala" le dico all'orecchio facendola rabbrividire. I brividi vengono anche a me a vedere l'effetto che le faccio. Le prendo la tovaglia dalle mani e torno in salotto.

Quando siamo tutti a tavola, con i piatti fumanti sotto al naso, la signora si rivolge alla figlia.

"Nora, hai bisogno di un cuscino?" le domanda cortese. Quasi non la riconosco più, il suo tono è cambiato, persino il suo viso, ma riconosco nei suoi occhi la sua acidità.

Nora ci pensa un po' prima di rispondere e poi annuisce. Che le sia successo qualcosa? E se avesse male da qualche parte?

Ne prende uno piccolo e piatto dal divano e lo posiziona sullo schienale della sedia. Forse studia troppo e ha dei dolori alla colonna vertebrale.

"Oh no, io intendevo da mettere sotto al sedere" dice con tranquillità. Justin la guarda confusa, Nora con disgusto e io con rabbia e paura. Perché le fa male il sedere?

Le mie domande vengono zittite dalla sua odiosa voce. "Qui siamo tutti molto alti, specialmente Luke e tuo fratello" dice lusinghiera lanciandomi un'occhiata lasciva.

"E tu, nonostante hai vent'anni, sei particolarmente bassa, vorrei che il tuo collo fosse messo di più in mostra."

Nora assume un colorito rosso a causa della rabbia e dell'imbarazzo.
"Purtroppo hai preso i geni da tuo padre, non da me, sennò a questa età non ti ritroveresti così bassa e..."

"Basta così!" stridula Nora con gli occhi lucidi. "Mamma, ti stai mettendo in imbarazzo davanti a tutti, ti consiglio di pensare con attenzione a ciò che stai per dire."

Cade un silenzio profondo, finché una risata lo rompe.
"Mamma, perchè la tratti in questo modo?" domanda furioso Justin.

Io sto in silenzio ma sotto il tavolo stringo talmente forte i pugni che sono sicuro che lascerò le cicatrici. Sono furioso. Perché tratta Nora in questo modo?

"Mentre tu studiavi a New York, lei non faceva nulla in casa. Non mi aiutava e non mi rispettava, per non parlare che mi mette in imbarazzo costantemente."

"Sei tu che ti metti in imbarazzo da sola dicendo queste cose davanti a tutti. Se vuoi un'umiliazione pubblica basta che vai in piazza e urli che sei una madre di..."

"Basta!"urla.

"Mamma faccio fatica a crederci. Nonostante in questi anni non ci sia stato, sono sicuro che Nora non si comporta così" dice Justin con autorevolezza. Intanto vedo Nora abbassare lo sguardo, probabilmente per la vergogna.

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