LUKEDopo il pranzo, ci allontaniamo dallo street food e passeggiamo in centro città.
Per pura coincidenza io e Nora ci troviamo a qualche metro di distanza da Celeste e Justin che discutono di qualcosa di molto divertente a quanto vedo dai loro sorrisi e risate.
In questo momento vorrei mantenere lo stesso clima anche con Nora che si guarda intorno con meraviglia come se non venisse qui da molto tempo e non vorrei mai interrompere questo suo stato sereno, ma le domande nella mia testa si affollano sempre di più e ho paura di non riuscire a dormire stanotte se non saprò cosa è accaduto ore fa.
Non voglio appesantirla, specialmente durante il giorno del suo compleanno e soprattutto dopo aver litigato con sua mamma, perciò ci penso a fondo prima di formulare la domanda.
“Come stai, lucciola? C’è qualcosa che non va?” Lei si volta e perde un po’ del suo sorriso. Torna a guardare il vuoto e corruga la fronte.
“Perché dovrebbe esserci qualcosa che non va?”
“Non lo so a dire il vero. Ma noto che qualcosa ti turba questa sera. Ti va di condividerlo con me?” chiedo con gentilezza.
Lei ride senza animo. “Sei perspicace, Luke.” Sta un po’ in silenzio e poi si ferma e si siede su una panchina quando nota che anche Justin e Celeste si sono fermati per farsi delle foto.
“Sei sempre molto attento a come mi sento.”
Ora mi sento quasi in imbarazzo. Quindi ci fa caso a come mi comporto con lei.
“Mi preoccupo sempre per te, lucciola.”
Lei mi volge uno sguardo riconoscente.“Si tratta di mamma. Anche oggi non si è fatta problemi ad esprimere ciò che prova verso di me.” Alza lo sguardo verso il cielo, forse per trattenere le lacrime, ma una solitaria scivola dagli occhi e prima che possa raccoglierla, la prendo io stesso.
“Io sono qui per ascoltarti, quando te la senti raccontami pure.”
“Grazie Luke, sei la persona che mi capisce di più tra tutte.”
Rimango un po’ sorpreso da questa confidenza ma non passa molto che rimango ancora di più colpito quando si intrufola tra le mie braccia alla ricerca di un abbraccio.Oggi è la seconda volta che lo fa e lei non è una persona molto espansiva ed affettiva, e ciò mi preoccupa perché vuol dire che c’è davvero qualcosa che non va.
“Ti dà fastidio?" mi mormora tirando su con nasino infreddolito. Io come risposta la prendo braccio e le faccio distendere le gambe sulla panchina, mentre il suo torace si nasconde dentro al mio cappotto aperto.
“Assolutamente no. Anzi mi fa piacere” ammetto, forse in modo troppo esplicito, ma lei fortunatamente non fa domande.
“Per lei sono un problema, un peso nella sua vita fin da quando sono una bambina. Ha sempre sottolineato quanto Justin fosse perfetto ai suoi occhi e che i suoi sbagli non fossero nemmeno lontanamente equiparabili ai miei.” La sua voce pian piano si fa sempre più incrinata e un dolore al cuore inizia a farsi spazio dentro di me.
“Per lei sono questo, Luke! Un errore!” esclama con la voce spezzata.
“Non penso che lo crede veramente. A volte le persone parlano senza pensarci.”
Neppure io sono convinto di ciò che sto dicendo.“Avresti dovuto sentirla. Il suo tono faceva venire i brividi. Non riuscivo neanche a replicare dal dolore che provavo quando mi ha detto quelle cose.”
“Ti va di dirmi cosa ti ha detto” mormoro dopo qualche attimi di silenzio. La incoraggio regalandole dolci carezze tra i capelli che la fanno calmare visibilmente.

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You saved me
Historia CortaDa quando suo fratello è partito per l'università, Nora soffre di solitudine e sua mamma fa di tutto per umiliarla e metterla a disagio. Tutto cambia quando suo fratello Justin e il suo migliore amico Luke tornano a vivere nella loro città natale. L...