14. Cure mediche (parte 1)

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NORA

Dei rumori mi destano dal sonno e quando apro gli occhi mi accorgo di avere le crosticine tra le ciglia a causa delle lacrime che ho versato per tutta notte a causa degli occhi rossi.

Se ripenso a tutto ciò che è successo ieri mi viene il magone. Prima il litigio, poi la mia stupida fuga sotto la pioggia. Sicuramente dopo questa storia inizierò ad odiarla per il pessimo tempismo. Poi Justin e Luke mi hanno ritrovato: uno dei momenti migliori dopo tanto tempo.

Da quando sono a casa sua mi sento meglio, allontanarmi dalla mia non è mai stato così salutare, ma la parte più difficile è stato salutare Justin che, con sguardo scosso e deluso, è sceso dalla macchina di Luke.

Mi viene il senso di colpa a pensarci. Lui che è venuto a cercarmi e mi ha salvato da sotto una tettoia, ma soprattutto mi ha salvato da me stessa.

Vorrei chiamarlo e chiedergli scusa per tutto ciò che ho fatto e probabilmente dovrei farlo anche con Luke dopo che ieri non solo mi è venuto a cercare, ma si è anche preso cura di me, coccolandomi fino a quando non mi sono addormentata.

Dio, sarò sembrata una stupida alla ricerca di attenzioni, ma in quel momento era tutto ciò di cui avevo bisogno: un abbraccio e… lui.

Quando mi ha preso in braccio per un primo momento mi sono sentita in imbarazzo, ma poi è diventato così piacevole che non volevo più staccarmi, è diventato quasi eccitante quando mi ha accarezzato con le sue mani calde la mia schiena senza spingersi mai oltre e ponderando i suoi gesti come fossi un bene prezioso.

All’improvviso, avverto un mal di testa lancinante tanto che sono costretta a portarmi una mano in fronte, ma appena il dorso la tocca sento che scotta visibilmente. Mi sale l’ansia insieme a un leggero senso di nausea, così provo a chiamare Luke ma la gola sembra contro di me perché inizia a pizzicare molto.

L’ansia continua a salire; mi costringo a rimanere composta mentre esco fuori dalle coperte. Nonostante i vestiti pesanti le gambe sono scosse da brividi e leggeri tremiti e quando provo ad alzare il capo, la testa la sento scoppiare, tanto che sono costretta ad afferrare la prima cosa che mi capita sotto mano.

Tengo tra le mani il bordo del comodino, dove vedo un bicchiere d’acqua che porto subito alle labbra e lo ingurgito tutto nonostante il dolore alla gola sia insopportabile.

Solo ora noto di una specie di coperta bianca della consistenza della plastica che avvolge il letto, sotto le coperte. Mi domando a cosa serva.

Fortunatamente vedo la porta della camera aprirsi e la figura di Luke comparire sulla soglia. Appena mi vede corre subito a prendermi e mi sistema meglio sul letto facendo poggia la testa sul suo petto.

“Stai molto male Nora, è meglio che ti sdrai.” Prima che lo potesse fare lo blocco perché avverto lo stimolo della pipì e se mi sdraiassi con molta probabilità me la farei addosso.

“Dove ti fa male.”
Indico la testa, la gola e gli occhi. Lui mi guarda con circospezione e preoccupazione, forse per il mio aspetto cadaverico o per il sudore che imperla la mia fronte e i miei capelli leggermente arruffati.

“Andiamo in bagno e puliamo gli occhietti?” mi domanda gentilmente. La sua voce mi stabilizza e tranquillizza all’istante. Stendo le braccia per fargli capire che voglio essere presa in braccio, anche perché non riuscirei a camminare da sola a causa dei tremori.

Lui senza neanche il mio ordine mi prende in braccio nella stessa posizione di ieri e i ricordi mi invadono nuovamente.

Il suo profumo, le sue carezze e le sue dolci parole che mi hanno cullato insieme alle sue braccia forti.
Ancora mi chiedo come mi riesca a prendere in braccio visto che peso abbastanza, ma al momento non me ne preoccupo molto come ieri non mi sono preoccupata che mi vedesse in intimo.  

You saved meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora