Il cimitero

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Peter Benjamin Parker.

Quel nome portava con sé un peso enorme, un bagaglio emotivo che lo aveva plasmato fin da piccolo. Il secondo nome, Benjamin, non era solo un nome qualunque, ma un tributo all'uomo che gli aveva fatto da padre, suo zio Ben. Peter era cresciuto senza un vero e proprio genitore biologico accanto a sé: i suoi, morti in un incidente quando lui era appena un bambino, erano diventati una sorta di lontano ricordo. Ma zio Ben e zia May non gli avevano mai fatto mancare nulla. Lo avevano amato e cresciuto come se fosse figlio loro, e per Peter, la loro piccola casa a Queens era stata un rifugio sicuro, pieno di calore, risate e amore.

Peter ricordava ancora le lunghe serate passate con zio Ben, seduti sul divano logoro del salotto, a guardare vecchi film western. Suo zio aveva sempre avuto un debole per i cowboy, e Peter aveva imparato presto a condividere quell'entusiasmo, più per amore di suo zio che per vero interesse verso i film. Quei momenti erano preziosi per lui. Zio Ben gli raccontava sempre storie, insegnamenti di vita nascosti tra una battuta e l'altra, e Peter lo ascoltava con attenzione, assorbendo ogni parola come una spugna. Era il suo eroe, un uomo semplice ma giusto, un uomo che gli aveva insegnato l'importanza del rispetto, della responsabilità, e del fare la cosa giusta, anche quando era difficile.

Poi, quando Peter aveva sedici anni, la vita aveva deciso di metterlo alla prova in un modo che non si sarebbe mai aspettato. La morte di zio Ben arrivò come un fulmine a ciel sereno, spezzando il cuore di Peter in mille pezzi. Quel giorno, tutto il suo mondo crollò. Peter si sentì perso, come se fosse stato gettato in un abisso senza fondo. Si chiuse in sé stesso, il dolore diventò un peso che portava ogni giorno, un vuoto incolmabile che nessuna parola di conforto riusciva a riempire. Passò settimane in uno stato di torpore emotivo, incapace di accettare la realtà. Si sentiva tradito dalla vita, incapace di capire come tutto potesse essere cambiato così brutalmente.

Ma in tutto quel buio, zia May rimase la sua luce. Nonostante il suo stesso dolore, lei non si arrese mai. Fu la sua roccia, la persona che lo aiutò a non affogare nella tristezza. Ogni mattina, zia May gli preparava la colazione, gli sorrideva, e trovava sempre qualcosa di buono da dire. Era attraverso il suo amore che Peter trovò la forza di andare avanti. Lei era il suo sostegno, e grazie a lei Peter riuscì a superare quel momento così difficile. Il legame tra di loro si rafforzò, e quella piccola casa divenne per lui un rifugio ancora più prezioso.

Negli anni successivi, Peter si concentrò sui suoi studi. La sua passione per la scienza e la medicina divenne il suo obiettivo principale. Decise che voleva fare qualcosa di importante nella vita, voleva rendere zio Ben orgoglioso di lui, ovunque fosse. E così, grazie anche all'incoraggiamento di zia May, riuscì a entrare a medicina, un traguardo di cui era profondamente fiero. Studiava con dedizione, passava ore sui libri, sempre con la consapevolezza che ogni traguardo raggiunto era un tributo al sacrificio e agli insegnamenti di suo zio.

Fu durante quegli anni di studio intensivo che Peter incontrò Mark Miller, un giovane avvocato che, all'epoca, era appena entrato nel mondo della giurisprudenza. Era una giornata di aprile, il cielo sopra New York era limpido, e Peter, che usciva dall'università esausto dopo una lunga lezione, si era diretto alla metropolitana per tornare a casa. Mentre scendeva le scale affollate, aveva notato un uomo che lo guardava con un sorriso timido. Era Mark. Si erano incrociati per caso tra la folla e, per qualche ragione inspiegabile, si erano fermati a fissarsi per qualche istante.

Mark era alto, ben vestito, e aveva un'aria sicura di sé che Peter trovò subito affascinante. Non era il tipo da flirtare con gli sconosciuti, ma c'era qualcosa in Mark che lo aveva colpito. Il modo in cui lo aveva guardato, come se avesse visto qualcosa di speciale in lui, qualcosa che nemmeno Peter sapeva di possedere. Era stato Mark a fare il primo passo, presentandosi con quel sorriso caloroso che, in seguito, Peter avrebbe imparato a conoscere bene.

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